TENNIS ATP/WTA – Questa settimana l’ATP fa tappa a Mosca, Vienna e Stoccolma: Murray, Ferrer, Berdych, Dimitrov e Raonic si giocano le ultime carte per qualificarsi al Masters. Le ragazze si dividono tra Mosca e Lussemburgo: Pennetta, Vinci e Knapp in campo, mentre Gioia Barbieri è alle prese con l’ultimo turno di qualificazioni.
ATP
Con la Kremlin Cup, il tennis professionistico ha messo le prime radici nella capitale russa nel 1990, prima a livello maschile e sei anni dopo anche a quello femminile, ma la versione combined indoor è stata inaugurata soltanto nel 2000.
Negli anni i giocatori russi hanno letteralmente dominato l’evento, a partire da Kafelnikov che detiene con cinque trofei il record di edizioni vinte, con una striscia inarrestabile che va dal 1997 al 2001. Per i due anni successivi i titoli andarono al francese Mathieu e allo statunitense Taylor Dent, per poi tornare in casa russa con i tre trionfi di Davydenko nel 2004, 2006 e 2007, di Andreev nel 2005, Kunicyn nel 2008 battendo Safin ed infine di Youzhny nel 2009. Le due edizioni successive sono cadute in mano serba (Troicki e Tipsarevic), ma il trofeo 2012 è custodito in casa di Andreas Seppi, insieme a quello conquista a Belgrado nello stesso anno. La bandiera italiana sventolava anche nella finale del doppio dello stesso anno grazie al team Bolelli-Bracciali, i quali persero però abbastanza nettamente dalla coppia Cermak-Martinak (7-5 6-3), vanificando così la possibilità di eguagliare Potito Starace vincente nel 2008 in coppia con Stachovskyj.
Quest’anno la presenza russa in tabellone è piuttosto limitata. Senza un leader da alcuni anni, limitate sono anche le possibilità che un russo riesca a conquistare il trofeo moscovita questa settimana. Ai lati opposti del tabellone ci sono Raonic, ancora a caccia della prima partecipazione alle Finals, e il deludente Cilic che dopo aver scatenato entusiasmo agli US Open, sembra ancora in fase post-sbornia. Altri giocatori da tenere d’occhio possono essere Gulbis (se scende dal lato giusto del letto), Youzhny, poiché il pubblico di casa potrebbe dargli motivazione in più e Tommy Robredo, perché a parte qualche scivolone durante l’anno, dà sempre filo da torcere agli avversari. Saranno presenti anche Lorenzi, Fognini e Seppi, speriamo bene.
Dirigiamoci in Austria per dare uno sguardo all’Erste Bank Open di Vienna, storico torneo indoor fondato nel 1974. I giocatori casalinghi che sono riusciti a conquistare il trofeo sono soltanto due: il povero Horst Skoff che nel 1988 sconfisse Muster in finale e Jurgen Melzer, che vinse nel 2009 e nel 2010, prima ai danni di Marin Cilic e l’anno successivo di Andreas Haider Maurer. Ad eccezione dei primi anni di dominio americano, l’albo d’oro del torneo non presenta nessun particolare record in termini di numero di vittorie, anche se è sorprendente vedere quanto possa essere longeva la carriera di Tommy Haas, vincitore nel 2001 a ventitre anni e di nuovo nel 2013, nonostante i suoi innumerevoli infortuni, tra cui quello attuale alla spalla. Il torneo sarà più che interessante dato che David Ferrer e Andy Murray sono riusciti ad ottenere dal torneo due wild card per mettere in tasca i punti necessari per partecipare alle Finals di Londra. L’inglese, che non aveva mai partecipato all’evento viennese, non dovrebbe avere problemi a raggiungere le fasi finali, anche se deve dimostrare un po’ più di personalità in campo, specialmente contro possibili avversari come Pospisil e Feliciano Lopez. Il percorso dello spagnolo potrebbe presentare qualche ostacolo in più, avendo sul suo lato del tabellone Melzer, Karlovic per poi eventualmente incontrare Kohlschreiber che qui ha già fatto semifinale nel 2008, contro Monfils e nel 2009 sconfitto da Cilic.
