TENNIS – Sia lo sfidante di Nole che quello di Rafa non hanno niente da perdere: Gulbis è alla sua prima semi slam mentre Murray non ha mai battuto Nadal sulla terra rossa. Saranno epiloghi scontati o ci scapperà la sorpresa?
Tre semifinalisti su quattro sono fab-four, manca solo Roger Federer ma ci sono molte probabilità di non vederlo più tanto spesso in quest’incontri che il contrario (soprattutto a Parigi). Il ritorno di Murray e l’exploit di Gulbis sono certamente i segnali più graditi soprattutto dopo i disastri di Wawrinka e l’infortunio di Del Potro. A chiudere il quadretto di famiglia non possono che esserci Nadal e Djokovic, i favoriti del torneo.
Novak Djokovic (SER) vs Ernests Gulbis (LET)
Djokovic leads: 4-1
2011 ATP Masters 1000 Indian Wells Hard R32 Djokovic, Novak 6-0, 6-1
2010 Basel Hard R32 Djokovic, Novak 6-4, 6-2
2009 Brisbane Hard R32 Gulbis, Ernests 6-4, 6-4
2008 ATP Masters Series Cincinnati Hard Q Djokovic, Novak 6-3, 6-4
2008 Roland Garros Clay Q Djokovic, Novak 7-5, 7-6(3), 7-5
Guardando le teste di serie sarebbe dovuta essere la semi tra Nole e Roger ma forse nessuno si aspettava quella partita, neanche il tifoso più sfegatato del campione svizzero. Il nome di Berdych invece sarebbe stato molto più probabile se non fosse per questo tremendo Gulbis capace di annichilire ogni avversario che gli si presenti. Il lettone da inizio torneo ha lasciato per strada parziali solo contro Kubot (al primo turno) e contro Federer agli ottavi. Per il resto tre set a zero a tutti, soprattutto a Berdych in una semi dominata dal primo all’ultimo quindici. Le prove di forza di Nole sono state altrettanto straripanti ma da lui c’era da aspettarselo, solo un set perso contro Cilic al terzo turno nella partita che ha visto Nole giocare forse peggio, per quanto peggio possa giocare uno che va avanti nel torneo liscio come l’olio. Le partite successive alla sfida con il croato sono state impressionanti: con Tsonga quasi umiliante per il francese che in soli ottantanove minuti ha visto infrangersi il sogno di giocarsela con quello che a detta di molti è il favorito del torneo. Tre set a zero anche con Raonic, che dimostra i grandi miglioramenti fatti quest’anno, il replay della semi di Roma in un match molto simile dove l’attenzione del serbo l’ha fatta da padrone a testimoniare quanto focus Nole sta mettendo per riuscire ad alzare la Coppa dei Moschettieri.
Ma veniamo ai precedenti, l’ultimo risale al 2011 quando ad Indian Wells Djokovic lasciò solo un game all’avversario. Solo una volta in cinque incontri Gulbis è riuscito a battere il serbo, precisamente a Brisbane nel 2009, fu un doppio 6/4. La partita che vedremo in semifinale sarà inevitabilmente qualcosa di totalmente diverso da tutti i precedenti elencati sopra, oggigiorno si parla di due giocatori totalmente diversi, soprattutto Gulbis. Entrambi giocano nel rovescio il colpo migliore mentre di dritto l’ago della bilancia pende dalla parte di Nole grazie soprattutto alla differente solidità. La terra però aiuta “lo sfidante” concedendogli quell’attimo in più per piantare i piedi a terra e colpire, e se non fosse stato per la superficie probabilmente non sarebbe arrivato un parziale così pesante nella sfida con Tomas Berdych.
Per Gulbis sarebbe la prima finale slam ovviamente, Djokovic invece punta al bis di finali a Parigi col quale diventerebbe il sesto giocatore nell’Era Open a raggiungere più volte l’atto conclusivo di tutti e quattro gli Slam dopo Andre Agassi, Roger Federer, Ivan Lendl, Rafael Nadal e Ken Rosewall.
Si affronteranno due giocatori che seppur per poco tempo hanno vissuto la stessa esperienza formativa all’accademia di Pilic e proprio in questi giorni, nelle conferenze stampa, sono venuti fuori aneddoti e racconti che fanno capire appieno la differenza tra l’uno e l’altro. “Lui era già superprofessionale…” è stato il commento di Gulbis al Djokovic adolescente mentre il serbo ha risposto con un “Dovrei dire che cosa mi ricordo di lui? (accompagnato da una risata)”. Potrebbero già bastare questi due commenti per distinguere due mondi totalmente diversi che in questa settimana stanno convincendo alla stessa maniera gli addetti ai lavori ma soprattutto tutti gli appassionati di tennis.
