Boris Becker: "Nel tennis io meglio di quasi tutti"

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Boris Becker: “Nel tennis io meglio di quasi tutti”

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TENNIS – Il quotidiano inglese “The Times” ha intervistato Boris Becker che sembra non digerire le critiche dovute alla scelta di Novak Djokovic di assumerlo come coach. Giulio Gasparin

In molti, moltissimi, si sono chiesti più e più volte perché Novak Djokovic abbia scelto Boris Becker come membro fondamentale nel suo team per la riconquista del gradino più alto del tennis mondiale.

In una recente intervista condotta da Neil Harman per il Times, si è cercato di trovare una ragione a cui l’ex campione tedesco ha dato risposte così poco consistenti da contribuire ad infittire il mistero.

Becker risponde ai dubbi con la solita arroganza che lo ha contraddistinto prima da giocatore, poi da commentatore e ora anche da allenatore.

“Ovviamente lui mi ha spiegato perché mi vuole,” ha dichiarato. “Ma io non pago più attenzione ai miei detrattori, la gente mette in dubbio le mie azioni, qualunque esse siano. Io ho una vita soltanto e la vivo nella maniera migliore. Non tutte le scelte che faccio sono perfette, ma se c’è un’area dove sono il migliore di quasi tutti è il tennis. Punto e basta. Se qualcuno lo mette in dubbio, non sa di che cosa sta parlando. Io sono un esperto di tennis sia come giocatore, che come allenatore, manager e commentatore.”

Resta il fatto che però non sia entrato nei dettagli della sua collaborazione con Djokovic, come lui stesso ha affermato: “Il suo team non è solo Becker, lui ha un team di professionisti fantastici nel proprio settore, io aggiungo quello che gli altri non hanno e viceversa.”

Ma i dettagli di che cosa sia questa aggiunta restano vaghi, anche perché come Becker ha sottolineato l’obiettivo finale di Djokovic è quello di conquistare l’unico titolo che ancora gli manca, quello che anche quest’anno è nuovamente svanito: il Roland Garros.

Curiosamente nemmeno il campione tedesco è mai riuscito in carriera a portare a casa lo slam francese.

Ecco quindi che quando Becker ha terminato l’intervista affermando che essendo stato lui stesso un campione ha l’occhio più abituato a vedere i segnali dal campo, che sia in partita o in allenamento, e che quindi il suo ruolo è quello di curare i dettagli, il dubbio naturalmente insorge: di tutti i campioni, perché Becker?

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