Chi sono i top-10 della terra battuta?

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Chi sono i top-10 della terra battuta?

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TENNIS – Dopo le vittorie nel 2013 e la vittoria contro Murray a Napoli, si dice sempre più che Fabio Fognini vale i primi 10 del mondo sulla terra battuta. Ma qual è questa ipotetica top-10 sulla terra? In attesa dei tornei che contano abbiamo fatto qualche conto sul mattone tritato.

La posizione numero 13 non può bastare e nemmeno la lezione di tennis impartita al numero 8 del mondo se consideriamo l’ambizione e il talento di Fabio Fognini. La sfida ai primissimi è cominciata l’estate scorsa, quella dei primi titoli e della maturità tanto agognata da sembrare quasi irraggiungibile. Alla fine il sospirato salto di qualità pare essere arrivato e il fatto che Fognini sia sempre più leader della Nazionale – e non un agente destabilizzante date le sue numerose bizze – conferma che quello che stiamo vedendo è un Fognini diverso da quello a cui eravamo abituati fino a poco meno di un anno fa. Certo, il carattere spigoloso e gli atteggiamenti strafottenti non sono  scomparsi ma stanno quantomeno diventando sempre più rari: prova ne è che del carattere eccentrico di Fabio si parla ormai più come accessorio al talento del ligure, che come cifra principale del tennista.

Logico quindi ambire ad un ingresso nella top-10, soprattutto con la stagione sulla terra battuta che inizia ufficialmente a Casablanca e Houston (ma ne abbiamo già avuto un assaggio con il Golden Swing sudamericano di febbraio). Non che ce ne servisse una prova ma a Napoli Fabio Fognini ha dimostrato quanto il suo tennis sia adatto on clay: buona oscillazione tra la fase di attacco a quella di difesa, sapiente uso della palla corta e così via. James Ward ha parlato di un Fognini che sta nella top-3 della terra battuta mentre il nostro direttore l’ha inserito nei primi otto, una posizione di tutto rispetto che agevolerebbe la strada verso i quarti e, perché no, verso la semifinale.

Per verificare se le affermazioni di Ward e del nostro direttore siano plausibili o meno ho deciso di prendermi la briga di calcolare i punti conquistati dai primi venti dell’attuale ranking sulla terra battuta lo scorso anno. A parte exploit poco significativi (come la semifinale a Madrid di Pablo Andujar) penso che le prime venti posizioni siano sufficienti per darci un’idea delle gerarchie. Sono quindi rimasti esclusi da coloro che hanno ottenuto almeno la semifinale nei Master 1000 sul rosso e al Roland Garros solo Benoit Paire (semifinale a Roma) e, appunto, Pablo Andujar.

Questo il dettaglio:

I punti ottenuti dai top-20 sulla terra battuta nel 2013

I punti ottenuti dai top-20 sulla terra battuta nel 2013

Legenda:
VDM = Viña del Mar, SPO = San Paolo, BAI = Buenos Aires, ACA = Acapulco, CAS/HOU = Casablanca/Houston, MCA = Montecarlo, BAR/BUC = Barcellona/Bucarest, MON/OEI = Monaco/Oeiras, MAD = Madrid, ROM = Roma, NIZ/DUS = Nizza/Düsseldorf, RG = Roland Garros, BAS/STO = Båstad/Stoccarda, AMB = Amburgo, GST/UMA = Gstaad/Umago, KIT = Kitzbühel, TOTALE = Il totale di punti ottenuti su terra, TORNEI = Numero di tornei giocati su terra, TOTALE 2 = Il totale di punti ottenuti nei Master 1000 e al Roland Garros

Ho quindi elaborato un ranking on clay per il 2013:

RANKING ON CLAY 2013

La top-10 sulla terra battuta nel 2013

La top-10 sulla terra battuta nel 2013

La prima posizione non era nemmeno in discussione come pure la seconda: è logico che i finalisti del Roland Garros abbiano un discreto vantaggio su tutto il resto dei concorrenti anche se Novak Djokovic, pur avendo giocato solo quattro tornei, non è così distante dalla seconda piazza. Wawrinka conferma il suo buon 2013 e in particolar modo sulla terra battuta, dove è tornato a vincere un titolo (a Oeiras) e grazie ad una buona continuità di risultati si piazza dietro ai tre migliori giocatori sulla terra rossa dell’anno scorso.

I tornei su terra rossa sono molti e sono distribuiti per sette mesi ed è inevitabile che le statistiche risentano di questo fatto. Tommy Robredo, per esempio, ha giocato moltissimo sulla terra battuta e con due titoli 250 (Casablanca e Umago) conquista un sostanziale vantaggio sui colleghi. Lo stesso Fabio Fognini, addirittura quinto davanti a Federer, ha giocato moltissimo sul mattone tritato e i due trionfi di Stoccarda e Amburgo lo fanno sensibilmente salire in classifica.

Perciò ho deciso di stilare una seconda classifica che non tiene conto dei tornei non obbligatori e che limita ai quattro tornei più importanti (Montecarlo, Madrid, Roma e Roland Garros) il conteggio dei punti. Montecarlo non è obbligatorio ma rientra comunque nella lista per i punti messi in palio e per l’alto numero di top-10 che hanno deciso di parteciparvi. Questa volta non ho potuto ignorare i risultati di Andujar e Paire e infatti uno di loro rientra in questa speciale classifica, proprio davanti a Fognini.

