WTA Montreal, il pagellone: Venus non finisce mai, Bouchard e Sharapova deludono

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WTA Montreal, il pagellone: Venus non finisce mai, Bouchard e Sharapova deludono

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TENNIS – Diamo i voti al Premier 5 di Montréal: Venus meriterebbe la lode, Radwanska brava e fortunata, Kvitova, Bouchard e Sharapova bocciate. Le italiane deludono. Quando torneranno Cibulkova e Stephens?

 

L’edizione 2014 del Wta Premier di Montreal ha regalato agli appassionati moltissime emozioni, con tante belle partite e numerosi colpi di scena.

Scarse, molto scarse le soddisfazioni per la spedizione azzurra, con le nostre azzurre alle prese con eliminazioni precoci condite da prestazioni tutt’altro che rincuoranti (con qualche eccezione): le prossime settimane saranno cruciali per alcune delle nostre (Pennetta, Giorgi e Vinci in primis) e ci si augura che il loro rendimento possa salire di livello al fine di preservare quanto di buono costruito lo scorso anno, e di evitare scivoloni poco piacevoli nel sacro ranking Wta.

Settimana da ricordare, invece, per Venus Ebony Starr Williams, la maggiore delle figlie di Richard Williams, che ha coronato un gran torneo con il ritorno tra le Top20 (mancava da marzo 2013 a questi livelli del ranking).

Venus Williams: 10 – Meriterebbe la lode a prescindere per la tempra d’animo che sta dimostrando negli ultimi tre anni: sulle spalle, infatti, non solo una malattia come la sindrome di Sjögren , che debilita il fisico e rende davvero difficile la vita di qualsiasi sportivo, ma anche la bellezza di trentaquattro primavere . Non c’è che da applaudire a scena aperta questa grandissima campionessa per l’esempio che sta regalando al mondo del tennis e dello sport in generale.

Venus non è rimasta nel circuito per giocare qualche torneo e mantenersi in attività, assolutamente no: Venus è rimasta per vincere e per provare a battere  qualsiasi avversaria, anche se stessa. A Montreal ha battuto Pavlyuchenkova, Kerber, Suarez Navarro e Serena Williams in tre set, giungendo all’epilogo conclusivo avendo giocato ben 10 ore e 30 minuti, mentre la sua avversaria in finale, Agnieszka Radwanska, includendo il minutaggio della finale, ha trascorso circa 3 ore e trenta minuti in meno sui campi dell’Open del Canada. Speriamo che non arrivi troppo stanca all’appuntamento più importante della stagione,lo Us Open, in cui si prepara a recitare un ruolo di primissimo piano.

Agnieszka Radwanska: 8.5 – Giunta nel Quebec non con i favori del pronostico, la bella Aga ha invece dimostrato gran solidità mentale in tutte le partite della settimana, riuscendo così ad invertire la pericolosa rotta che stava per prendere la sua stagione: la vittoria del Premier 5, sebbene non le faccia scalare posizioni pesanti in classifica, le ridà slancio e fiducia in vista dell’ultimo slam stagionale, l’unico in cui non ha mai raggiunto almeno i quarti di finale.

Meriterebbe un 8 per il torneo complessivo, considerando che, a parte un ‘Azarenka ancora in fase di recupero, non ha incrociato giocatrici davvero pericolose sul suo cammino, ma le ottime reazioni d’orgoglio contro Lisicki e Makarova (con la quale aveva perso malamente al quarto turno dell’ultima edizione di Wimbledon), nonché il bellissimo saggio di tecnica cui abbiamo assistito in finale contro Venus, le fanno guadagnare un altro mezzo punto.

Ekaterina Makarova: 8 – Non figura mai tra le tenniste favorite dai bookmakers , ma la tennista di Mosca difficilmente arriva impreparata ai grandi appuntamenti e non di rado regala grosse sorprese. Così dopo gli ottimi quarti all’All England Club, si regala questa settimana la semifinale più importante della sua carriera e il suo best ranking (n.18). Si conferma, comunque, un osso duro davvero per chiunque , capace in due giorni di avere la meglio sia sulla fresca vincitrice di Wimbledon, Petra Kvitova, che su una delle tenniste più in forma del circuito, Coco Vandeweghe. Attenzione alla Makarova, che non sembra abbia voglia di fermare la sua ascesa.

Coco Vandeweghe: 7,5 – Ok, non sarà rappresentante di un tennis sublime, ma l’americana sembra proprio non fermarsi più. A Montreal prima supera due turni di qualificazione, poi batte, nell’ordine, Zhang, Ivanovic e Jankovic. Best ranking e una domanda: sarà arrivato il suo momento?  Appuntamento a New York, cara Coco.

Caroline Wozniacki: 7   – In crescita costante, sia di rendimento che tatticamente: la Caroline compassata e confusa delle ultime due stagioni, nota più per gossip e pubblicità piuttosto che per i suoi effettivi risultati, comincia ad essere un ricordo. Attendiamo conferme dall’ex n.1 del mondo.

Carla Suarez Navarro: 7 – Per il rovescio che si ritrova, la spagnola potrebbe anche prendere sempre dieci; ma spesso i suoi risultati deludono le aspettative e la sua estrema emotività le ha fatto mancare più di un’occasione. Questa volta brava a non farsi prendere dal panico nella partita “psicodramma” contro Maria Sharapova.

