ATP Shanghai: Fognini parte bene, fuori Bolelli. Bene Cilic e Raonic

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ATP Shanghai: Fognini parte bene, fuori Bolelli. Bene Cilic e Raonic

Fabio Fognini regola in due parziali il portoghese Sousa, e raggiunge il secondo turno contro Kevin Anderson, che ha battuto Haas. Nulla da fare per Simone Bolelli, eliminato da Pospisil. Vittorie in due set anche per Marin Cilic e Milos Raonic

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F. Fognini b. J. Sousa 7-6(2) 6-3 (Riccardo Urbani)

Stat Fognini-Sousa

Il solito Fognini, fresco numero 26 al mondo, sempre in bilico come un funambolo, in perenne lotta con il suo equilibrio instabile, supera non senza soffrire Joao Sousa, attuale posizione 45 nel ranking. Nel primo set domina in lungo e in largo, va a servire sul 5-4 dopo infiniti sprechi, ma alla fine chiude solo al tie break nonostante ben dieci punti di vantaggio sul portoghese. Nel secondo è costretto a inseguire, pareggia i conti sul 3-3 e poi piazza l’allungo decisivo senza più alcuna esitazione. Nel mezzo, i rituali quanto pericolosi improperi scurrili, qualche passaggio a vuoto, l’abituale battaglia contro i propri demoni. Ci sono però anche esecuzioni di altissimo livello, colpi sublimi in controtempo e la generale sensazione di appartenere ad un’altra categoria rispetto ad un avversario decisamente meno talentuoso. La velocità del braccio e dei piedi non è in discussione, resta purtroppo il vizio di complicarsi la vita e l’impressione che faccia e disfi senza apparente logica. Alla fine lascia con ben 31 vincenti, a conferma del buon livello di gioco e un intervento del fisioterapista alla schiena che si spera non abbia strascichi. Al secondo turno lo attende Kevin Anderson, con l’auspicio che Fabio possa esaltarsi, come spesso gli capita con i giocatori che lo precedono in classifica.

V. Pospisil b. [Q] S. Bolelli 6-3 6-4 ( Ferruccio Roberti)

Vasek Pospisil, venticinquenne canadese al 43esimo posto del ranking ATP, si prende, purtroppo per i colori azzurri, la rivincita su Simone Bolelli, il quale lo aveva sconfitto, dopo una battaglia di cinque set,  nell’unico precedente tra i due giocato agli US Open 2014. Il primo parziale del match è segnato da un unico break, arrivato a favore del canadese nel quarto gioco: Bolelli, sebbene ottenga tre palle break nel corso del set, non riesce, pur lottando anche negli altri turni di servizio, a controbreakkare e così la prima partita va in archivio a favore di Pospisil in quarantatre minuti. Il secondo set segue con regolarità i turni di battuta, sino al settimo game, nel quale il trentenne bolognese perde la battuta: nessun problema per l’avversario a chiudere il match al decimo game, dopo un’ora e ventidue minuti di gioco. Peccato per l’occasione sprecata da Simone, molto bravo a qualificarsi in un tabellone principale di un Masters 1000, ma si poteva fare di più contro un giocatore dalla classifica non irresistibile, tra l’altro già sconfitto appena un anno fa.

[12] K. Anderson b. [WC] T. Haas 6-3 7-5 (Riccardo Urbani)

Non può non destare ammirazione l’ennesimo ritorno di Tommy Haas, nonché l’ostinazione con cui pare voler respingere le quasi 38 primavere e i malanni assortiti che lo accompagnano da sempre. A Shanghai entra in tabellone con una wild card, avendo una classifica ormai improponibile (numero 467, addirittura) e trova subito Kevin Anderson, testa di serie numero 12, in totale fiducia dopo l’estate americana e fresco dell’ingresso nei primi dieci al mondo. La pulizia dei gesti dell’eterno Tommy non si discute, il divino braccio nemmeno, ma fin dall’inizio la sensazione è che in nessun modo possa avere la meglio sul gigante sudafricano. Troppo pesanti quei colpi, troppo sfiancanti quegli scambi prolungati. E così la prima partita va in archivio senza sussulti, ad Anderson è sufficiente un break all’ottavo gioco, in totale controllo. L’emozione più forte è proprio nel finale di set, quando il sudafricano sente un fastidio alla spalla in uscita dal servizio e chiede l’intervento del medico. Pare nulla di grave, si riprende, ma al povero Haas non sembra vero di vedere le mani di un fisioterapista su un arto che non sia il suo. Le sensazioni della prima partita trovano conferma anche nella seconda: di fatto quando Anderson va alla battuta non si gioca, ma il vecchio Tommy combatte come un leone nei propri turni e cede solo alla nona palla break dell’undicesimo game (in totale saranno ben 14), resistendo ben oltre i suoi attuali limiti. Giù il cappello. Il sudafricano timbra 21 ace e 44 vincenti, a dimostrazione di una superiorità indiscussa.