Rafael Nadal (ESP) vs Andy Murray (GBR)
Nadal leads: 14-5
2014 ATP Masters 1000 Rome Clay Q Nadal, Rafael 1-6, 6-3, 7-5
2012 ATP Masters 1000 Miami Hard S Murray, Andy W/O
2011 Tokyo Hard F Murray, Andy 3-6, 6-2, 6-0
2011 US Open , U.S.A. Hard S Nadal, Rafael 6-4, 6-2, 3-6, 6-2
2011 Wimbledon Grass S Nadal, Rafael 5-7, 6-2, 6-2, 6-4
2011 Roland Garros Clay S Nadal, Rafael 6-4, 7-5, 6-4
2011 ATP Masters 1000 Monte Carlo Clay S Nadal, Rafael 6-4, 2-6, 6-1
2010 ATP World Tour Finals London, Hard S Nadal, Rafael 7-6(5), 3-6, 7-6(6)
2010 ATP Masters 1000 Toronto, Hard S Murray, Andy 6-3, 6-4
2010 Wimbledon Grass S Nadal, Rafael 6-4, 7-6(6), 6-4
2010 Australian Open Hard Q Murray, Andy 6-3, 7-6(2), 3-0 RET
2009 ATP Masters 1000 Monte Carlo Clay S Nadal, Rafael 6-2, 7-6(4)
2009 ATP Masters 1000 Indian Wells Hard F Nadal, Rafael 6-1, 6-2
2009 Rotterdam Hard F Murray, Andy 6-3, 4-6, 6-0
2008 US Open NY, Hard S Murray, Andy 6-2, 7-6(5), 4-6, 6-4
2008 ATP Canada Toronto Hard S Nadal, Rafael 7-6(2), 6-3
2008 Wimbledon Grass Q Nadal, Rafael 6-3, 6-2, 6-4
2008 ATP Masters Series Hamburg Clay R16 Nadal, Rafael 6-3, 6-2
2007 ATP Masters Series Madrid Spain Hard R16 Nadal, Rafael 7-6(5), 6-4
2007 Australian Open Hard R16 Nadal, Rafael 6-7(3), 6-4, 4-6, 6-3, 6-1
Sarà la ventesima sfida tra Nadal e Murray, il bilancio ad oggi vede nettamente favorito lo spagnolo (14-5) che inoltre sulla terra conduce 5-0. L’ultimo precedente si è giocato a Roma, fu una partita gradevole e soprattutto molto lottata. Forse la più incerta sfida tra i due su questa superficie. C’è anche un precendente al Roland Garros, risale al 2011 quando s’incontrarono sempre in semifinale. Andò tutto liscio per Nadal che s’impose facilmente tre set a zero. Quell’anno, come del resto altre sette volte, Nadal ha poi alzato il trofeo e quest’anno punta a mettere per la nona volta il suo nome sull’albo d’oro dello slam parigino. I precedenti slam sono invece otto, nei quali Murray solo due volte ha evitato la sconfitta: agli Us Open del 2008 e agli Aussie del 2010. Entrambe le volte raggiunse poi la finale perdendola da Roger Federer.
Decisamente diversa è stata la strada che ha portato i tennisti in semifinale, Nadal non ha mai avuto avversari in grado di poterlo impensierire. Ci ha provato Ferrer ma la sua opposizione è durata solo un set poi sia per il suo calo che per il ritorno di Rafa le cose si sono sistemate per il maiorchino che, in fin dei conti facilmente, ha raggiunto questa semifinale. Lo scozzese invece si è qualificato ben due volte al quinto set, prima con Kohlschreiber e poi con Monfils. Due partite strane ma che comunque hanno messo un punto esclamativo sul momento di forma di Andy che probabilmente sta disputando il suo miglior torneo in questo 2014. La vittoria nei quarti con Monfils ha tirato fuori anche la determinazione di Murray, soprattutto nell’ultimo parziale. Mentre l’organizzazione imponeva il proseguo del match, forse per spingere Monfils che veniva da due set di fila vinti, Andy chiedeva fortemente la sospensione per oscurità. Una volta visto che la sua richiesta non arriva ha preferito chiudere la pratica quinto set con un bel 6/0 frutto di tanta rabbia agonistica e soprattutto di sangue freddo.
Che partita sarà lo dirà ovviamente solo il campo, l’ultimo precedente di Roma ha portato il loro match su direzioni diverse. Se prima Murray si era sempre accontentato di remare da fondo nella “Città Eterna” è avvenuto il contrario con lo scozzese pronto a prendersi i suoi rischi per arrivare a chiudere il punto. Il pronostico è comunque tutto dalla parte di Rafa che sul finale di match con Ferrer ha dimostrato di essere tornato a muovere i piedi molto velocemente condizione fondamentale per esprimere il suo miglior tennis. Sarà comunque una sfida aperta, Murray è arrivato fino a qui e soprattutto a Parigi non ha la pressione che avrà tra poco meno di venti giorni a Wimbledon. Può giocarsela a viso aperto e questa potrebbe essere la sua arma in più, dal punto di vista di Nadal infine le armi per battere Murray sono molteplice spetta solo a lui usarle nel momento giusto.
In caso di vittoria Nadal, che è stato la bellezza di 4 ore 34 minuti in meno in campo rispetto a Murray, raggiungerebbe la nona finale qui a Parigi (la ventesima a livello Slam) mentre se dovesse arrivare la vittoria scozzese sarebbe la terza volta di un britannico in finale al Roland Garros.
Altra statistica interessante è quella delle percentuali di vittorie in questo 2014 tra i quattro semifinalisti. A comandare c’è Novak Djokovic con il 90,62% (29-3), seconda piazza per Rafael Nadal con l’86,6% (39-6), ultimo gradino del podio per Ernests Gulbis con il 76,19% (32-10) e infine ultima posizione per lo scozzese Andy Murray che chiude la classifica con il 74% (29-6).