ATP Finals, Djokovic perde nove game in sei set: sarà numero 1 a fine anno

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ATP Finals, Djokovic perde nove game in sei set: sarà numero 1 a fine anno

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TENNIS ATP FINALS – Tomas Berdych raggiunge quota quattro game contro Novak Djokovic, che con il 6-2 6-2 rifilato al ceco si qualifica alla semifinale di domani contro Kei Nishikori, battuto la settimana scorsa a Bercy. Il serbo è certo del numero 1 a fine anno. Da Londra Luca De Gaspari

Gli scenari per la qualificazione:

1. Indipendentemente dal punteggio, se WAWRINKA batte CILIC, allora DJOKOVIC vincerà il girone e WAWRINKA si qualificherà come secondo
2. Se CILIC batte WAWRINKA in 2 sets, allora DJOKOVIC vincerà il girone e per determinare il secondo tra i tre a pari punti, verrà confrontata la percentuale di game vinti su quelli persi.
3. Se CILIC batte WAWRINKA in 3 sets, allora DJOKOVIC vincerà il girone e WAWRINKA si qualificherà come secondo

Riassumendo:

Fonte: http://www.letsecondserve.com/

Fonte: http://www.letsecondserve.com/

Conferenza stampa Berdych:


Conferenza stampa Djokovic:

 

Dopo la sua vittoria su Marin Cilic, Tomas Berdych aveva detto sorridendo: “con Nole spero di fare più di 2 games” riferendosi alla roboante batosta subita contro il N.1 del mondo nella finale del torneo di Pechino un mese e mezzo fa. Beh il suo desiderio è stato esaudito ma dubito fortemente che sarà sorridente dopo questo match.
Novak Djokovic gli fa la grazia di due games in più nell’ennesimo match a senso unico delle ATP Finals 2014. Il serbo chiude 6-2 6-2 in 1h09 per qualificarsi in carrozza al primo posto del Gruppo A e affronterà dunque domani Kei Nishikori nella prima semifinale del Masters.

A questo aggiunge la certezza matematica di rimanere N.1 a fine stagione. Primato che raggiunge per la terza volta in carriera dopo il grandioso 2011, e poi mantenuto l’anno successivo battendo come quest’anno la concorrenza di un agguerrito Roger Federer. Tre volte dunque come il suo grande rivale Rafael Nadal.
Il serbo è apparso davvero orgoglioso del traguardo raggiunto:
” All’inizio di ogni stagione mi pongo come obiettivi quelli di essere N.1 a fine anno e di vincere almeno uno Slam, quest’anno sono riuscito a centrarli entrambi e quindi non posso che esserne felice. Devo certamente ringraziare tutto il mio team che mi è stato vicino lungo l’arco dell’anno”

Il pubblico accorso numeroso come sempre, ha cominciato a esultare sui singoli punti di Berdych già al quinto game quando Berdych era già sotto 4-0 con un parziale di 16 punti a 5. Questo a dimostra quanta fiducia ci fosse anche intorno al campo nella competitività di questo match. D’altronde non è che i precedenti lasciassero ben sperare: con la partita di oggi il conto arriva a un inquietante 17-2 in favore di Nole. E anche oggi diventa difficile commentare tecnicamente un match in cui prima di una qualunque e logica differenza tennistica, c’è una mostruosa differenza psicologica.

Berdych è entrato in campo convinto di non avere alcuna chance e anche quando poteva rimettersi in gioco magari prendendo un piccolo vantaggio, 1-0 nel secondo set ha mancato tutte le chances a sua disposizione, ben 4. Alla fine la differenza nei numeri non fa altro che riflettere quanto visto in campo anzi forse in maniera fin anche generosa nei confronti dell’arrendevole ceco.
Un ceco che ha avuto una gran fretta di presentarsi in conferenza stampa perché le vacanze per lui sono iniziate dato che ha raccolto 2 game con Wawrinka e quattro oggi. Allo svizzero basterà vincere 3 games per essere qualificato

Non ho chances di andare in semifinale, ora penso a prendermi un po’ di tempo per me e per riposarmi perché negli ultimi due anni ho sempre dovuto giocare la finale di Coppa Davis. Nella off-season mi concentrerò sulla mia condizione fisica e sui miei movimenti. Se riesco a muovermi bene e a colpire bene allora tutto il mio gioco si incastra bene e allora si è a metà dell’opera. Adesso è troppo presto per parlarne comunque ma avrò certamente una settimana in più di tempo.”

Insomma un Berdych tutto sommato tranquillo, come sembra essere anche dopo le stese più nette ma questo è ciò che si vede da fuori; forse anche lui dentro di sé sa di aver deluso almeno in parte le attese di chi vedeva in lui 10 anni fa un sicuro campionissimo.

Per quanto riguarda Djokovic, che dire, un’autentica macchina da guerra con una elasticità sconosciuta agli altri esseri umani. Ma già quando entra in campo ha ormai il portamento e lo sguardo di chi sa di essere il migliore, l’uomo da battere. Questo girone gli è servito solo per trovarne l’ulteriore conferma. Il suo bilancio in carriera con gli altri 3 sventurati del Gruppo A sale a 44 vittorie e 5 sconfitte (!) un record irreale considerando che stiamo parlando di tre dei primi 8 giocatori del mondo.

La semifinale di domani lo vede affrontare Kei Nishikori con cui ha dominato la semifinale di Bercy ma l’altra, quella persa con il giapponese a Flushing Meadows ha un peso specifico molto maggiore. Stavolta Kei avrà un giorno di riposo dalla partita con Ferrer, privilegio che non aveva avuto a Parigi dove aveva concluso il match con lo spagnolo alle 23 del venerdì sera per tornare in campo il pomeriggio seguente. Questo ovviamente fece una grande differenza, perché Nishikori giocò in pratica senza servizio. 

Il giapponese è noto per avere un fisico fragile che non gli consente spesso di difendersi al meglio. Al contempo il suo record nei set decisivi quest’anno è stato eccellente; non che questi due aspetti siano necessariamente in contraddizione: Nishikori infatti sembra essere in grado di giocare grandi battaglie ma di non riuscire poi a recuperare in tempi ristretti per il match successivo: è successo quest’anno due volte per colpa di David Ferrer; anche a Madrid la battaglia con lo spagnolo in semifinale lo costrinse al ritiro in una finale che stava dominando contro Rafael Nadal.
A Miami aveva battuto Roger Federer nei quarti e poi non si è nemmeno presentato in campo per la semifinale contro Djokovic.

Ad ogni modo, non serve nemmeno ricordare che il serbo sia favoritissimo in ogni caso, dopotutto è il N.1 del mondo, anche il computer ora ce lo conferma.

Djokovic Berdych stats

 

 

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