Parlano i cavalieri di Montecarlo: chi sarà il Lancillotto del torneo?

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Parlano i cavalieri di Montecarlo: chi sarà il Lancillotto del torneo?

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TENNIS ATP MONTECARLO – I “Big” della racchetta incontrano i giornalisti in una conferenza stampa pre-torneo seduti ai tavoli bianchi del Villaggio Vip.

Ascolta Djokovic durante la “tavola rotonda”

Ascolta Nadal durante la “tavola rotonda”

Ascolta Wawrinka in francese nella “tavola rotonda”

Ascolta Berdych a Montecarlo durante la “tavola rotonda”

 

È ormai una consuetudine al torneo di Montecarlo. Prima di entrare nel vivo dell’azione, i top 10 presenti nel main draw  incontrano i giornalisti al Country Club in una “tavola rotonda” pre-torneo.

Tavoli bianchi, buffet invitante e camerieri gentilissimi anch’essi di bianco vestiti accolgono i giornalisti venuti ad ascoltare le prime dichiarazioni dei protagonisti del Montecarlo Rolex Masters. Ed ecco che, uno dopo l’altro, i “cavalieri “Berdych, Djokovic, Ferrer, Tsonga, Wawrinka e Nadal fanno il loro ingresso nella sala e danno vita ad una “tavola rotonda”, seduti ognuno ad un tavolo dalla tovaglia bianchissima e circondati dalla stampa pronta a raccogliere i loro primi commenti.

Incomincia Berdych che, qui a Montecarlo, l’anno scorso, ai quarti di finale, si è dovuto arrendere  alla splendida performance del nostro Fabio Fognini. “Sono cresciuto giocando sulla terra” ci ha detto Thomas “e quindi mi piace questa superficie. La stagione è cominciata bene e mi sento pronto e preparato“. Che dire degli avversari? “Beh, a volte, contro giocatori come Rafa, che gioca in maniera  davvero incredibile sulla terra, non è facile e non vuol dire che non giochiamo bene ma è lui ad essere più forte. Però per esempio l’anno scorso sono riuscito a vincere contro Djokovic a Roma. Poi anche al Roland Garros le condizioni sono favorevoli per me poiché la superficie è più veloce. In realtà ci sono sempre possibilità di fare bene“.

Lo spagnolo David Ferrer ci ha accolto con la gentilezza e la dolcezza che lo contraddistinguono. Sorridente ma allo stesso tempo sempre molto discreto, ha dichiarato di sentirsi bene. “Va tutto bene e ho avuto il tempo di allenarmi sulla terra. Mi sono allenato due settimane a Valencia, a casa mia e con il mio coach José Francisco Altur“. Come prepara David la stagione sulla terra? “In maniera normale, per due settimane, poi il calendario è praticamente lo stesso. Faccio le stesse cose”. E il Roland Garros quest’anno? “Beh, è molto difficile essere di nuovo in finale al Roland Garros ma perché no. Cercherò di fare del mio meglio, ma adesso cerco di concentrarmi su questo torneo“.

Novak Djokovic è stato particolarmente scherzoso ed emozionato quando si è trattato di rispondere ad una domanda in francese: ” Non ero preparato a questo !” ci dice scherzando. Ma alla fine, lo sappiamo, Novak ha il dono di imparare facilmente le lingue e se l’è cavata benissimo, anche in francese.  “Abito qui a Monaco, è un posto che adoro; qui ho tanti amici e tanta gente che mi supporta durante la settimana del torneo. L’anno scorso è stata una delle più grandi vittorie della mia carriera perché ho vinto proprio qui e per giunta contro Nadal che ha vinto il torneo ben 8 volte. Oh my God ! Yesss !” esclama Nole alzando i pugni al cielo, soddisfatto della sua performance linguistica.

E Rafael Nadal? Come i suoi colleghi è apparso disteso ed estremamente sorridente. E, come sempre, si è dimostrato prudente e  sempre pronto ad rendere omaggio agli avversari: ” A Miami ho giocato molto male, non ero ancora al meglio e Novak ha fatto una bellissima prestazione. E anche qui in finale l’anno scorso ha giocato un gran tennis“. A un collega italiano che gli chiede quale potrebbe essere la soluzione per battere Djokovic sulla terra, Rafael risponde che “non trovo punti deboli in Novak. Il suo rovescio? No, è davvero ottimo. Il dritto? Certamente no. Se dovessi giocare contro di lui, dovrò semplicemente giocare il mio miglior tennis, aggressivo, lungo, profondo e difendermi bene“.

Infine, Stan Wwarinka, la sorpresa e l’exploit dell’Australia. “Mi sono dovuto abituare alle sollecitazioni sportive ed extrasportive. Apprezzo tutto ciò che sto vivendo perché dipende dai miei risultati. Poi però bisogna gestire la cosa. Non sogno di vincere un altro slam perché…l’ho già fatto ! Poi ora il grande obiettivo è la Coppa Davis, ma pensiamo intanto di vincere la semifinale contro l’Italia”.

Insomma, una “tavola rotonda” all’insegna del sorriso e del buon umore.  Ma, alla fine, tra tutti questi prodi “cavalieri” armati di racchetta, chi diventerà quest’anno il principe del Country Club ?  Sarà il campo a designare il più nobile…

 

 

 

 

 

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