Tsonga: "Non ho ancora realizzato ciò che ho fatto"

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Tsonga: “Non ho ancora realizzato ciò che ho fatto”

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TENNIS – ATP 1000 Toronto
Jo Wilfried Tsonga batte Roger Federer 7-5 7-6(3). L’intervista a Tsonga del dopopartita.
Congratulazioni! Come ti senti dopo aver vinto il tuo secondo ATP Master 1000? Puoi fare un paragone con quello vinto a Parigi?
Mi sento bene, almeno ora. Non ho ancora realizzato ciò che ho fatto, ma è stato fantastico, è un grande risultato. Onestamente i due titoli sono completamente diversi. A Parigi fu il primo, c’era la mia famiglia, i miei amici…tutti! Fu una vittoria di cuore, di coraggio. Oggi invece sono maturato, è il mio gioco che mi ha portato qui. Ho fatto bene tutta la settimana, affrontando ottimi giocatori. È molto importante per me soprattutto dopo l’infortunio al ginocchio dell’anno scorso. È veramente fantastico essere qui davanti a te, a parlarti di come ho vinto questo torneo! (ride)
Hai giocato 16 volte con Roger, 3 quest’anno. C’è una differenza ad esempio tra il match all’Australian Open e quello di oggi? Forse il gioco? 
Principalmente tra questi match ho lavorato tantissimo. In Australia avevo ancora problemi dovuti all’infortunio, ma stavo migliorando, Roger però giocò un gran match. Durante tutto il torneo mi sentivo molto meglio rispetto ad inizio anno e comunque da un paio di settimane gioco sempre meglio. Ho fatto bene al Roland Garros e a Wimbledon e dopo oggi mi sento più maturo.

Durante il torneo hai eliminato diversi top 10. Sembra quasi che tu abbia scoperto un gran segreto! Ce lo puoi dire?

 Sfortunatamente non è un segreto, non c’è un modo. Il pubblico vede magari un colpo molto efficace, ma dietro c’è tanto duro lavoro. Mi sentivo pronto per questo momento ormai da due mesi cercando il mio miglior gioco, solo non pensavo sarebbe successo così presto, è grandioso.

Come ti sei sentito quando hai finito i Challenge nel secondo set? Pensavi che sarebbe stato un problema?
Non pensavo sarebbe stato un problema, l’ho chiesto perché volevo essere sicuro. Poi comunque ho deciso di fidarmi dell’arbitro, non cambia nulla.
Hai giocato un gran tennis questa settimana, credi che ti possa mettere pressione in vista degli Us Open?
 
Direi di no, ora il mio livello è questo e devo continuare a migliorare. Tutto questo mi dà grande speranza per il resto della stagione. Devo solo continuare a lavorare come ho fatto quest’anno.
C’erano tanti sostenitori di Federer, ma anche tuoi. Cosa ne pensi?
Quando giochi con Roger sei sempre lo sfidante. Buona parte del pubblico vuole vederti giocare bene, ma la maggior parte supporta Roger perché è colui che ha dato di più al tennis, se lo merita.
C’è qualcosa in particolare che ti ha permesso di vincere?
Sto giocando bene ormai e da un po’ ho ritrovato le motivazioni. Voglio vincere e giocare il mio miglior tennis ed oggi è successo, grazie al duro lavoro.
Questo è il tuo undicesimo titolo ATP. Come lo giudichi tra gli altri?
Direi che è una nuova motivazione. L’anno scorso ho perso molte partite con giocatori forti, era molto frustrante. Oggi invece li ho battuti e sono contento per me, per i miei risultati e per la mia carriera.
Dopo l’infortunio è stato difficile, stavi cercando la tua forma migliore… credevi che tutte le sensazioni provate oggi fossero ancora possibili?
Assolutamente sì, ci sono sempre momenti in cui dubiti di te stesso, quando decidi di essere un tennista sai già che succederà. Ma non esiste alcuna montagna della quale tu non possa raggiungere la cima. Ci devi credere anche se le persone ti dicono che non ce la farai. E quando ci credi, sai che può diventare realtà!
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