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Next Gen Finals: dentro Donaldson e Coric, manca un nome
Borna Coric e Jared Donaldson sono il quinto e il sesto a qualificarsi per Milano. Uno tra Chung e Medvedev completerà il lotto
Procede senza sorprese il riempimento della lista dei partecipanti alle ATP Next Gen Finals. Ai quattro qualificati si aggiungono altri due nomi: Borna Coric e Jared Donaldson, entrambi classe ’96 e dunque alla prima e ultima chance di prendere parte alla manifestazione milanese. Resta ora da occupare il settimo e ultimo posto la cui determinazione si basa sul ranking ATP (l’ottavo andrà a una WC italiana). Il favorito è il coreano Chung, che può assicurarsi la qualificazione diretta battendo Goffin oggi a Basilea o sperando che Medvedev – l’unico che può sottrargli il posto – non vinca il Challenger di Brest in cui è impegnato. Tiafoe ha perso ieri contro Federer le sue speranze residue, è fuori anche Tsitsipas (la vittoria a Brest non gli permetterebbe neanche di scavalcare Tiafoe).
Ipotizzando, come a molti sembra quasi certo, che Zverev non prenda parte alla manifestazione meneghina, Danil Medvedev sarebbe invece l’ultimo a qualificarsi.
- Zverev*4490
- Rublev 1219
- Khachanov* 1045
- Shapovalov** 971
- Donaldson** 890
- Coric** 886
- Chung** 805
- Medvedev*** 772
- Tiafoe 662
- Tsitsipas*** 547
*= impegnato a Vienna
**= impegnato a Basilea
***= impegnato a Brest
Certamente ci saranno Coric e Donaldson. Il croato ha vissuto una stagione non molto costante, in cui l’hanno tenuto a galla un paio di acuti. Su tutti il titolo di Marrakech, primo in carriera dopo due finali perse nel 2016, e i quarti raggiunti nel Masters 1000 di Madrid da lucky loser, con tanto di vittoria sull’allora n.1 Murray. Tre le vittorie sui top 10: Coric ha sconfitto anche Thiem a Miami e Sascha Zverev all’US Open, nel suo miglior Slam stagionale (tra Melbourne, Parigi e Londra ha raccolto una sola vittoria).
Jared Donaldson invece, entrato stabilmente quest’anno tra i primi 100 del mondo dopo una breve apparizione nel 2016, ha costruito la sua classifica – attualmente è numero 50 ATP – sul buon rendimento su cemento. Ottavi a Miami e Montreal, quarti a Cincinnati (e Chengdu). Negli Slam ha fatto male a Melbourne e Parigi, si è distinto decisamente di più raggiungendo il terzo turno a Wimbledon – sconfitto da Thiem – e battagliando per cinque set contro Pouille a New York (secondo turno) prima di uscire con l’onore delle armi. La vittoria più prestigiosa l’ha ottenuta a Cincinnati dove ha sconfitto Bautista Agut (lì n.14 del mondo).