RANKING ON CLAY “MANDATORY” 2013

La top-10 nei tornei obbligatori su terra nel 2013

La top-10 nei tornei più importanti su terra nel 2013

Chi risale più di tutti è Berdych, che guadagna tre posizioni. Una posizione in più anche per Novak Djokovic che scambia la propria posizione con quella di David Ferrer. Sale anche Federer, grazie alla finale di Roma. Il tennista che ci interessa di più, Fabio Fognini, è ancora tra i migliori: la semifinale a Montecarlo fa sentire infatti tutto il suo peso e così Fabio si ritrova al nono posto. La novità, oltre a Paire, è Tommy Haas, che può vantare un quarto di finale al Roland Garros.

Da questi dati si può quindi confermare che il triumvirato al vertice non si tocca: Nadal, Djokovic e Ferrer sono stati i tre tennisti più forti sulla terra battuta nel 2013. Al di là delle condizioni un po’ deficitarie di Ferrer non mi sento di escludere il valenciano dal podio per quest’anno e quindi riservo a loro tre i primi posti del ranking on clay. Dietro il discorso si fa più complicato. La classifica imporrebbe di mettere Wawrinka e Tsonga al quarto e al quinto posto con Federer dietro. Ma non si può dimenticare l’avvio di stagione di Tsonga e della buona (se non ottima) partenza degli svizzeri. Per cui assegnerei a loro due la quarta e la quinta posizione. Attualmente la mia preferenza, con più di qualche riserva, va a Wawrinka perché Stan l’anno scorso giocò molto bene sulla terra mentre Federer, fiaccato da una schiena malconcia, giocò poco e male. Probabilmente quest’anno cambierà qualcosa ma alla vigilia dei tornei più importanti metto ancora davanti l’attuale numero uno di Svizzera.

A questo punto toccherebbe a Tsonga, che l’anno scorso raggiunse la semifinale al Roland Garros e a Monte-Carlo. Ma, come detto, il momento non è dei migliori per cui lo farei retrocedere di un’altra posizione a favore di Tomas Berdych. L’anno scorso il ceco ebbe la sfortuna di incontrare Monfils al primo turno del Roland Garros e quindi le sue statistiche sono un po’ falsate da quell’inciampo. Inoltre il ceco è al best ranking (5): impossibile considerarlo dietro a Tsonga sulla terra, attualmente. Viene quindi il turno di Tsonga: pur con tutti i dubbi legati alle sue condizioni e a un’attitudine poco terraiola, non si può ignorare l’ottima stagione terraiola nel 2013.
All’ottavo posto, finalmente, è il turno di Fognini
. Il ligure ha dimostrato di avere tutte le armi per stare nei top-10 e con un Del Potro ai box non mi viene in mente un altro tennista che gli sia superiore. La lezione a Murray, assente in entrambe le classifiche perché l’anno scorso giocò pochissimo sulla terra battuta saltando addirittura il Roland Garros, ci obbliga a metterlo davanti allo scozzese.

Murray, nonostante gli scarsi risultati dello scorso anno, si merita comunque una nona posizione. Sulla terra ha raggiunto semifinali prestigiose (ne giocò una bellissima a Roma contro Djokovic nel 2011) e il talento di cui dispone gli permette di ovviare all’innegabile allergia al mattone. Per l’ultimo posto ci sono tre candidati, tutti col rovescio a una mano: Tommy Robredo, Richard Gasquet e Tommy Haas. Escluderei Haas per il semplice fatto dell’età e che la terra certo non esalta le sue caratteristiche. Le buone prestazioni nei tornei che contano non fanno che sottolineare l’enorme statura (ed ecletticità) del tennista tedesco ma a mio avviso non lo si può considerare tra i primi dieci del mondo su terra. Tra Robredo e Gasquet scelgo il francese: Tommy, da buon spagnolo, è un vero specialista dell’argilla ma il francese ha raggiunto una solidità (con il rovescio della medaglia che tale solidità comporta l’assenza di delusioni ma anche quella di exploit) che al Roland Garros gli fa superare i primi tre turni da tre anni consecutivi. In nessun altro Slam ha raggiunto una tale costanza di risultati.

Questa la top-10 che ne risulta:

1. Rafael Nadal
2. Novak Djokovic
3. David Ferrer
4. Stanislas Wawrinka
5. Roger Federer
6. Tomas Berdych
7. Jo-Wilfried Tsonga
8. Fabio Fognini
9. Andy Murray
10. Richard Gasquet

Concludendo, non è sbagliato affermare che Fognini merita di essere considerato un vero top-10, almeno sulla sua superficie preferita. Ma ora viene la parte più difficile: recitare la parte da grande. Quando giochi con poca pressione addosso (Monte-Carlo) o con un tabellone dove i top player sono quasi del tutto assenti (Stoccarda e Amburgo) è un conto, quando devi dimostrare che il 3-0 a Murray non è stato un caso e che sei veramente “Fab-Fabio” è tutta un’altra storia. 

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