Murray: "Non faccio nomi per il coach..."

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Murray: “Non faccio nomi per il coach…”

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ATP MADRID – Andy Murray, intervista pre torneo.

Potresti dirci cosa hai fatto nelle ultime due settimane com’è andato l’allenamento a Valencia e le condizioni qui a Madrid?

Beh, dopo la Coppa Davis sono stato fermo 10 giorni, e poi mi sono allenato un po’ sui campi in terra a Wimbledon. Mi sono allenato con alcuni ragazzi del doppio: Ross e Colin; mi sono allenato con mio fratello e con Jamie Delgado, e un po’ con John Peers. Ho lavorato sugli spostamenti e sui movimenti. Poi sono andato a Valencia per iniziare la preparazione. Mi sono preparato con Andujar, Battista, un po’ con Ferrer. Donskoy. Alcuni bravi ragazzi con cui prepararsi lì con delle condizioni perfette.

Ti senti fiducioso nel poter tornare in futuro nella top 4 e di poter competere di nuovo con Nadal e Wawrinka?

Beh, la cosa più importante è ciò che dimostro in campo e negli eventi più importanti. È per questo che mi alleno. Quindi si, ovviamente dobbiamo aspettare e vedere cosa succederà nei prossimi sei, sette mesi. È tutto, dobbiamo aspettare e vedere.

Puoi dirci qualcosa sui possibili allenatori che hai considerato?

No. Non voglio fare alcun nome perché questo mi causerebbe molto stress nelle prossime settimane. Troppe domande. Quindi non li farò. Ma è qualcosa a cui ho iniziato a pensare già qualche settimana fa. Spero di essere vicino alla scelta nel prossimo mese. Neil, un’altra cosa, sono andato a Parigi un paio di giorni e mi sono allenato con Tsonga. Lo avevo dimenticato. Ho passato un paio di giorni a Parigi.

Vorrei chiederti, credi che il gioco sia sempre più fisico e per questo ci sono molti più infortuni oppure è a causa del calendario che sta diventando sempre più duro?

Credo che le superfici dure facciano la differenza. A me piacciono. Probabilmente è la mia superficie preferita. Ma giochiamo molti tornei sul cemento. Per tutto l’inverno ci allunghiamo quando giochiamo in Asia e poi di nuovo in Europa per la fine di una lunga stagione, questo è duro farlo sul cemento. E accumuliamo tanto anche agli US Open. Dall’Australia fino a Montecarlo, è di nuovo tutto cemento. È una superficie complicata per le giunture. Per quanto mi riguarda non sono molto i muscoli ma quando finisco di giocare sulle superfici dure mi fanno male tutte le articolazioni: le anche, il ginocchio, la schiena. Si ci sono molti più infortuni. Molti ragazzi che hanno smesso di giocare tardi hanno abbastanza problemi con i ginocchi e le anche, questo genere di cose. Credo sia legato alle superfici dure.

Ti sei allenato con Grigor Dimitrov due giorni fa. Ricordo che anche l’anno scorso ti sei allenato con lui. Volevo chiederti perché ti piace allenarti con lui? È un tuo amico? Come vi comportante? C’è qualcosa nel suo gioco che ti aiuta a migliorare il tuo? Qualcosa su di lui?

No, lui è davvero un ottimo giocatore. Mi piace allenarmi con lui per questo motivo. Piace ad entrambi. Non ho mai avuto alcun problema con lui. È molto gentile, un bravo ragazzo. E inoltre ho un buon rapporto con il suo allenatore. Passo molto tempo con il suo coach, pranziamo insieme o andiamo a qualche evento. Quindi è anche per questo che mi alleno con lui.

 

 

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