US Open interviste, Radwanska: "Mi piacerebbe giocare sul Centrale"

Interviste

US Open interviste, Radwanska: “Mi piacerebbe giocare sul Centrale”

US Open interviste, primo turno: [4] A. Radwanska b. J. Pegula 6-1 6-1. L’intervista del dopo partita ad Agnieszka Radwanska

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Sembra che tu abbia ripreso esattamente da dove avevi finito, ovvero New Haven. Contenta della tua prestazione?
Sì, certo. La cosa più importante è iniziare presto e bene al primo turno. Sono contenta di avere avuto un match rapido per essere pronta e fresca per il prossimo

Parli dell’importanza di essere freschi per superare senza complicazioni la prima settimana. Quando gli incontri si complicano pensi mai “rieccoci, incastrati in un terzo set…avrei dovuto chiudere in due,” oppure riesci a rimanere concentrata?
Giochiamo così tanto che ormai sono abituata a qualsiasi tipo di situazione. A volte ho vinto facile in due ed altre volte ho lottato sin dal primo turno del torneo dello Slam. Può succedere di tutto, ma è sempre meglio avere match veloci ed essere fiduciosi nel proprio tennis. Preferisco incontri facili a quelli in cui devo salvare match point.

Tua sorella non è nel tabellone quest’anno. Ti fa godere meno il torneo? Pensi sia un vantaggio avere una sorella o un fratello nel circuito?
Sicuramente è sempre meglio per me quando lei c’è. Sta lottando contro un paio di infortuni e quindi non è qui. Spero torni presto e di poter fare insieme a lei la maggior parte dei tornei. È bello avere qualcuno della famiglia intorno. È la mia migliore amica e siamo molto unite. È piacevole avere qualcuno che capisce come ti senti quando vinci, quando perdi… come ti senti dopo un match.

Leggi le note statistiche che gli organizzatori dei tornei mettono a disposizione prima degli incontri? Di quale statistica che ti riguarda sei più orgogliosa?
A volte è divertente leggere statistiche delle quali non sai nulla. A volte resti sorpreso. Quindi sì, mi piace leggere statistiche su di me, sul torneo, sugli altri giocatori, i punteggi, le vittorie ed i record.

Hai qualche abitudine newyorkese, qualcosa che fai sempre quando arrivi qui?
Sì, mi piace mangiare il gelato preso dai furgoni ambulanti. E comunque è bello andare a zonzo per la città. La città che non dorme mai. Mi piace uscire dall’hotel e dimenticare il tennis per un po’

Ci sono molti cambiamenti al torneo quest’anno. C’è un campo in particolare sul quale ti piacerebbe giocare?
Sì certo. Non ho giocato sul Centrale. Sarebbe bello provare a farlo. Ho giocato in ogni campo di questo impianto tranne quello.

Il percorso da Manhattan a qui può essere vario. Può durare tanto o poco. Cosa fai durante il tragitto?
A volte è molto lungo. Quando sono in ritardo mi innervosisco, altrimenti mi rilasso ascoltando musica. Abbiamo il Wi-Fi in auto adesso. È molto meglio. Oppure guardo i risultati delle altre partite. Tutto qui.

Traduzione di Roberto Ferri

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