Michael Chang in esclusiva: "Soffrivo di più Agassi rispetto a Sampras"

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Michael Chang in esclusiva: “Soffrivo di più Agassi rispetto a Sampras”

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TENNIS INTERVISTE – L’ex campione americano racconta al nostro Ubaldo Scanagatta i suoi ricordi più belli da giocatore, anche da Junior. Da allenatore porta subito Kei Nishikori al Masters mentre si gode la sua famiglia
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A volte succede che un giocatore venga etichettato per un episodio storico rimasto nell’immaginario collettivo di tutti: Michael Chang è il ragazzino 17enne che fece impazzire Ivan Lendl al Roland Garros 1989, un incontro talmente storico che viene ancora oggi scambiato per una finale (in realtà fu un ottavo) perché poi il piccolo Michelino quel torneo andò a vincerlo in finale su Stefan Edberg

In realtà Chang raggiunse il top della sua carriera parecchi anni dopo quando nel 1996 arrivò a contendere il trono di N.1 mondiale a Pete Sampras. Perdendo la finale a Flushing Meadows quell’anno dovette arrendersi e restare N.2. L’anno precedente fu fermato solo da un mostruoso Thomas Muster che gli impedì il bis a Parigi. A fine carriera il suo palmares sarà di 34 titoli ATP, tra cui 7 Super 9 e il famoso Slam di Parigi, una delle 4 finali Major giocate (la terza sconfitta arrivò con Boris Becker in Australia sempre nel suo eccellente 1996).

Intervistato dal nostro Ubaldo Scanagatta, l’americano ha ricordato però momenti meno noti quando è stato chiamato a raccontare i ricordi più belli.

“Momenti fantastici li ho vissuti anche da Junior, quando a 15 anni ho battuto Jim Courier ai Campionati nazionali e ho ricevuto una wild-card per lo US Open Pro 1987, era incredibile a quell’età essere nel main draw”.

Michael passò anche un turno diventando il più giovane di sempre a vincere una partita in uno Slam, ma giocò anche il torneo juniores contemporaneamente dove incontrò uno sconosciuto morettino di nome Pete Sampras.

Poi arrivarono le luci della ribalta:

“Escludendo Parigi, poi c’è stata l’emozione grandissima di giocare con John McEnroe in notturna a Flushing Meadows (1991) fino alla 1.30 di notte”

Infine racconta quale avversario tra i due grandissimi suoi connazionali fosse il più difficile per lui da affrontare:

“Penso che facessi più fatica con Andre (Agassi), con Pete ho un buon record (8-12) anche perché sulla terra battuta contro di lui non ho mai perso. Ovviamente sono due grandissimi campioni quindi era dura comunque”

Ora da coach porta Kei Nishikori al Masters di Londra, il primo giocatore asiatico a raggiungere un simile traguardo, e si gode la famiglia che ha costruito dopo il suo ritiro nel 2003 anche se per tutti resta il ragazzino senza paura di questo video:

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