Fognini, ennesima delusione: non si può più perdere così

Australian Open

Fognini, ennesima delusione: non si può più perdere così

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Ancora una sconfitta per il nostro giocatore più rappresentativo, battuto in 4 set dal colombiano Gonzalez (nr.107 Atp)

Fognini: “Non ho giocato bene. Meno male ci sono altri 25 tornei”

 

Fognini: “Non ho mandato a quel paese nessuno, non sono preoccupato”

 

Gonzalez: “Sono rimasto concentrato per tutta la partita”

 

Speravo che il periodo buio di Fabio Fognini fosse finito con il 2014. Un periodo cominciato con quella scenataccia di Montecarlo nel corso del match quasi vinto e poi perso, quasi buttato con Tsonga. Un periodo lungo, quasi 9 mesi. Come una gravidanza.

Invece nel 2015 Fabio non ha ancora vinto una partita. E fin lì passi, le partite sono state poche, si possono perdere anche 3 -4- 5-6 partite di fila anche se il tuo ranking è di n.18 del mondo e sei testa di serie n.16 all’Australian Open.

Il problema è che non è cambiato di una virgola il modo di perderle. Per nulla. Speravo che la sua love-story con Flavia lo aiutasse a distendere i nervi, ad accrescere il suo self-control quasi inesistente. Sarebbe bastato anche poco, visto il livello di incontrollabilità da cui partiva.

Come al solito; e questo non lo dice il cattivo terribile Scanagatta che ce l’ha con Fognini (questo lo pensa lui e la sua famiglia, e anche se non è vero non ci posso fare nulla), ma lo dicono anche diversi tweets piombati su twitter da tutta la stampa internazioanle e dal sottoscritto ritwittati su Ubitennis.

Ma se voi foste stati in sala stampa nei momenti finali del quarto set, quando Fognini cacciava dritti fuori di metri, quando camminava per apprestarsi a servire con l’aria di chi dice “ma che ci sto a fare io qui, perché non me ne vado alla svelta?” e lo vedevi sparare doppi falli con terribile nonchalance, poi tirare una “seconda” di servizio a 203 km l’ora e fare ace, subito dopo un altro doppio fallo…beh avreste dovuto sentire i commenti dei colleghi di tutte le nazioni. Colleghi che ridacchiavano e ci sfottevano pure un po’: “ah ah, il vostro Fognini, quante racchette ha rotto oggi? E con l’arbitro se l’è presa stavolta? Ah, adesso esce dal campo e figurati se saluta il pubblico, nemmeno un gesto!” E un altro collega svizzero di rincalzo: “Beh meglio che non faccia nessun gesto, quando li ha fatti era meglio non averli visti”.

Insomma, un continuo dileggio. Francamente imbarazzante. Poi naturalmente tutto il clan Fognini penserà – e scriverà, magari la sorella con un paio di tweet ironici – che è tutta colpa di Scanagatta e che Ubitennis ce l’ha con lui etc etc, le solite cose.

Non so che farci, ma io scrivo quel che penso e quel che vedo, e anche quel che sento e leggo. Ormai nessuno si sorprende più nemmeno se Fabio perde male dal n.107 del mondo, un giocatore che mi è parso francamente assai modesto, proprio come la sua classifica. Perdere con Del Potro che poi sta così male da ritirarsi, beh ci sta, si può soffrire anche l’ascendente di un campione. Perdere in esibizioni come la Hopman Cup idem. Ma, ripeto, è il modo che continua ad essere solo fogniniano ed inaccettabile…anche se qualcuno dirà “beh saranno fattacci suoi”.

Certo, un professionista si comporta come vuole. È chiaro che lui non è in grado di controllare le proprie sensazioni, le proprie emozioni. Perde la testa. E uno si chiede: “Ma come ha fatto a diventare n.13 del mondo?” Beh lo è diventato perché il suo tennis è formidabile, nessuno lo mette in discussione. Ma non basta.

