TENNIS – Lo svizzero rinuncerà alla carica che detiene da tre mandati consecutivi. Tra i favoriti per la successione anche il connazionale Wawrinka.
Roger Federer non sarà più il presidente dell’ATP Player Council, l’organo consultivo formato dai giocatori dell’ATP e che viene rinnovato ogni anno a giugno. Il giornalista svizzero René Stauffer – che ha scritto la biografia dell’ex numero 1 del mondo, Quest for Perfection – ha twittato che lo svizzero non si candiderà a giugno e ha anche scritto quali potrebbero essere i favoriti a prendere il suo posto. Tra di loro ci sono due tennisti che già fanno parte del Player Council (Anderson e Simon) e il connazionale Wawrinka:
Amongst people standig for Elections are Isner, Anderson, Wawrinka and Simon, i heard (ATP players council)
— rene stauffer (@staffsky) May 31, 2014
Poco dopo anche Tony Godsick, agente di Federer, ha confermato la decisione di non ricandidarsi.
L’era Federer come presidente dell’ATP Player Council non è stata esente da critiche. Tra le più clamorose ci furono quelle di Rafael Nadal agli Australian Open 2012. Nadal aveva attaccato lo svizzero e lo aveva accusato di essere troppo remissivo e poco interessato alle necessità degli altri giocatori. Lo spagnolo aveva dichiarato: “È facile dire ‘non ho nulla da dire, va tutto bene’ con aria da gentleman, lasciando che gli altri si consumino. Ama il circuito, ma lo amo anch’io e sebbene penso che sia migliore di molti altri sport, questo non significa che non lo si possa migliorare e cambiare le cose che non vanno. Finire la propria carriera pieno di dolori e problemi non è positivo. Se lui finirà la carriera fresco come una rosa è perché ha un corpo straordinario, ma io, Djokovic e Murray non finiremo freschi come rose“. Poi è venuto il turno di Davydenko (“Non so perché Roger non supporti i giocatori. Non vuole problemi. Lui è bello. Vince gli Slam. È svizzero. È perfetto“) e di Stakhovsky: (“È una brava persona, ma troppo neutrale per i miei gusti. È troppo svizzero. Vuole tenere le brutte faccende lontano da sé. Quando i giocatori vogliono cambiare qualcosa lui sembra troppo passivo perché può danneggiare la sua immagine. In quel contesto rispetto di più Nadal che supporta apertamente gli interessi dei giocatori“). Infine anche Djokovic aveva criticato lo svizzero: (“Quando c’era Ljubicic nel Players Council dell’ATP, le decisioni venivano prese sentendo il parere dei top player. Ora non è più così).
Pochi giorni fa Raonic aveva parlato con parole da rottamatore: che il vento stia per cambiare nell’ATP?