Il Master B va in Cina ma raddoppia i gironi

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Il Master B va in Cina ma raddoppia i gironi

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TENNIS – Dalla prossima stagione anche il “Master B” si giocherà in Cina a conferma di un circuito Wta che mira sempre di più ad Oriente. Ma perché insistere con i round robin?

La notizia è di ieri,  dalla prossima stagione il cosiddetto “Master B” della WTA che vede impegnate le “prime delle seconde” in una sorta di esibizione di fine anno trasloca da Sofia a Zhuhai, in Cina.

Diciamolo subito, non stiamo parlando di un torneo agonisticamente e tecnicamente di livello eccelso, anche se vi prenderanno parte le dodici giocatrici classificate dalla nona alla ventesima posizione (con possibilità di wild card) con in palio ben 700 punti Wta per la vincitrice.
Un torneo che in passato ha sollevato notevoli perplessità soprattutto per la sua collocazione in calendario, in contemporanea con la finale della Fed Cup. In più di un’occasione sono state proprio le ragazze azzurre a farne le spese, con Flavia Pennetta (2009 e 2010) e Roberta Vinci (2013) costrette a immolare sull’altare della Patria punti e guadagni assicurati.
Già da quest’anno l’antipatica sovrapposizione è stata superata e dal 2015 il torneo si giocherà nella quarantaquattresima settimana del calendario Wta (nel 2015 dal 2 al 9 novembre).
Tuttavia permangono forti dubbi sulla formula scelta: le dodici giocatrici saranno suddivise in quattro gironi da tre con le prime classificate che si sfideranno nelle semifinali. Insomma un ricorso massiccio al round robin che –  Tommasi docet – si scontra con la natura e la tradizione del tennis: chi vince va avanti, chi perde va a casa.
È pur vero che la formula del Master di fine anno (quello vero) sia nell’edizione maschile che in quella femminile ha sempre garantito grande spettacolo sin dai primi giorni di torneo. Avere la possibilità di vedere in campo tutti i giorni i migliori 8 a battagliare tra loro assicura audience e interesse, anche se spesso le ultime giornate dei gironi hanno dato vita a match discutibili (con giocatori alle prese con calcoli assurdi sul quoziente game) e dai contenuti agonistici assai relativi (giocatori già qualificati, già eliminati o impegnati ad evitare l’incrocio pericoloso con l’altro girone).
In definitiva la formula scelta dal Master “B” è quella che meglio si adatta ad un’esibizione più che a un torneo ufficiale. E la sensazione è proprio che il nuovo ” Wta Elite Trophy Zhuhai”  miri ad essere principalmente un elemento di promozione del tennis in Oriente.
Non a caso la Wta ha scelto per la kermesse una location molto affascinante. Zhuhai, situata sulla costa meridionale della Cina, si adagia sul delta del Fiume delle Perle (ed infatti letteralmente il nome della città significa “mare delle perle”) e nel 2013 ha ricevuto dall’Onu il riconoscimento “The Best Model of International Residential Environment Improvement” per i miglioramenti nello spazio residenziale della città.
Ancora, nello scorso anno, l’Accademia dei Servizi Sociali cinese ha individuato Zhuhai come la città più vivibile del paese. ” Per noi è un onore ospitare un evento così prestigioso della Wta” – ha dichiarato Lydia Long, vice sindaco di Zhuhai – ” È un sogno che diventa realtà e i cittadini daranno il benvenuto alle tenniste ed ai tifosi di tutto il mondo facendo loro scoprire la nostra fantastica, romantica e dinamica città”.
Non c’è dubbio che la scelta di Zhuhai (che prende il posto di Sofia) risponda ad una precisa logica strategica che ha come obiettivo la promozione e lo sviluppo del tennis nel mondo orientale. A  partire dal 2008 la Wta ha avviato una partnership con il governo cinese e la federazione nazionale che ha prodotto buoni risultati sia come incremento del numero di praticanti, sia come sponsorizzazioni. Non è un caso, a ben vedere, che nel 2014 ben diciassette appuntamenti del circuito Wta si sono giocati nell’area dell’Asia e Pacifico.
I grandi risultati di Na Li hanno sicuramente fatto il resto ed in attesa che si affacci tra le top-10 una nuova cinese, l’auspicio della Wta è che il ritiro della regina di Roland Garros e Australian Open non faccia spegnere troppo rapidamente l’entusiasmo e la passione per il tennis.

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