Pagellone Montecarlo: Wawrinka da 9, sorpresa Ferrer

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Pagellone Montecarlo: Wawrinka da 9, sorpresa Ferrer

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TENNIS MONTECARLO – Diamo i voti ai protagonisti del primo Masters 1000 della stagione sulla terra rossa. Wawrinka ha finalmente superato i complessi di inferiorità: diventa il favorito per il Roland Garros?  Bene Federer e Ferrer, scontata la bocciatura di Fognini. Rassegna stampa: l’allievo Wawrinka uguale al maestro Federer (Clerici)  

Wawrinka voto 9: ci ha messo qualche mese a riprendersi dalla sbornia post Australian Open ma ha dimostrato che il titolo vinto a Melbourne non è destinato a rimanere un singolo exploit. Ha confermato di avere il rovescio più armonioso ed efficace del circuito e la palla più pesante ma il vero punto di forza è l’invidiabile condizione fisica. In finale contro l’idolo (più che rivale) Federer, ha concesso al complesso di inferiorità di spadroneggiare per un set, poi ha deciso che era giunto il momento di conquistare il primo Masters 1000 della carriera. Ci è arrivato usufruendo lungo il cammino di un walk-over per la terzo volta in stagione (causa forfait di Almagro): bravo e fortunato.

Federer voto 8.5: a Montecarlo non c’è intesa tra teste coronate, se è vero che “the King” fallisce l’opportunità (forse l’ultima?) di ricevere lo scettro (pardon, il trofeo) dal Principe Alberto. Dopo un paio di allenamenti iniziali contro Stepanek e Rosol, lo svizzero deve compiere l’impresa per infrangere il tabù della palla break (ben 15 non convertite) e superare l’ostacolo Tsonga. Contro Djokovic è dato per spacciato e invece, complice il problema al polso del serbo, mostra il repertorio dei bei tempi: serve bene, è incisivo negli scambi lunghi, usa con saggezza le variazioni e infarcisce il tutto con qualche pennellata sublime. Pur essendo il secondo tennista di Svizzera (di numero e, attualmente, di fatto), in finale contro Stan ha l’occasione del colpaccio, se solo quella stecca di rovescio a inizio tie-break…Potrà rifarsi a Madrid e Roma, eredi permettendo.

Ferrer voto 8: si può passare alla storia anche senza vincere il torneo e Ferru ce la fa estromettendo anzitempo Nadal dalla terra rossa del Suo principato. Il match con Rafa è una felice parentesi rispetto alla sua normale attitudine: non si limita a respingere ma conquista il punto nei momenti decisivi, senza lasciarsi condizionare dai precedenti (unica vittoria su terra battuta datata 2004 con il maiorchino appena 18enne). In semi contro Wawrinka vede le streghe: nel primo set subisce una lezione fin troppo severa dal campione dell’Australian Open che lo sovrasta a furia di rovesci lungolinea. Lui incassa con la solita signorilità ed esce dal torneo a testa alta: un’impresa alla volta può bastare.

Raonic voto 7: buona prestazione del nuovo numero 9 del ranking che per la prima volta dimostra un certo agio sul rosso. Come il suo coach Ivan Ljubicic (che sta facendo un ottimo lavoro) si era permesso di battere gente come Ferrero e Coria sulla loro superficie preferita, cosi’ Milos estromette a sorpresa il terraiolo Robredo e mette paura a Wawrinka (che sul rosso, tra l’altro, ci è nato). Con un pizzico di fortuna e astuzia in più nel primo set, avrebbe anche potuto portarsi in vantaggio sfruttando le sue armi migliori, il servizio e il dritto. Sono comunque tanti i progressi fatti segnare dal canadese: dalla capacità di muoversi verso rete a una scivolata non più goffa sulla palla in condizione difensiva.

Djokovic voto 6,5: dare un voto a un giocatore infortunato è come giocarci contro, si finisce per restarne condizionati. Se ci basiamo solo sul risultato, Nole ha fatto un passo indietro in terra monegasca visto che non è riuscito a difendere il titolo e ha interrotto la serie di Masters 1000 vinti consecutivamente (Shanghai, Bercy, Indian Wells, Miami). Solo quando il dolore al polso gli ha dato tregua, ha spinto e disegnato il campo, cercando di colpire con i piedi più vicini alla riga di fondo per effetto della cura Becker. Se sta bene, è ancora l’uomo da battere. Per fortuna, la risonanza magnetica al braccio ha scongiurato l’ipotesi di un intervento chirurgico; il serbo, però, dovrà osservare una settimana di assoluto riposo e scioglierà solo all’ultimo i dubbi sulla partecipazione al Masters di Madrid (dove non difende punti, avendo perso all’esordio l’anno scorso da Dimitrov). Il Roland Garros (unico Slam assente in bacheca) resta l’obiettivo stagionale ma è ora condizionato da un grande punto interrogativo. 

Tsonga voto 6: non ha vinto nulla ma ha  festeggiato comunque un bel compleanno a Montecarlo, con tanto di torta e regalo gentilmente offerto da Fognini.  Episodio commentato in maniera ironica dal francese che ha dichiarato: “Conosciamo Fabio, lui è fatto cosi’ e per questo gli vogliamo bene”. Al di là della battuta, Jo-Wilfried  è ancora una categoria sopra l’azzurro e ha meritato l’accesso ai quarti. Contro Federer (sconfitto l’anno scorso al Roland Garros) gli è mancato il colpo del ko, a dispetto della somiglianza fisica con Muhammad Ali: è bastato concedere un break (anzi un minibreak)  per farsi totalmente sormontare dal rivale. Tsonga è un ottimo giocatore, ha colpi pesanti e profondi, un buon servizio ma sbaglia troppo e pecca di killer instinct. I 29 anni appena compiti sembrano una sentenza:  era quasi arrivato ma non ce l’hai mai fatta, e se doveva farcela ce l’avrebbe già fatta.

Nadal voto 5,5: la sua uscita prematura a Montecarlo (dove ha vinto 8 titoli) ha rappresentato un evento storico, tanto da costringere tutti a scartabellare gli annali: da quanto tempo non perdeva sulla terra, da quanto non perdeva contro David Ferrer ecc, ecc…Ma il vero dato significativo è un altro: un Rafa in queste condizioni scombina completamente la griglia dei favoriti per il Roland Garros. Resta da stabilire se la sua deludente performance sia da imputare a un calo di forma momentaneo o al riacutizzarsi del problema alla schiena. Da quando il maiorchino lo ha avvertito in finale a Melbourne contro Wawrinka non è stato più lo stesso. Nessuno, pero’, avrebbe mai ipotizzato il ko con Ferrer, capace di battere Rafa proprio sul suo terreno, in un lungo e intenso braccio di ferro.

Fognini voto 5: dopo un weekend molto impegnativo sotto il profilo fisico e mentale in Davis, Fabio è arrivato a Montecarlo con l’ulteriore pressione di dimostrare di valere i primi 10 e non ha retto. Superati a fatica i primi turni, contro Tsonga ha rinnegato i miglioramenti caratteriali fatti nell’ultimo anno, ha preso un pretesto (la chiamata sbagliata dal giudice di linea) e ha iniziato a dare spettacolo, ma solo fuori dal campo. Si sente perseguitato da presunti detrattori, ma dovrebbe prendersela con il suo unico vero nemico, un tipo che gioca benissimo a tennis tra l’altro…Metterci sempre la faccia rischia di servire a poco se poi si perde la testa.

 

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