Greg Rusedski: "Vi spiego come eseguire l'ace"

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Greg Rusedski: “Vi spiego come eseguire l’ace”

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TENNIS – Greg Rusedski, neo coach di Kyle Edmund, spiega nel dettaglio la tecnica, la tattica e l’atteggiamento mentale per realizzare l’ace.

Dopo diversi anni di collaborazione con il Sun e Il Daily Mirror, e a seguito dei suoi molteplici impegni televisivi per British Eurosport e Sky Sport, Greg Rusedski ha di recente ritrovato il tennis giocato. Parliamo infatti del nuovo coach di Kyle Edmund, giovane promessa del tennis britannico e attualmente n° 270 del ranking dopo i Quarti di finale raggiunti a Vercelli.

Su Tennis Space, Rusedski ha parlato dell’ace e ha fornito utili indicazioni per riuscire ad eseguire questo prezioso colpo al servizio. Non è difficile pensare che sia il primo, e nemmeno troppo velato, consiglio al giovane Kyle.

Bisogna sempre pensare che si vuole colpire una moneta da dieci pence, scegliere il punto del campo in cui questa può trovarsi e colpirla! Quando mi allenavo, mettevo sempre a terra dei coni da colpire e mi esercitavo continuamente sia per servire ace, che per servire al corpo dell’avversario. Ma è importante fissare obiettivi ed essere molto motivati. Occorre anche che il lancio della palla sia consistente, profondo e pesante ma per migliorare la tecnica si deve provare tantissime volte”.

Sulla strategia da adottare prima di servire, l’ex n° 4 del mondo è stato ancora più chiaro: Occorre prima guardare il posizionamento dell’avversario e cercare di notare su quale piede si stia appoggiando. Agassi e Djokovic sono tra quelli che fanno capire molto bene quando stanno per andare verso il lato del rovescio; in questo caso è più facile ottenere l’ace andando sul lato del dritto. Il segreto però è variare i colpi continuamente e a volte rischiare l’ace anche sulla seconda di servizio.”

In ogni caso non ci si deve mai aspettare di ottenere l’ace al 100%, perché altrimenti ci si trova impreparati quando l’avversario riesce a rispondere bene. L’atteggiamento mentale migliore è proprio di chi fa serve&volley; costui infatti scende a rete ma sa che potrebbe anche subire un passante ed è già pronto a intercettarlo”, chiude così Rusedski.

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