TENNIS PERSONAGGI – Alla scoperta di Anna Schmiedlova, uno dei volti nuovi del circuito Wta assurta agli onori della cronaca per aver eliminato Venus Williams al Roland Garros.
Anna Schmiedlova è una tennista Slovacca, che a differenza di tante sue colleghe è rimasta in patria per raggiungere il suo sogno: diventare una giocatrice professionista. È infatti a casa sua che si allena, a Bratislava, coadiuvata dal suo coach Milan Martinec.
Anna Schmiedlova è una delle ragazze più giovani tra le top100, è infatti nata 13 settembre del 1994, è quindi ancora una “teenager”. È alta 176 cm per 63kg, ma c’è da scommetterci, crescerà ancora molto, soprattutto di massa muscolare. È diventata “pro” nel 2011, ma è da quest’anno, o forse meglio dire dagli ultimi mesi, che grazie alla propria classifica, ristagna in pianta stabile nei tabelloni dei principali tornei Wta.
Parlavamo della sua classifica, è numero 56 del mondo, suo best ranking raggiunto proprio nelle ultime settimane. Ma anche qui c’è da scommetterci, salirà ancora! È una ragazza che sa adattarsi bene su tutte le superfici, infatti ha un gioco adatto ai manti veloci, con un buon servizio ed una buona spinta con entrambi i colpi di fondo, ma allo stesso tempo si trovo a proprio agio con gli spostamenti in scivolata, caratteristica fondamentale per far risultati sulla terra rossa. Qualche dubbio in più si può avere su come si adatta all’erba, in quanto specialmente con il dritto, avendo un movimento piuttosto ampio di difficile gestione quando la palla, come proprio sull’erba, rimbalza poco e torna molto velocemente indietro. Ciò che diciamo è inoltre confermato anche dalla sua carriera junior in quanto è proprio sull’erba dell’All England Club che ha faticato maggiormente mentre proprio a Parigi, primo slam da grande a cui giunge fino al terzo turno, che ha conquistato il proprio miglior piazzamento, arrivando in finale dove fu sconfitta da Annika Beck, tennista tedesca.
Più di ogni analisi tattica o colpo tecnico però, contro Venus Williams ha impressionato è stata la sua forza mentale; poiché una volta trovatasi sotto di un set e di un break, e proprio quando la partita sembrava ormai finita, ha cominciato a tirare sempre più forte ed a sbagliare sempre meno (certo aiutata anche da un calo fisico di Venus). Ma insomma per una ragazza del 1994,che ha cominciato a giocare a tennis all’età di 7 anni, nel 2001, quando Venus dominava il circuito, un solo calo fisico dell’avversaria non può bastare per completare una rimonta, contro una giocatrice che stima, ammira, quasi idolatra. E questo e molto importante per una giovane ragazza, perché ogni colpo si può migliorare e provare a costruire, mentre la tenuta mentale no, quella o la possiedi o non la possiedi, e per sua fortuna ha già dimostrato di averla nel proprio bagaglio più umano che tennistico. Il tempo c’è, il tennis pure, ora deve continuare così con costanza e concentrazione, perché il futuro è dalla sua.
Stefano Gaudino