Wimbledon interviste, Murray: "Con Amelie dobbiamo incontrarci e parlare"

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Wimbledon interviste, Murray: “Con Amelie dobbiamo incontrarci e parlare”

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TENNIS WIMBLEDON CHAMPIONSHIPS – Intervista post-partita ad Andy Murray dopo la sconfitta per 6-1 7-6 6-2 con Grigor Dimitrov.

 

Dopo la partita, Grigor ha detto che immaginava che qualcosa non funzionasse gia’ nel riscaldamento. Hai avuto la stessa sensazione?

No, non l’ho avuta. Proprio all’inizio del match, nel primo game, ho avuto delle palle break. Ma il mio inizio della partita e’ stato deludente. E penso che questo gli abbia dato la giusta confidenza.

All’inizio avrei dovuto rendergli la vita piu’ difficile, ma non ci sono riuscito. Inoltre, ho avuto le mie opportunita’ alla fine del secondo set. Era davanti di un break nel set ma io sono rientrato in partita. Il match poteva cambiare. Ma non ho fatto abbastanza.

Pensi di aver perso tu questo match, o pensi che il tuo avversario abbia meritato la vittoria?

E’ stato un giocatore migliore dall’inizio alla fine.

Quale tattica hai discusso con Amelie Mauresmo prima del match?

Come sai, non intendo andare nel dettaglio del piano tattico dell’incontro per nessuna delle partite che gioco. In ogni caso, qualsiasi fosse la tattica, non l’ho applicata cosi’ bene come mi proponevo. Inoltre, il tuo avversario puo’ fare cose durante la partita che tu non ti aspetti, oppure colpire la palla in modo che non ti consente di fare cio’ che volevi fare in campo. E lui ha fatto un ottimo lavoro.

Puoi descrivere la differenza tra la pressione che sentivi quest’anno e l’anno scorso? E come cio’ possa aver influito in un match come quello odierno?

A essere onesti, penso di aver gestito bene la pressione. Ho iniziato il torneo bene, giocando un buon tennis. Oggi e’ stata una giornata infelice. Ho fatto molti errori gratuiti, e poi ho chiesto troppo al mio tennis, cercando di sfruttare delle occasioni che non c’erano davvero. Penso di aver fatto un solo vincente di rovescio nell’intero match, che non e’ quello che normalmente faccio – specialmente sull’erba. E’ stata una brutta giornata.

Soltanto quattro giocatori hanno difeso il loro titolo nell’era open dopo aver vinto per la prima volta. Perche’?

Innnanzittutto, e’ un torneo molto difficile da vincere. Diversi giocatori che lo hanno vinto sono poi riusciti a vincere di nuovo dopo qualche tempo.

Rivincere qualsiasi torneo, per non dire un torneo del Grande Slam su una superficie come questa dove pochi punti possono essere decisivi, e’ difficile. Ma, in ogni caso, non penso di essere stato influenzato dalle aspettative che c’erano su di me.

E’ questa la sconfitta piu’ importante della tua carriera?

No, la sconfitta piu’ importante e’ stata perdere qui in finale nel 2012. Devo pero’ introdurre diversi miglioramenti al mio gioco. Ho perso un paio di match negli ultimi slam dove sono stato sconfitto in tre set e ho giocato male. Devo quindi ripensare il mio gioco, quali sono gli aspetti da migliorare, essere piu’ in forma e lavorare ancora di piu’. I ragazzi piu’ giovani stanno diventando piu’ maturi e migliorando molto.

Come descriveresti il gioco di Dimitrov? E cosa diresti del suo potenziale?

E’ molto difficile parlare di potenziale perche’ ci sono molto fattori che hanno un ruolo nel determinare la carriera di un giocatore. Tuttavia, gioca bene su tutte le superfici, si muove bene, e’ un atleta molto forte, ha varieta’ di colpi, il che lo aiuta a giocare su tutte le superfici.

Senza dubbio, ha molto talento. Ha una mano pregevole, che gli consente di tirarsi fuori da situazioni difficili. Pensi che il punto sia vinto, ma lui ti sorprende con un gran colpo.

E’ impossibile dire esattamente quale sia il suo potenziale. Ma ha chiaramente fatto dei progressi notevoli nell’ultimo anno o anno e mezzo e sta diventando piu’ forte.

Parlando di giovani giocatori emergenti, hai visto cosa e’ successo ieri a Nadal. Pensi che il gap ora sia minimo?

Forse. Come ho detto, i giovani stanno migliorando. Se giochi contro, per dire, Kyrgios o Dimitrov o Raonic e non giochi al meglio e’ diventato difficile vincere, mentre prima quando erano piu’ giovani e con meno esperienza si poteva trovare un modo per spuntarla comunque.

Pensi che il tuo miglior tennis debba ancora arrivare?

Non lo so. Ma certamente giochero’ un tennis migliore di quello di ora, e per farlo devo lavorare ancor piu’ duramente di come ho fatto prima. Andare in palestra, diventare piu’ forte, migliorare fisicamente.

L’unico modo in cui posso migliorare e’ scendere sul campo di allenamento e lavorare duro, piu’ di quanto abbia fatto negli ultimi 12 mesi. Spero che cio’ aiuti.

Come andra’ adesso come Amelie? Vorresti continuare a lavorare con lei?

Ci siederemo e parleremo di questo domani o tra qualche giorno. Dobbiamo essere d’accordo tutti e due.

Mi sono piaciute le ultime due settimane. Mi sono divertito. E rilassato. Tatticamente, penso che le nostre conversazioni siano state positive. Penso sia la direzione in cui vorrei andasse il mio tennis.

Spero di si’, quindi. Ma dobbiamo sederci e parlare.

Tua mamma ha perso la prima parte della partita. Hai notato? Ti ha influenzato? E’ la prima volta che non ti vede giocare, in parte, in un match in cui sei sconfitto a Wimbledon?

No. E’ dura…beh, forse non cosi’ dura. E’ bello avere due figli che giocano a Wimbledon. Quando eravamo bambini, non si sarebbe mai aspettata tutto cio’. Alcune volte giochiamo nello stesso momento.

Mia mamma cerca di guardare e sostenere entrambi allo stesso modo. Non si tratta di chi gioca sul campo principale o chissa’ cos’altro. E’ sostenere i tuoi figli.

Ora che sei fuori, guarderai la finale?

No, voglio dire, guardero’ probabilmente la finale. Ma non c’e’ un giocatore in particolare per cui faro’ il tifo.

Hai giocato benissimo lunedi’, mentre oggi ci hai detto che hai giocato piuttosto male. Come possono cambiare le cose cosi’ velocemente?

E’ uno sport molto tecnico. Cosi’ se non sei centratissimo, la differenza si sente tutta. Negli sport di squadra e nel calcio, al contrario, cinque giocatori possono far male, ma gli altri sei vincere la partita.

In uno sport individuale, ti puoi svegliare e non sentire la palla sulla racchetta cosi’ bene come la sentivi due giorni prima. E’ lo sport  che e’ cosi’. E’ uno degli aspetti che lo rende affascinante. Ed e’ uno degli aspetti che mi piacciono. Non sai mai come ti senti dopo esserti svegliato.

Oggi, pero’, sono deluso che fosse una di quelle giornate in cui non riuscivo a sentirmi meglio durante il match.

 

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