Approdiamo infine a Stoccolma, capitale svedese che ospita l’If Stockholm Open, torneo più antico di quello di Vienna, poiché organizzato dal 1969, quando Ilie Nastase perse in tre sets da Nikola Pilic. Sven Davidson è stato un’icona del tennis nel suo paese, poiché primo svedese a vincere un torneo dello Slam, il Roland Garros del 1957, dopo essere stato finalista nei due anni precedenti, per poi ripetersi a Wimbledon nel 1958, ma questa volta in doppio. Nel marzo del 1969 egli fu incaricato di organizzare un evento internazionale per amatori, più o meno tutti “bianchi” nella capitale del suo paese. Davidson riuscì a riunire un certo numero di sponsor, dodici club, ma soprattutto ad avere la copertura televisiva dell’evento. Così il 23 novembre di quell’anno prese avvio il primo Open di Stoccolma. Nei primi undici anni gli statunitensi conquistarono ben otto titoli, lasciando le briciole agli europei, tra cui Adriano Panatta che annichilì Jimmy Connors nel 1975 con un punteggio di 6-4 6-3. Negli anni successivi i tennisti svedesi riuscirono ad avere la loro rivincita grazie a Borg ed Edberg e ad una serie infinita di finalisti come Wilander, Svensson, Lundgren e Gustafsson. Negli anni ’90 i successi proseguono con Enqvist (1995, 1996, 1999), Bjorkman (1997) e Johansson (2000 e 2004). Il tabellone di quest’anno è dominato da due giocatori ancora a caccia di se stessi: Thomas Berdych, che notizie recenti lo vedono avvicinarsi a Lendl e Grigor Dimitrov, a cui è mancata la completa affermazione sul circuito che ci si aspettava quest’anno. Sulla carta le due teste di serie non dovrebbero correre grossi pericoli durante la settimana, ma l’incostanza è sempre una brutta nemica che si nasconde dietro l’angolo. Tra gli altri iscritti attenzione a Kevin Anderson, Dolgopolov, Chardy e Verdasco. Unico italiano Andrea Arnaboldi, bravo a superare i turni di qualificazione e adesso atteso da un’impresa non facile contro Dustin Brown.
WTA
Era il 1996 quando si svolse la prima edizione WTA del Kremlin Open. In quell’anno la vincitrice fu Conchita Martinez, la quale incassò il secondo torneo dell’anno dopo quello di Roma, battendo in finale Martina Hingis, e acui va aggiunto il bronzo olimpico in doppio ad Atlanta. La prima finalista russa fu Anna Kournikova nel 2000, sconfitta dalla nemica-amica Hingis con un perentorio 6-3 6-1. Ma la storia si ripeté anche l’anno successivo anche se diverse furono le protagoniste: Jelena Dokic, quando ancora giocava per la Serbia, annichilì Elena Dementieva in due set. Mosca dovette attendere il 2003 per consacrare la prima atleta di casa a vincere il trofeo: Anastasija Myskina, oggi capitano della squadra di Fed Cup, conquistò il titolo contro Mauresmo e si ripeté l’anno successivo contro Dementieva, la quale aspettò il 2007 per poter sollevare il trofeo. Il 2009 è l’anno di Francesca Schiavone, che incontra in finale Olga Govorcova, giocatrice certamente meno ostica della Mary Pierce contro cui si era imbattuta nella finale del 2005. Da quell’anno ad oggi Mosca ha sempre avuto vincitrici diverse di edizione in edizione fino alla Simona Halep trionfatrice nel 2013.
Il tabellone vede come prime due teste di serie Cibulkova e Makarova ma nessuna tra le top-ten, gran parte a riposo in vista delle Finals di Singapore. Sul lato della slovacca vediamo Alison Riske, vincitrice la settimana passata a Tianjin, Pavlyuchenkova, Pennetta e Pliskova. Dalla parte di Makarova, invece, le più pericolose potranno essere Safarova e Kuznetsova, la quale non solo non ha mai vinto il torneo di casa, ma non ha neppure mai raggiunto la finale.
Il BGL BNP Paribas Luxembourg Open nasce anch’esso nel 1996, quando la prima vincitrice fu Anke Huber, poi passata a tempo pieno al doppio. Kim Clijsters detiene il record con cinque titoli vinti su cinque finali disputate. Silvia Farina e Francesca Schiavone hanno avuto la chance di apporre il proprio sigillo, la prima nel 1998 contro un’atletica Pierce, mentre la seconda contro Alona Bondarenko nel 2006. L’attesa per una vincitrice italiana si placa nel 2010, quando Roberta Vinci ha la meglio sulla Goerges. La tarantina è anche quest’anno ai blocchi di partenza sullo stesso lato di Karin Knapp, dove la testa di serie è Andrea Petkovic. Scorrendo il tabellone, tra le più alte in classifica, individuiamo Alizé Cornet, Lepchenko e Lisicki.