Shelby Rogers: 7 – La stesa presa contro Caroline Wozniacki l’ha un po’ ridimensionata, ma la rampante tennista di Charleston non prova nessuna pietà nel rifilare un doppio bagel (seppur inframezzato da un 2-6) all’eroina di casa Eugenie Bouchard. Ha scalato circa 60 posizioni nel ranking. Dove può arrivare?

Sabine Lisicki: 6,5 – Vince due belle partite contro Errani e Keys, prima di strappare un set alla futura vincitrice del torneo: che la bella Sabine abbia capito che può far punti anche in altri tornei che non si giochino sul centrale di Wimbledon?

Serena Williams : 6,5 – La sensazione è che, per il momento, riesca ad essere davvero “Serena” solo a sprazzi: l’assoluto dominio cui ci aveva abituato nelle ultime due stagioni, per il momento è solo un lontano ricordo. Con l’eccezione del match di secondo turno contro Sam Stosur, Serena ha battuto a fatica nei turni successivi sia Safarova sia soprattutto Caroline Wozniacki; se sul versante fisico sembrano risolti molti dei problemi emersi a Parigi e a Wimbledon (ma non tutti), è invece sul piano della brillantezza e della varietà tattica che la n.1 del mondo continua ad avere problemi : che il suo gioco sia diventato più prevedibile per le sue avversarie? Comunque ampia sufficienza per come è riuscita a vincere il match contro l’amica Wozniacki.

Victoria Azarenka: 6 + – A poco più di due mesi dal suo rientro, la bielorussa conquista i suoi primi quarti di finale post infortunio: buon risultato, certo, ma il laconico 6-2 6-2 subito dalla Radwanska la dice lunga sulla sua ancor non ottimale condizione. Inoltre, questa settimana c’è una cambiale davvero pesante per lei: l’anno scorso fu lei a trionfare a Cincinnati e quest’anno, al fine di evitare brusche discese nel ranking, dovrà faticare molto per raggiungere almeno un buon risultato.

La sufficienza se la merita tutta, le diamo un + perché, nel match vinto contro la temibile Alizé Cornet, ha saputo sfoderare quella grinta che le ha permesso di vincere tanto negli ultimi anni.

Karin Knapp: 5,5 – Brava a qualificarsi, forse poteva sfruttare meglio un primo turno non impossibile contro la Garcia. In ripresa.

Flavia Pennetta: 5,5 – Rientrava da un infortunio (l’ennesimo) patito a Bad Gastein, e non sappiamo quanto si sia realmente allenata tra tempi di recupero e vacanze. Detto ciò, la sconfitta con la Putintseva non è propriamente un buon segno, ma ci auguriamo sia solo dovuta a problemi di adattamento. Sarà così?

Petra Kvitova: 5 – Ci risiamo: Petra probabilmente non sarà mai un mostro di continuità e la Makarova è un’ottima giocatrice, ma si ha l’impressione che la ceca arrivi completamente scarica in alcuni tornei.

Roberta Vinci: 5 – –Almeno ci prova contro Barbora Zahlavova Strycova ad imporre il proprio gioco, ma il difetto di Roberta in questa fase è ancora una volta la scarsa lucidità nei momenti importanti. Qualche piccolo miglioramento continua a farlo, ma ciò basterà a difendere i risultati del 2013 a Cincinnati e a New York? Un consiglio: meno ansia . La stagione in corso non sarà di quelle da incorniciare per la tarantina, ma già recuperare il proprio tennis può essere un buon mattone per il futuro.

Camila Giorgi: 5 – Solita storia: grandissimi colpi ed innumerevoli errori. Tante le chance nel suo match di primo turno contro Elena Vesnina che avrebbe potuto farle guadagnare un po’ di punti in vista degli Us Open. Maturità tattica, questa sconosciuta.

Sara Errani: 4 – Dieci per il doppio (come per la Vinci), ma in singolare la stagione è davvero difficile. La Errani quasi un fantasma sul cemento canadese, subissata dai vincenti della Lisicki: davvero la velocità del campo può essere una scusante per questo risultato ?

Dominika Cibulkova, Sloane Stephens,Sorana Cirstea : 4 – Mentre le settimane scorrono inesorabili, il mondo del tennis s’interroga: la Cibulkova e la Stephens quando ricominceranno a fare sul serio? E la Cirstea, finalista a Toronto lo scorso anno, era solo un fuoco di paglia o la luce (abbagliante) di Simona Halep l’avrà un po’ frastornata?

Maria Sharapova: 3,5 – La siberiana ci ha oramai abituato ai match al cardiopalma, ma ultimamente sembra aver un po’ smarrito quel killer instinct che ha contraddistinto l’ultima edizione del Roland Garros. In questo torneo vince una sola partita, soffrendo, contro la Muguruza, mentre cede al terzo turno alla Suarez Navarro proprio quando sembrava che avesse ripreso in mano il pallino del match. Non sarà un problema di superficie? La Sharapova 2.0 è forte soprattutto sulla terra, o quella difficoltà negli spostamenti emersa sia sull’erba che sul cemento è frutto solo di una cattiva preparazione?

Eugenie Bouchard: 3 – Il voto è ovviamente relativo al suo torneo. C’è la convinzione che questa battuta d’arresto poco o nulla possa causare all’inarrestabile marcia della beniamina di casa della Rogers Cup, ma non saranno state le esagerate luci della ribalta ad accecare Genie sulla via di Montreal? La difesa della patria è sacro dovere di ogni sportivo, e la difesa dello sportivo non è un dovere per la patria?

 

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