Agassi, 44 anni che hanno fatto la storia del tennis (e non solo)

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Agassi, 44 anni che hanno fatto la storia del tennis (e non solo)

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TENNIS – Oggi il kid di Las Vegas, compie 44 anni nel quali quasi tutto è stato sopra le righe. Dal tennis alla vita privata passando per il ritiro e l’accademia di formazione per ragazzi meno fortunati.

Scrivere un omaggio, magari l’ennesimo, ad Andre Agassi non è di certo impresa semplice. Sul kid di Las Vegas se ne sono scritte tante e soprattutto lui stesso ne ha scritte altrettanto. “Open” oltre ad essere stato un successo planetario ha cambiato la storia del tennis e probabilmente anche quella delle biografie, mai prima di allora un sportivo si era aperto così tanto. Ci sarà un motivo infondo se un personaggio come Alessandro Baricco ha definito il libro come uno dei dieci migliori mai letti.

Oggi il kid compie 44 anni, vissuti tutti d’un fiato. Da quando ancora piccolo girava con il padre alla ricerca di una casa con un giardino abbastanza grande da contenere un campo da tennis fino ad oggi, dove si ritrova padre di due fantastici bambini e soprattutto fondatore della Andre Agassi College Preparatory Academy.

Dell’infanzia di Andre si sapeva poco prima dell’uscita della biografia, poi sono emersi particolari e aneddoti davvero curiosi. Su tutti il carattere del padre, burbero ai massimi livelli. Capace di sfasciare l’auto del collega di corsia reo di non aver rispettato la precedenza oppure di quando davanti ai casinò di Las Vegas invitava i super ricchi del mondo a giocare contro il figlio di nove anni per soldi. Il rapporto tra padre e figlio è sempre stato travagliato, papà Mike ha sempre desiderato un figlio tennista ed Andre era l’ultima spiaggia, fortuna per lui dunque che Agassi alla fine ce l’abbia fatta.

La carriera è iniziata prestissimo, racchetta in mano ad appena due anni messagli in mano dal papà. Il primo avversario è stato il “drago”, la macchina spara palle costruita dallo stesso padre. Logica conseguenza di tutto ciò è l’odio che il futuro nove volte campione slam ha immediatamente provato verso il tennis. Dopo i primi anni da allievo del padre Agassi è approdato in Florida alla Bollettieri Academy, qui le cose non cambiano e l’estroverso carattere di Agassi viene fuori proporzionalmente all’avanzare dell’età. Andre odia tutto: lezioni, compagni, Bollettieri e maestri. Infrange ogni regola dell’accademia e il rapporto con Bollettieri si regge su un filo pronto a spezzarsi in qualsiasi momento. Dall’accademia va via ad appena 16 anni quando Nick non può più trattenerlo, Agassi ormai è pronto e soprattutto tiene in pugno Bollettieri.

Elencare da adesso fino alla fine del nostro articolo i successi e gli insuccessi del tennista sarebbe ovvio, scontato, banale e di certo già fatto (Wikipedia su tutti). Ricordare però i momenti più importanti della carriera è doveroso e soprattutto come l’arrivo di Andre ha cambiato il tennis. Il primo slam arriva nel 1992 al torneo nel quale nessuno si sarebbe aspettato una sua vittoria. Agassi, uno che a rete ci va solo per stringere la mano all’avversario a fine partita, trionfa ai Championship in finale contro Ivanisevic, uno che invece a rete aveva proprio un accampamento. Un’altra vittoria chiave è quella del Roland Garros del ’99, è il quarto slam per Agassi che in precedenza si era imposto a New York e Melbourne. Un successo inasperato, fatto di scaramanzie e preparazione fisica impeccabile. inoltre Andre è il primo (e tuttora unico) uomo ad aver vinto almeno una volta tutti i 4 tornei del grande slam, la medaglia d’oro del singolare olimpico, il torneo ATP World Championship e la Coppa Davis; questa impresa nel mondo del tennis femminile è stata compiuta anche da Steffi Graf  (Dio li fa e poi li accoppia verrebbe da dire).

Non sono però solo le vittorie a far si che sia un tennista da ricordare per sempre, è il caso di Agassi che ha cambiato il tennis uscendo fuori dagli schemi e dai protocolli. Cresta, pantaloncini di jeans e orecchino gigante sono solo le icone da lui create. Dietro tutto ciò c’era il campione capace di arrivare al massimo dello splendore, cadere nel baratro e poi ritornare il numero uno dopo aver ricominciato dal circuito Challeger. Agassi con Sampras ha prolungato la tradizione del dualismo nel tennis. I due non sono stati da meno a Borg e McEnroe e forse solo Federer e Nadal , anche aiutati dai tempi e dalla visibilità, hanno fatto meglio. Nato per travolgere le platee è stato il testimonial perfetto della Nike, poi abbandonata a fine carriera, con lui è nato un nuovo modo di fare pubblicità. Con Michael Jordan è stato probabilmente uno degli atleti che garantivano più introiti alle multinazionali.

La vita privata merita un altro piccolo capitolo. Per Agassi la figura della donna al suo fianco è sempre stata importante già dai tempi dell’accademia. Il matrimonio con Brooke Shield ha riempito le pagine dei tabloid per anni ma solo con Stefi Graff il kid si è sentito completo. Inseguita per anni e sempre definita come la donna della sua vita, anche prima di conoscerla. Faceva follie per seguirla nel circuito o per programmarci allenamenti combinati dai coach per farli incontrare. Un amore nato al telefono e un primo appuntamento durato due mesi sono solo l’inizio di una delle più grandi unioni dello sport. Il presente parla di un matrimonio felice, due figli splendidi e tanta felicità.

Ad Agassi, oggi 44enne, il migliore augurio che si possa fare (oltre al classico “altri cento di questi giorni”) è quello di vivere almeno la metà delle gioie vissuti fino ad oggi ma soprattutto gli chiediamo di rimanere così come già ha abituato. Capace di rispondere un vincente su un servizio a 200km/h di Sampras oppure di fondare la Prep, l’accademia che si occupa della formazione dei ragazzi meno fortunati.

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