Masters interviste, Federer: "Gioco sempre bene nel round robin"

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Masters interviste, Federer: “Gioco sempre bene nel round robin”

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TENNIS ATP WORLD TOUR FINALS – Incontro di Round Robin. Federer b. Nishikori 63 62. L’intervista del dopo partita. Traduzione di Cesare Novazzi

Ti sei qualificato per la tredicesima volta alle Finals, tredici volte consecutivamente. Kei invece è alla sua prima qualificazione. Credo che l’esperienza accumulata ti abbia dato vantaggio, vero?

Sicuramente essermi qualificato più volte per questo torneo aiuta molto; soprattutto sono già pratico del sistema Round Robin, ben diverso dall’eliminazione diretta dei tabelloni normali. Sai già con chi giocherai e puoi trarne beneficio. E’ un sistema abbastanza diverso, ma ho fatto buona pratica in questi anni e ho sempre giocato bene così. Ricordo la mia prima volta nel 2002 a Shanghai. Non avevo grandi aspettative, giocavo senza aver nulla da perdere, sperando di finire la stagione al meglio. Comunque non so se sia un vantaggio o uno svantaggio, è stata una stagione lunga per tutti ed alcuni possono risentirne più di altri.

C’è una possibilità che tu riesca a qualificarti per le semifinali ancora prima di giocare il tuo ultimo match. Se dovesse accadere, credi che risparmieresti energie per il match in semifinale oppure giocheresti lo stesso al massimo nell’ultimo turno?

Bè prima di tutto bisogna vedere se mi qualifico, naturalmente mi piacerebbe. Magari mi basterà vincere un set oppure la partita. Non so ancora. Comunque quando vinci due partite senza perdere un set ne sei contento. Tornando alla domanda, il vantaggio di qualificarmi in anticipo mi permetterebbe di giocare senza pressione. Ma poi vedi, si parla di tennis… c’è sempre tanto in gioco, si cerca sempre di vincere per fare bottino pieno ed accedere alle semifinali imbattuti. Sono molto contento di essere qui a discutere dopo aver vinto due partite in altrettanti incontri. Se dovessi basarmi solo sul gioco, vorrei vincere perché nei tornei di tutta la stagione se perdi sei fuori…

Per ora ogni match di questa edizione è finito in due set. Cosa ne pensi? Solo il 7-6 contro Raonic è stato un po’ più sofferto. Forse perché i giocatori sono stanchi a fine stagione e non giocano con la stessa intensità?

Non sono d’accordo, è più semplice secondo me…il campo mi sembra un po’ più lento e il servizio non ha lo stesso impatto, almeno in base alla tua risposta. Bisogna essere molto rapidi e non staccarsi dalla riga di fondo. Chiunque si trova in queste condizioni è avvantaggiato. Per questo i punteggi sono così pesanti: non riesci a servire come vorresti per uscire da situazioni difficili. Devi colpire molto bene e prendere i sopravvento e devi lavorare duramente. Se guardi come hanno giocato Novak e Stan ti accorgi di come sia stato difficile per i loro avversari. I servizi di Cilic e di Berdych non hanno avuto la stessa efficacia di sempre e quindi credo che chi si sia mosso meglio abbia ottenuto i migliori risultati.

Se vicino al traguardo delle 1000 partite vinte, già 70 quest’anno. E’ la prima volta che vedo qualcuno della tua età con così tanti match vinti.

Puoi sempre vincere, puoi giocare tanti tornei o cambiare il tuo programma. E’ un grande risultato perché quest’anno ho giocato solo i tornei più importanti. Ho sempre cercato di vincere tutti i Master 1000 e tutti gli Slam ma è sempre più difficile perché i giocatori son sempre più forti e c’è poco margine. Per me è importante avvicinarmi alle 1000 partite vinte, non è il mio obiettivo naturalmente, ma sarebbe importante.

Entrambe le nazionali in finale di Davis hanno reso noti i convocati. Non ci sono state sorprese. Puoi dirci qualcosa riguardo alla pericolosità del team francese?

Hanno una bella rosa, ma tutto può cambiare da qui fino al Giovedì prima della competizione. Sono più concentrato su chi giocherà con me Venerdì. Giocano in casa, credo sarà un grande week end e non vedo l’ora di giocare davanti a tutta quella gente. Agli US Open probabilmente erano 24000, a Lille saranno magari 27000, è un piccolo cambiamento. Ho già esperienza in queste situazioni e sono comunque molto contento di giocare la mia prima finale in questa competizione.

Puoi fare un paragone con i precedenti match con Nishikori? Hai notato qualche cosa di diverso oggi?

L’ho incontrato in semi ad Halle, giocando molto serve&volley. Invece a Miami ero avanti di un set e un break e mi ha ripreso. Ho allungato di nuovo nel punteggio e mia ha rimontato ancora; poi la partita è girata. Credo che non si senta molto comodo con il mio gioco. Abbiamo già visto in passato che quando riesce a rimanere sulla riga di fondo è un giocatore molto difficile da battere. Oggi però non è riuscito ad esprimere quel tipo di tennis o magari ho giocato meglio io in attacco e in difesa, variando al servizio. Kei comunque può giocare meglio, così è stato importante prendere vantaggio dal fatto che mi sentissi in fiducia. Probabilmente era un po’ in difficoltà.

Traduzione di Cesare Novazzi

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