ATP Los Cabos: Karlovic piega la mente di Lopez, il torneo è suo

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ATP Los Cabos: Karlovic piega la mente di Lopez, il torneo è suo

Ivo Karlovic conquista il secondo titolo in due mesi, sconfiggendo Feliciano Lopez che si lascia abbattere dall’impossibilità di scalfire i turni di servizio avversari. A lui i 250 punti ATP della settimana delle Olimpiadi

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[3] I. Karlovic b. [1] F. Lopez 7-6(5) 6-2

Ivo Karlovic non ha intenzione di fermarsi, e che siano gli altri a riuscire a farlo è come noto piuttosto difficile. L’ultima vittima del momento d’oro del gigante croato, che nell’ultimo mese ha sollevato il trofeo di Newport ed è andato ad un passo dal trionfo anche a Washington, è stata Feliciano Lopez.

La sfida tra veterani di Los Cabos (71 anni in due per la finale più anziana dal 1977, quando Ken Rosewall sconfisse Tom Gorman a Hong Kong) si è conclusa nel modo più amaro per il mancino di Toledo. Dopo aver concesso soltanto tre punti nel propri turni di servizio in tutto il set d’apertura, ed essersi trovato addirittura avanti di un mini-break nel tie-break, Lopez si è sfaldato completamente. Quando Karlovic lo ha superato con un lob, riprendendolo sul 2-2, è venuto a galla come, per quanto Feliciano stesse giocando un match impeccabile, il suo vantaggio sostanzialmente non esistesse. Uno dei drammi dell’affrontare le collaudatissime meccaniche del “Dottor Ace”.

Un ultimo sussulto, nel quinto game del secondo set, paradossalmente non ha fatto che frustrare lo spagnolo ancor di più: a forza di back a foglia morta e palle da colpire in allungo o in controtempo, Lopez si è guadagnato finalmente la prima, meritata palla break. Karlovic la ha annullata – com’è prevedibile – con un servizio dei suoi e nel game successivo ha fatto scempio del serve and volley demoralizzato dell’avversario, passandolo e breakkandolo. Da lì in poi non ci sono state altre opportunità. Una risposta profonda al corpo è coincisa con una nuova palla break, che è coincisa a sua volta col match point: è stato l’ultimo punto giocato del torneo, perché lì Feliciano ha commesso doppio fallo e i giochi (mentali?) si sono conclusi.

Lo sconfitto Lopez è andato a sedersi in panchina con le mani tra i capelli, mostrando le difficoltà psicologiche che prova nell’affrontare un avversario che non sconfigge da una vita, da Indian Wells del 2005. Difficile segnare il confine tra meriti e demeriti, tuttavia, perché dal canto suo Karlovic si sta togliendo a trentasette anni un gran numero di soddisfazioni: stanotte si è fatto amico il cemento messicano di Los Cabos, che da questa stagione sostituisce quello dell’ex ATP di Bogotà sul quale trionfò nel 2013, e domani sarà di nuovo a ridosso delle prime 20 posizioni. Alla luce dei fatti, non è detto che nella sua carriera non possa esserci addirittura ancora un dopodomani.

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