Perché delle teste di serie hanno perso Robredo perché infortunato e, prima di Fognini, solo Gulbis, altro “folle imprevedibile” del tennis. Ma il lettone ha lottato per oltre 4 ore, si è visto annullare quattro matchpoints nel quarto set ma non ha mollato nemmeno quando – certamente deluso – si è ritrovato al quinto set. Folle, insomma, ma fino ad un certo punto. Anche Feliciano Lopez, mentre scrivo, è 7 pari al quinto con l’americano Kudla, ma lotta come un pazzo. Beh, basta ho detto tutto. E ora mi appresto a sentire la sua conferenza stampa.

Fabio Fognini non ha l’aria di essersi ben reso conto non solo di aver giocato male, molto male (77 errori in 37 games, è come partire in ogni game sotto 0-30, impossibile vincere così!), perchè arriva in sala stampa quasi rilassato, abbastanza tranquillo: “Non sono preoccupato, è soltanto uno dei primi tornei della stagione, ce ne sono ancora tanti da qui alla fine dell’anno. Per fortuna mancano 25 tornei…Ho giocato male, ho preso un break per colpa mia. E’ andata male…sì c’era vento, ma c’era anche per lui “– dice con onestà, e a vederlo così sereno francamente fra i giornalisti c’è quasi imbarazzo. Mica fa apposta a perdere o a giocare male, questo è chiaro. Come è chiaro che lui non si rende conto in campo che si potrebbe forse dare almeno l’impressione di combattere di più.
Di Gonzalez, n.107 del mondo che oggi non è sembrato più forte della sua classifica, dice: “E’ un giocatore solido, ma mi faceva sempre giocare, io ho regalato troppo, nell’ultimo game ho fatto tre errori gratuiti – dice…come se non avesse fatti però altri 74 – ma ripeto non me ne faccio una cosa così grande…come sono andato a n.13 posso andare a n.50 a n.100 -“ dice e tutti restano un po’ stupiti -ma nei prossimi tornei avrò altre chances”.

E’ vero nel tennis si può sempre rimediare.

Gli ricordano che l’anno scorso si era costruito la stagione con gli ottavi qui, con una bella tournee in Sud America…, i rischi che corre in termini di cambiali punti ATP pesanti da pagare, ma lui minimizza (e forse è l’atteggiamento migliore, più positivo, anche se a sentirlo fa un po’ effetto).: “Ora è inutile pensarci, non sono preoccupati, oggi ho fatto tanti errori lo so, ma non devo dimostrare niente a nessuno, guardo avanti, cerco di cancellare questa partita, magari di analizzarla (beh, non sarebbe una cattiva idea…n.di ubs), devo migliorare qualcosa…dal punto di vista fisico sono meno asciutto, un po’ più grosso (sic), ma ho giocato poche partite…”
Gli chiedono del carattere, delle cose scritte su lui e il suoi comportamenti e lui: “Quando uno sbaglia paga, ho sempre ammesso le mie colpe”.

Beh, magari sempre no, ma in genere sì, Fognini fuori dal campo è un ragazzo simpatico e fondamentalmente onesto. E con la consueta onesta franchezza (che può apparire magari arrogante, ma se ascoltate l’audio lo dice in modo più simpatico di come si possa capire leggendo una serie di frasi scritte) aggiunge: “Se devo essere sincero di quelli che giudicano stando ogni giorno davanti al televisore con una birra in mano non mi preoccupo.”
Ho provato a chiedergli (ma sentite l’audio che è meglio e più fedele, ricordarsi le parole precise e scritte in fretta e furia perdendone molte, è difficile) se non ritenesse di dover mettere in atto un piano B se il piano A non funziona – è una sintesi questa – e lui ha detto “Ad un certo punto mi sono messo più indietro…il mio tennis non s’è visto”.

No, non si è proprio visto. Il miglior Fognini non era certo quello di oggi. Speriamo prima o poi di tornare a vederlo, ma ora perderà punti e posizioni. E non sarà più testa di serie in certi tornei.

Due parole finali infine su Simone Bolelli e la sua rinascita: “In lui ho sempre creduto. Sapevo he sarebbe tornato ai suoi livelli”.
Ma quando gli chiedono se abbia chances di sorprendere Federer gli scappa detto: “Ma Federer è Federer ci vorrebbela Madonna di Lourdes…”. Fogna è sempre Fogna.

(in aggiornamento)

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