US Open interviste, S.Williams: “In Canada con Roberta è stata una lotta, sarò più pronta stavolta”

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US Open interviste, S.Williams: “In Canada con Roberta è stata una lotta, sarò più pronta stavolta”

Serena Williams è stufa delle solite domande, ma dimostra grande rispetto per Roberta Vinci

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Ad ogni conferenza stampa di Serena e Venus Williams, alla vigilia e a conclusione delle loro partite che – detto fra noi – raramente sanno di molto, i giornalisti americani si sbizzarriscono (si fa per dire) in quintali di domani che non sanno di nulla. Sembra di assistere alla fiera delle banalità. Quanto è difficile giocare contro una sorella, cosa si sono dette prima, cosa si sono dette dopo, come si sono preparate alla singolar tenzone, cosa significa battere una sorella, che cosa poteva significare interrompere la corsa di Serena verso la Slam (anche se nessuno ha mai creduto che ciò potesse succedere). Insomma, conferenze stampa da sbadigli. Alle quali anche Serena vorrebbe sottrarsi, a giudicare dall’atteggiamento con cui si presenta al nostro cospetto intorno alle 23,30 e con una sala quasi piena, nemmeno dovesse fare chissà quali rivelazioni.

Purtroppo, per il fatto che dovrà giocare contro Roberta Vinci e qualche battuta occorre provare a strapparla – anche se pure su questo argomento sappiamo che saranno soltanto frasi di circostanza, del tipo “se è arrivata in semifinale vuol dire che non devo sottovalutarla etcetera etcetera” – ci siamo anche noi di Ubitennis ad ascoltarla, mentre intanto Djokovic e Feliciano Lopez si stanno dando battaglia e lo spagnolo che ha fatto fuori Fognini è riuscito a conquistare il set pari, impresa non banale visto che in cinque precedenti sfide era riuscito a catturare un solo set.

Serena arriva in sala stampa con un’aria svogliata che più svogliata non si può. E c’è da capirla, sa già che dovrà sottoporsi alle solite domande. Sul ventisettesimo abbraccio di fine match con Venus (“ma cosa vi siete dette?” e lei che risponde che nemmeno se lo ricorda…), su Venus “che ha giocato un match di incredibile livello” (Ma dove? Ma quando dopo i primi 4 games? O nel secondo set quando Serena le ha dato via libera prima di dare il via alla recita dei “com’on!” strozzati come se davvero avesse avuto paura di perdere… che attrice ragazzi!), poi sui paragoni fra Venus e Steffi Graf (ancora?), i loro dritti – e chi lo chiede non ha fatto uno sforzo di fantasia, è stato chiesto 10 minuti prima a Venus, ora lo si chiede a Serena …facile lavorare così eh?- e insomma dopo dieci domande non solo Serena, ma anche alcuni dei presenti non ne possono più. Tanto più perchè Serena risponde con l’aria triste come se invece di aver battuto sua sorella l’avesse davvero…abbattuta per sempre.

Pensate che un ameno collega aveva addirittura paragonato, parlando con Venus, l’importanza mediatica di questo ultimo “sorellicidio” con la famosa battaglia dei due sessi fra Billie Jean King e Bobby Riggs, all’ Astrodrome di Houston. Vabbè…

Alla fine, non potendone più, mi decido a intervenire:

Serena, hai appena vinto una partita. Normalmente quando vinci vieni qui, sorridi, e invece sembra di essere a un funerale (i transcripts dell’ASAP censurano questa parte della mia domanda, evidentemente troppo audace e irrispettosa…non la troverete dunque)! Non è morto nessuno – aveva la voce più grave di Andy Murray dopo una sconfitta – dipende dal fatto che hai battuto Venus o perchè sei preoccuata di cosa può succedere nel prosieguo del torneo? Che c’è che non va?

E allora lei, come risvegliandosi all’improvviso, replica: “Per essere proprio onesta con te non vorrei essere qui…(risata dei presenti, e abbozzo di sorriso di Serena). Voglio solo andare a letto adesso, mi devo svegliare presto per allenarmi. Non voglio rispondere a nessuna di queste domande e continuate a farmi le stesse domande…Non è davvero…beh non me la state facendo vivere come una cosa superdivertente!

Aveva pienamente ragione ma intanto sorride…

E io: Beh almeno sono riuscito a farti sorridere!

E lei: “Sto solo cercando di essere onesta!

E io ripeto: Beh almeno hai sorriso..posso farti una domanda….

E lei: “Di nuovo ancora riguardo a Venus?

Io: No, riguardo a Roberta Vinci naturalmente! Perfino in Italia non crediamo che lei abbia grandi chance – molti ridono, orgogliosi di essere dalla parte degli americani vincenti, in realtà dell’unica americana vincente perchè di americani nel torneo non ce ne sono più, Isner e Young sono stati gli ultimi superstiti, ma entrambi sono tornati a casa – ma te che opinione ne hai?

Lei: “Well, una buona opinione. Ci ho giocato in Canada (lei non ricorda di averci giocato altre tre volte, forse), lei ha lottato davvero duramente e non me l’aspettavo! È con lei che mi sono stirato un dito, proprio giocando contro lei. Per fortuna adesso il mio dito sta meglio, ma sì, non lo sottovaluterò di certo. Ha giocato veramente molto bene. Non è in semifinale di uno Slam per caso. Sa cosa deve fare e sa come giocare. Ripeto, credo che sia stato un bene che io ci abbia giocato perchè ora so più o meno cosa aspettarmi e sarò più pronta questa volta”.

Si ricomincia con una sfilza di domande, che comprendono l’orgoglio suo e della sua famiglia per essere in corsa per il “Calendar Grande Slam”, poi se una vittoria su Venus “la prosciuga emotivamente, fisicamente, mentalmente (se potessero ci metterebbero ancora qualche altro avverbio!) più di qualsiasi altra avversaria…” e si va avanti per non so più quanto, povera Serena, fino a che riesco a ributtar lì una domandina ancora sulla Vinci (ragazzi sono stato lì apposta eh?):

Serena, diresti che Roberta è una tennista d’antan, una vintage player? Gioca con il rovescio ad una mano, nessun’altra o quasi lo fa (un’altra è la Suarez Navarro) dacché ha smesso Justine Henin

Serena: “Ho giocato a Wimbledon al primo turno contro una che mi tirava sassate con il rovescio ad una mano (….. ) Sì, è vero sono ormai pochissime e non so se la si possa definire vintage perchè ha un così bel rovescio ad una mano. Ha quello slice maligno …

E poi viene a rete più di tante no?

“Beh, certo è espressione di vecchia scuola, ma è divertente, perchè è bello vedere gente che ancora viene a rete e giocano tagli di approccio ad una mano. È diversa, è positivo per il tennis”.

Ricominciano le domande su Venus…povera Serena! L’ultima è:

Quale è stata la parte più soddisfacente di questa tua esperienza stanotte?

Uscire dal campo e il fatto che sia finita!

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