US Open, quarti: Vinci cerca il miracolo, Djokovic nella morsa francese

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US Open, quarti: Vinci cerca il miracolo, Djokovic nella morsa francese

Con il “day 9” lo Slam statunitense entra nel vivo. Nei due incontri maschili scenderanno in campo tre francesi e Novak Djokovic, tra le donne il ritorno di Wozniacki e il sogno impossibile di Roberta Vinci

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I campi, i ricordi, le bandiere azzurre sull’Arthur Ashe. Probabilmente alcuni dei fattori che hanno spinto Roberta Vinci a raggiungere – ancora – i quarti di finale dello Slam che indubbiamente preferisce, nonostante una condizione non ottimale. Roberta non vinceva due partite consecutive da Wimbledon, e poi ancora dal lontano aprile del torneo di Stoccarda. In stagione la tarantina ha colto (prima di New York) 22 vittorie, ben 7 delle quali tra San Pietroburgo (dove ha vinto) e Doha (sconfitta ai quarti); le altre 15 sono ripartite in ben 18 tornei, rassegna olimpica compresa. Non uno score da numero 8 del mondo.

Ma si diceva dei campi e dei ricordi legati a essi, e su questi campi l’azzurra ha scritto la storia del nostro tennis oltre ad aver interrotto quella della più grande campionessa dell’ultimo ventennio. A Flushing Meadows Roberta ricorda sempre come mettere a frutto il suo talento ed è accaduto anche quest’anno. Sfortuna però ha voluto che ci si mettesse di mezzo un infortunio al tendine della gamba sinistra, che le impedirà probabilmente di combattere alla pari contro Angelique Kerber. La tedesca poi non è una che regala troppo se non quando la posta in gioco si fa più allettante, quindi è bene non farsi troppe illusioni: Kerber è favorita e a noi italiani non resta che aggrapparci alla speranza di un miracolo.

Dalla sfida italo-tedesca uscirà fuori l’avversaria del quarto di finale tra Caroline Wozniacki e Anastasija Sevastova. La danese ha lanciato l’ultimo acuto della sua carriera proprio qui a New York, nel 2014, issandosi sino alla finale poi persa contro (neanche a dirlo) Serena Williams. È stata anche la sua ultima apparizione in una semifinale Slam, e l’occasione per ritornarci sembra ghiotta. Sevastova però ha dalla sua la forza di un’impresa già compiuta estromettendo dal torneo Muguruza. La lettone sta esprimendo un buon tennis, non ha ancora perso un set (come Serena e Kerber) e si trova a due vittorie dall’atto finale di un Major. Chissà se ci avrebbe scommesso un lats tre anni fa, quando l’Euro dalle sue parti ancora non c’era e lei aveva ormai deciso di ritirarsi dal tennis. Non rimpiangerà d’aver cambiato idea.

In campo maschile invece nella parte alta del tabellone è in corso un’invasione transalpina arginata soltanto dall’ingombrante presenza di Novak Djokovic. Il serbo sfiderà in notturna Tsonga non prima di aver conosciuto il suo eventuale avversario di semifinale, che uscirà dal derby tra Gael Monfils e Lucas Pouille.

Tsonga ha battuto Djokovic quattro volte su cinque incontri tra 2008 e 2009 e da allora lo score recita 14-2 in favore del n.1 del mondo, sconfitto soltanto nel 2010 a Melbourne e nel 2014 a Toronto. Sembra sufficiente per quantificare le reali possibilità di Jo, che pure sta disputando il suo onesto torneo e non ha tremato al cospetto di Anderson e Sock, avversari che per caratteristiche gli sono abbastanza congeniali. Djokovic invece ha giocato davvero poco sin qui, beneficiando dei ritiri di Vesely e Youzhny, ma contro Kyle Edmund è parso pienamente in linea con la sua classica “progressione Slam” che di solito lo porta a dare il massimo tra semifinale e finale. A meno che il polso non reclami attenzione Djokovic in semifinale ci sarà.

Nella sfida d’oltralpe invece ci aspettiamo un altro equilibrio, e probabilmente anche un discreto spettacolo. Si tratta di giocatori differenti ma entrambi ben forniti di talento, seppur più esplosivo ed appariscente quello di Monfils rispetto all’intelligenza tattica e all’equilibrio in campo di Pouille, che pure con la racchetta sa fare più o meno tutto. Il percorso di Lucas è senz’altro nobilitato dalla splendida vittoria contro Nadal ma al contempo “macchiato” dai dieci set giocati tra terzo e quarto turno, che sicuramente gli forniscono fiducia ma potrebbero farlo entrare in campo con qualche scoria in più. Monfils seppur giocando il suo miglior tennis solo a tratti non ha mai realmente faticato, e questo lascia supporre che abbia ancora diverse frecce nel suo arco. Terza impresa di fila per Pouille o ritorno in una semifinale Slam per Monfils, dove manca dal lontano Roland Garros 2008? Noi votiamo Gael.

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