Australian Open interviste, Kyrgios: "Veder vincere Thanasi mi ha dato motivazioni extra"

Interviste

Australian Open interviste, Kyrgios: “Veder vincere Thanasi mi ha dato motivazioni extra”

Pubblicato

il

 

Australian Open: Kyrgios b. Del Bonis 7-6(2), 3-6, 6-3, 6-7(5), 6-3. L’intervista del dopo partita a Nick Kyrgios

Quanto è importante questa vittoria per te, tenendo conto dell’infortunio?
Sì, è stato grandioso. Chiaramente non ho giocato negli ultimi due mesi molte partite a causa dell’infortunio, ed è una bella sensazione ricominciare a vincere. La prima vittoria del 2015 agli Australian Open. Sono davvero contento di avercela fatta. Sono anche contento di come ho recuperato nel corso del match.

Ti sentivi un po’ arrugginito all’inizio?
No, non mi sentivo così, piuttosto un po’ nervoso. Avevo un sacco di aspettative e non avevo però molto fiducia perché non ho giocato molti match ultimamente. Dovevo avere fiducia in me stesso e in come le cose stavano per girare.

Hai aumentato la velocità del servizio con il passare del match. Anche quella è una questione di sicurezza?
Ovviamente verso la fine del match ero un po’ più stanco, perciò ho alzato un po’ il livello del mio servizio.

Come hai fatto a essere così rapido nel portare a termine il quinto set? È stato a causa della frustrazione per l’esito del quarto set?
Penso che nessuno dei due abbia giocato male, per nulla. Penso però che il suo livello possa essere sceso leggermente nel quinto, ecco. Ho incominciato a rispondere e a servire un po’ meglio e anche a muovermi un po’ meglio. Come ho detto, sono molto contento di come ho recuperato fisicamente nel corso del match e al quinto set. Mi sembrava di poter stare in campo ancora a lungo.

Thanasi (Kokkinakis) ha giocato il suo primo match al meglio dei cinque set stasera. Tu sei già passato da quel momento della tua carriera. Come compareresti il tuo match al quinto di oggi rispetto alla tua prima volta?
Grandioso. Chiaramente per me il mio primo match al quinto è stato l’anno scorso. Arrancavo, tra la fine del terzo e l’inizio del quarto. Ho compiuto enormi miglioramenti, specialmente se considero che non ho effettuato la preparazione che avrei voluto. Sono fiero di Thanasi perché anche lui sta gestendo al meglio queste situazioni. Quella di oggi è una grande vittoria per lui. Penso che sia la prima volta che sconfigge un giocatore vicino alla top ten, perciò sono felice per lui.

Oggi era una partita di quelle dove più il match si prolunga più ti senti meglio con la schiena?
Non solo questo. Ti abitui a ciò che ti circonda. Ti senti come se il tuo team fosse dietro di te. Solo l’atmosfera, l’adrenalina che incomincia a scorrere. Yeah!

Il prossimo avversario è Ivo Karlovic. Sarà una battaglia tra grandi servizi?
Be’, chiaramente lui ha uno dei migliori servizi de circuito, è così da tanto, tanto tempo. Con il passare dell’età sembra che abbia migliorato la pulizia del colpo, che colpisca meglio. Ma non voglio pensarci molto ora, ora punto a mangiare qualcosina e a riposarmi un po’. Da domani penserò al resto.

Puoi raccontarci del secondo set, della racchetta e del penalty point?
L’arbitro mi ha richiamato un paio di volte e ciò equivale a un penalty point. Certo, ero un po’ frustrato in quel momento. È chiaro, il tuo avversario sta giocando bene e tu vuoi vincere, e così che l’emotività emerge tutte d’un colpo.

Sapevi di quel che stava capitando a Thanasi sul suo campo? Potevi sentire il rumore provenire dallo stadio?
Be’ sì, potevo sentire il rumore quando lui vinceva il set o faceva un gran punto. Penso di aver ricevuto un surplus di motivazioni extra quando ho visto sul maxischermo che aveva vinto. Questo è ciò che provoca l’avere un buon rapporto con lui. Sì, appena ho visto che aveva vinto e la folla impazzire di gioia, sono stato davvero felice per lui.

Eri arrabbiato per via di come ti stava scivolando via il secondo set o cos’altro?
Era solo perché stavo perdendo il secondo set, e a me non piace perdere. Ecco perché l’ho fatto.

Ti aspettavi che fosse un match così difficile?
Sì, assolutamente. So che lui è un top player, che sta giocando un ottimo tennis, ero veramente impressionato dal modo in cui ha giocato. Ha servito bene, ha colpito bene di diritto. Dov’ero la settimana scorsa (a Sidney), non ero nella situazione giusta mentalmente e non potevo giocare un match per intero senza che il mio corpo mi dicesse di fermarmi.

Per la prima volta dal 2003 ci sono così tanti australiani al secondo turno. Cosa significa?
È molto stimolante la situazione in cui tu hai giocatori come Lleyton Hewitt ancora nel tour e giovani che emergono. Penso che al tennis australiano questo non capitasse da un bel po’. Sam Groth sta giocando in maniera incredibile, ha molta fiducia ora. C’è anche Duckworth, e per il tennis australiano ci sono un sacco di giocatori; questo è molto, molto eccitante.

 

Traduzione di Maurizio Riguzzi

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement