Masters interviste, Nishikori: "Federer migliora ogni volta"

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Masters interviste, Nishikori: “Federer migliora ogni volta”

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TENNIS ATP WORLD TOUR FINALS INTERVISTE – Incontro di round robin, R. Federer b. K.Nishikori 6-3, 6-2. L’intervista del dopo partita a Kei Nishikori. Traduzione di Yelena Apebe.

È il campo che è diverso da tutti gli altri o è stato Roger ad aver giocato bene nei momenti chiave del match?

Penso che sia stato lui a prendersi i punti importanti. Forse non ha giocato al 100%, ma ha servito sempre bene e messo a segno buoni punti. Non mi ha permesso in nessun modo di rientrare nel match. Ha disputato un ottimo incontro. Invece, per quanto riguarda me, non credo di aver giocato male, anche se non sono riuscito ad essere solido e ho commesso un po’ di errori non forzati.

Come va con il polso?

Oggi ho avuto solo qualche crampo. Per quanto riguarda il mio gioco tutto bene. Da fondocampo ero molto solido, mentre il servizio non funzionava. Ma domani avrò un giorno di riposo a disposizione, perciò cercherò di riprendermi sperando di vincere il prossimo match.

Sei migliorato velocemente da quando Michael Chang è diventato il tuo coach. Quanto credi che sia importante per un atleta essere spronato dal proprio coach? Puoi dare qualche consiglio ai giovani atleti?

Credo che il coach sia una figura fondamentale per un atleta. Gli allenatori possono spronarti molto e possono darti ottimi consigli. Da quando abbiamo iniziato a lavorare insieme l’anno scorso sono migliorato molto e sono grato a lui e a Dante. Ho imparato molte cose da lui e spero di continuare a farlo.

Per buona parte della tua carriera hai avuto problemi con vari infortuni. Ad un certo punto hai cambiato qualcosa nel modo di allenarti?

Credo di aver cambiato le tempistiche, passando più tempo in palestra, allenandomi di più e ho continuato a fare riabilitazione. Ho concentrato tutti i miei sforzi sulla palestra e sugli allenamenti fuori dal campo e questo mi ha aiutato molto dal punto di vista fisico.

Questo è stato l’anno della tua svolta e hai attirato l’attenzione dei media su di te, soprattutto nel tuo paese. Come gestisci tutto questo clamore?

Non so. Non male (sorridendo). Cerco di godermi ogni momento. I media giapponesi sono sempre molto carini nei miei confronti perciò è una bella sensazione. Dopo gli US Open la situazione è cambiata un po’ e ho attirato l’attenzione da parte di tutti i media in generale, ma non mi sono sentito sotto pressione. Come ho detto prima cerco di godermi ogni istante e anche questa settimana cercherò di farlo. Cercherò sempre di giocare bene.

Si è parlato molto del tuo rapporto con Chang. Cosa puoi dirci su Dante? Come è il rapporto tra un argentino e un giapponese? Quanto è difficile far fronte alle barriere culturali? Come affronti questo aspetto?

Stiamo lavorando insieme da quattro anni ormai. Mi sta aiutando molto perché quando mi alleno è sempre al mio fianco. È una persona molto alla mano, fuori dal campo è una persona divertente mentre in campo è molto duro con me. Un paio di anni fa abbiamo affrontato un anno difficile. Voglio ringraziarlo molto per essere sempre con me. Quest’anno è stata una situazione un po’ diversa con Michael e Dante. Ma voglio ringraziarli entrambi.

L’anno scorso, a Madrid, hai battuto Roger per la prima volta. Hai detto che era il tuo idolo. Quest’anno è stato un anno grandioso per te. Pensi che Roger stia ancora migliorando?

Sì, credo di sì. Ogni volta che ci affrontiamo è difficile giocare contro di lui perché colpisce la palla molto in anticipo, scende a rete ed è molto aggressivo. A volte non sei preparato al fatto che stia scendendo a rete. Penso che oggi abbia servito molto bene, sia la prima sia la seconda palla. Soprattutto nei momenti fondamentali, ha messo a segno molti ace. È difficile rispondere al suo servizio. Perciò, sì, credo che migliori ogni volta.

Vorrei sapere se vedi qualche giovane promessa giapponese dopo di te. Conosci qualcuno che un domani potrebbe essere tuo partner in Coppa Davis, magari vincendo quando avrai 33 anni come Federer?

Sì, ne conosco un paio. Agli US Open uno di loro si era qualificato. Si chiamano Nishioka e Daniel. Anche Uchiyama. La Coppa Davis è molto importante per me anche per lo scopo di creare un miglior team giapponese. Giocheremo in Canada nella prossima sfida. Spero che altri giovani giapponesi vengano alla ribalta e speriamo di poter cercare di vincere la prossima Coppa Davis.

 

 

 

 

 

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