[9] M. Raonic b. T. Bellucci 7-6(5) 7-6(2)  ( Ferruccio Roberti)

Dopo le per lui clamorose sconfitte negli esordi nei tabelloni dei Master 1000 estivi sul cemento americano e reduce dall’eliminazione al primo turno a Pechino da parte di Troicki, Milos Raonic, numero 9 del ranking ATP e nona testa di serie a Shanghai, mostra segnali di ripresa e supera non senza patemi l’esame di una certa difficoltà rappresentato da Thomaz Bellucci, 34esimo giocatore al mondo. Parte molto male dai blocchi il ventiquattrenne canadese nato a Pogdorica (Montenegro): pronti-via ed il brasiliano subito gli strappa il servizio, non concedendogli neanche un punto sui propri turni di battuta. Col passare dei minuti, però, Raonic inizia a prendere le misure all’avversario e nell’ottavo game gli strappa il servizio: si arriva così senza altri patemi ad un tie-break molto equilibrato, nel quale però il canadese riesce a far valere come arma decisiva la potenza del suo servizio, portando così a casa il primo set in quarantotto minuti. Il secondo set segue senza sussulti di punteggio i servizi, con i battitori che non hanno problemi a mantenere con facilità i loro turni di battuta: il tie break è l’inevitabile epilogo del set ed in esso, come nel primo parziale, gioca molto meglio Raonic, che subito si porta sul 4-0 con due mini-break. Arriva così inevitabile la vittoria per sette punti a due del gioco decisivo e conseguentemente la vittoria e l’accesso al secondo turno, nel quale Raonic dovrà affrontare un giocatore ostico come lo spagnolo Bautista- Agut.

[14] Marin Cilic b. Borna Coric 6-1 6-2 (Aris Alpi)

Come ultimo match sul Grandstand va in scena il derby di Croazia, che vede contrapposti per la prima volta il vincitore deglli US Open 2014 Marin Cilic, n. 14 del seeding, e la giovane promessa di Zagabria Borna Coric, classe 1996 e già numero 40 del ranking. Cilic parte forte e determinato col diritto, completando subito un break ai danni del più giovane connazionale e portandosi sul 2-0 dopo pochi minuti. Nel terzo gioco Coric tiene il servizio faticando ai vantaggi, ma pochi minuti più tardi è già sotto 3-1 dopo il cambio di campo: Cilic è ingiocabile e mantiene la battuta a zero confermando il break ottenuto nel 2° game, non solo: sul 3-1 avanti il tennista di 198 cm continua a spingere l’acceleratore fino a strappare di nuovo la battuta al giovane connazionale, che al servizio è troppo morbido ed attaccabile, ma anche con il diritto Coric fatica ad essere incisivo, perdendolo spesso in lunghezza. 4-1, cambio di campo. Un’altra manciata di secondi e Marin Cilic tiene la battuta nuovamente in tempi record, servendo molto profondo e sbracciandosi col diritto con palle molto pesanti alle quali Coric non può nulla più che buttare la palla in rete o fuori corridoio. Punteggio di 5-1 e altro game di battuta ai vantaggi per il tennista classe 1996: ora Coric riesce a confezionare qualche buon servizio giocando un ace e qualche esterna vincente ma alla fine niente da fare: con il diritto è disordinato e ne sbaglia due di fila. Primo parziale in favore di Marin Cilic per 6-1. Il secondo set si apre confermando la tendenza del primo, con un Cilic molto determinato a discapito di Coric, che fatica su ogni quindici portandosi sempre ai vantaggi con la battuta: peraltro non trova la palla come vorrebbe, e si innervosisce (imprecando in croato) tuttavia riesce, con una buona dose di forza di volontà,a rimanere aggrappato al set rimanendo sul 2-2. Sul 3-2 avanti, Cilic ha fretta e Coric, ormai stremato, lascia nuovamente il proprio servizio all’ex vincitore degli US Open, che scappa avanti 4-2. Il croato testa di serie n. 14 mantiene il break portandosi 5-2, per poi chiudere immediatamente il match 6-2 rubando nuovamente la battuta a Coric e qualificandosi per il terzo turno del Shanghai Master 1000. Nel prossimo match sfiderà il vincente fra Viktor Troicki e Stanislas Wawrinka.

Risultati:

V. Pospisil b. [Q] S. Bolelli 6-3 6-4
D. Goffin b. [Q] G. Soeda 6-4 6-2
J. Sock b. [Q] L. Kubot 6-4 6-2
[9] M. Raonic b. T. Bellucci 7-6(5) 7-6(2)
[12] K. Anderson b. [WC] T. Haas 6-3 7-5
[Q] A. Ramos-Vinolas b. [2] R. Federer 7-6(4) 2-6 6-3
[16] J.W. Tsonga b. V. Estrella Burgos 6-3 6-2
[11] R. Gasquet b. G. Muller 7-6(4) 6-2
F. Fognini b. J. Sousa 7-6(2) 6-3
[14] M. Cilic b. B. Coric 6-1 6-2
V. Troicki b. P. Cuevas 2-6 6-4 6-4
[10] G. Simon b. [Q] N. Basilashvili 6-3 4-6 6-0

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