ATP Rotterdam: Tsonga e Cilic punto a punto, spazzato via Klizan

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ATP Rotterdam: Tsonga e Cilic punto a punto, spazzato via Klizan

ROTTERDAM – Il croato, prima testa di serie, cede in due tie-break tirati al francese. Il campione in carica non torce un capello a Berdych, in serata Dimitrov e Thiem

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ATP Rotterdam: Dimitrov tira il fiato, Herbert superstar!

da Rotterdam, Carlo Carnevale e Raoul Ruberti

CAMPIONE (NON PIÙ) IN CARICA – Sembrerebbe un quarto di finale generato dal caso, di passaggio e poco interessante, quello tra Tomas Berdych e Martin Klizan. Lo slovacco non è testa di serie e ha perso tutti i quattro precedenti, riuscendo a portare via set al numero 12 ATP soltanto nell’intenso secondo turno degli Australian Open 2014. Nei Paesi Bassi però una premessa del genere risulta gravemente incompleta: se Berdych ha vinto lo storico torneo di Rotterdam tre anni fa, dopo l’ultima, rocambolesca edizione è Klizan addirittura a regnare sul carpet verde dell’Ahoy. Il bizzarro ventisettenne di Bratislava è tuttavia noto per la sua incapacità cronica a generare qualsivoglia tipo di continuità, ragione per cui già durante il sorteggio si era parlato della fantasia necessaria ad immaginarlo difensore del proprio titolo.

In effetti Berdych non cede mai “la parola” per l’intero incontro: pur mettendo in campo appena il 61% di prime palle, Tomas non commette mai doppio fallo e soprattutto cede appena cinque punti al servizio nell’intero incontro. A Klizan, breakkato due volte nel primo set e nervoso fin dal riscaldamento – persino sconfortato, a giudicare dal body language -, appare ugualmente quell’occasione per rientrare che neppure il più squilibrato dei match nega. Il modo in cui essa svanisce però, un rovescio mancino incrociato fuori di un soffio sull’unico 30-0 in risposta della sua mattinata, certifica ancor di più lo schiacciante dominio ceco. La successiva serie di free points vale il doppio 6-3. L’organizzazione dell’ABN Amro WTT ha concesso al suo campione in carica il palcoscenico principale soltanto tardi, al venerdì; Berdych lo ha utilizzato per mettere in scena l’enorme distanza che rimane tra di loro.

SCONTRO TRA EX-FINALISTI – Due tennisti allo specchio a giocarsi un posto in semifinale, forti dei buoni risultati già colti a Rotterdam in carriera: vince Jo-Wilfried Tsonga, finalista nel 2011 sconfitto da Robin Soderling (oggi in pensione per la mononucleosi), che batte anche la cabala sfavorevole (era sotto 1-5 nei precedenti). Il francese sfrutta una maggiore aggressività nel finale di ciascun set per bruciare Marin Cilic, campione agli US Open 2014, e raggiungere al penultimo atto Tomas Berdych, che nel 2014 sollevò il trofeo superando proprio il croato in finale. Incontro prevedibilmente poco spettacolare, dominato dai muscoli e dalla prestanza fisica di entrambi; Cilic preferisce restare a fondo per sfondare con i suoi colpi di rimbalzo, sicuramente più ficcanti di quelli dell’avversario, che seppur potente perde spesso in precisione.

Tsonga gestisce con grande iniziativa i pochi punti delicati sui suoi turni di battuta, come testimonia una palla break annullata grazie ad una strepitosa difesa della rete. Il doppio tie-break è il giusto sviluppo di un match senza intoppi né momenti di tensione, il cui scorrere fluido è aiutato dalla buona resa alla battuta di entrambi (21 ace totali, 12 di Tsonga): in entrambi i giochi decisivi il franco-congolese approccia senza timore ogni palla, spingendo sopratutto con il dritto a uscire per poi prendere la via della volèe, quasi sempre una benedizione. A Cilic viene meno la solidità nei momenti più importanti, come quando nel tie-break del primo set si vede superare già allo start fino al 1-5, a causa di un rovescio tremebondo e una scarsa verve in risposta: Tsonga sembra tremare sul set point, il primo da giocare con il servizio, quando commette doppio fallo, ma è bravo ad aggredire due punti dopo per mettere in borsa il parziale. Replicherà quaranta minuti più tardi.

Genuina l’esultanza di Tsonga a fine incontro, conscio di aver superato un avversario tradizionalmente ostico per lui: con Berdych la faccenda sarà ulteriormente ardua, dati i confronti diretti decisamente a sfavore (3-8, il più recente a gennaio a Doha, vittoria del ceco in quarti di finale). “Sono contento, contro Marin ho sempre avuto difficoltà. Sono in fiducia, l’importante per me è giocare bene”. E a chi gli chiede un parere sulla strategia da utilizzare nel prossimo match: “Cilic e Berdych sono giocatori simili, non credo cambierò molto. In ogni caso la miglior strategia è giocare bene!”.

Risultati:

[4] T. Berdych b. M. Klizan 6-3 6-3
[6] J.W. Tsonga b. M. Cilic 7-6(8) 7-6(5)
[3] D. Goffin b. [5] G. Dimitrov 6-4 1-6 6-3
[Q] P. H. Herbert b. [2] D. Thiem 6-4 7-6(3)

 

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