Giorgi vince il derby con Pennetta. Ma tutti quei doppi falli...

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Giorgi vince il derby con Pennetta. Ma tutti quei doppi falli…

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C’è stato poco spettacolo nel derby tra Flavia Pennetta e Camila Giorgi, vinto da quest’ultima con qualche brivido finale. Tanti errori e tanti doppi falli in un match che si è ravvivato solo quando Flavia lo stava per riaprire

 

Sergio Giorgi: “Camila ha avuto un’attitudine perfetta, i doppi falli non sono un problema”

 

 

Il derby più atteso, ma era anche l’unico, l’ho visto tutto alle spalle di Sergio Giorgi, il padre di Camila Giorgi, e a due sedie di distanza da quello di Salvador Navarro, l’allenatore di Flavia Pennetta. Dovessi dire di aver sentito grandi consigli tecnici direi una bugia. Dall’angolo Pennetta, dove ad un certo punto è arrivato anche Josip Perlas, l’allenatore di Fabio Fognini già pronto a fare le valigie dopo la sconfitta di Fabio con Alejandro Gonzalez, si sentiva solo gridare un “Vamos” dopo l’altro e come massima variazione un “Intensità Flavia, intensità, animo!. Papà Giorgi e un ragazzotto argentino, Lucas Verdicchio, non sono stati zitti un secondo, hanno commentato ogni palla, con Sergio che si lamentava nel primo set perchè Camila era troppo lenta di gambe, poco reattiva – ascoltate l’audio intervista che gli ho fatto un minuto dopo la fine della partita – e la spronava a tirare sempre forte, ad anticipare sempre di più: “Aggressiva, aggressiva, rapida, veloce!”. Poi, quando Camila ha cominciato la solita sequela di doppi falli, sarebbero stati 16 alla fine, i due non facevan che gridarle “La prima, la prima!”. Ma lei o non sentiva o non se ne dava per inteso e continuava a picchiare la prima e a metterla o in rete o fuori di un metro. E sulla seconda ogni volta erano sospiri e spesso doppi falli, con papà Giorgi che nascondeva la testa fra le mani, piegato in avanti: spuntavano solo capelli. Beh, capisco che vorreste sapere adesso – dopo che dal titolo avete visto chi ha vinto e come – come è stata la partita. In due parole: poco divertente fino al finale, nel quale Camila, avanti 5-1 dopo aver infilato una serie di 9 games su 10 dal 2 pari del secondo set ha cominciato a tremare. L’unico game portato a casa dalla Pennetta fino a quel momento era stato letteralmente regalato da Camila che da 30-15 ha infilato 3 doppi falli consecutivi. Camila ha fatto di tutto e di più per complicarsi la partita fino a rischiare il 5-4 quando la Pennetta, dopo averle annullato 3 matchpoint ha avuto appunto la palla del 4-5. Se Camila non avesse pescato un ace proprio in quel frangente – dapprima negato da un giudice di linea assai miope come quasi tutti i colleghi, hanno commesso tantissimi errori in quello che è stato il festival degli errori 35 gratuiti di Flavia e 47 di Camila – Flavia sarebbe andata a servire sul 4-5 per il 5 pari. La Giorgi ha avuto un’altro matchpoint, il quarto ma se lo è mangiato sparacchiando un dritto fuori di un paio di metri, finché al quinto ha chiuso.

Va detto però che forse anche per il jet-lag ho rischiato di addormentarmi più volte.

Hanno giocato a specchio le due ragazze, entrambe meglio di rovescio. Palle sempre piatte e tese, fortissime, miste ad errori marchiani.
Non era imprevedibile, hanno sempre giocato così. Se Flavia fosse stata capace di variare appena un po’ di più il suo gioco chissà dove sarebbe arrivata. Fare a pallate con Camila, che picchia su ogni palla, non è una grande idea, ma Flavia ha detto nell’intervista che “Camila non dà ritmo, riuscire a variare è pressoché impossibile”. Poi ha anche detto: “Una giocatrice che batte Sharapova e Wozniacki può arrivare ovunque, il giorno che diventa più costante. Di certo lei è una che gioca meglio quando non ha nulla da perdere contro le giocatrici forti piuttosto che con quelle che dovrebbe battere…È un po’ per tutte così” ha aggiunto, ma con l’aria di chi vorrebbe dire …ma Camila più di altre. Non l’ha detto però e così non l’ho messo fra virgolette.

Comunque quando Flavia ha un po’ rallentato, anche se non è certo in grado di giocare quei “topponi”cari alla Schiavone d’antan, il punto lo ha anche fatto, perché Camila pretende di fare sempre il punto da fondocampo, qualunque palla le arrivi.
Pregevoli, tuttavia, quei tre schiaffi al volo e anche un paio di smash, quando Camila è stata costretta a venire avanti e a colpire al volo su palle difensive troppo corte di Flavia.

Per il resto concordo pienamente con Flavia. Partita brutta. Nel primo set 4 break nei primi cinque games e sul 5-4 per la Pennetta al servizio la Giorgi “ha avuto due palle break che si è giocata malissimo” parole di Flavia.
Tuttavia, come detto sopra, dal 2 pari in poi il match è stato completamente in mano a Camila che quindi avrebbe potuto vincere con un punteggio più netto.

Certe sue accelerazioni fanno paura. Sono davvero poche le tenniste in grado di colpire così forte. Mi è rimasto impresso un rovescio bimane scagliato con violenza incredibile su una palla che si era alzata dal cemento per massimo 20 centimetri. Una prodezza balistica che nessun altro – nemmeno uomo – avrebbe tentato. Lei lo ha fatto e il missile terra-aria è caduto dentro la riga di fondo.
Una così può arrivare dovunque. Se solo diventa un tantino più costante. Ma ha 23 anni e può farcela. Secondo Flavia “può arrivare fra le top 10, perché no?”.
Camila, che fa sempre una certa fatica a capire le domande che le vengono fatte, o quantomeno a rispondere con più di cinque monosillabi (quando è di buon umore come oggi) ha fatto sapere che “sì, diventare la n.1 italiana mi piacerebbe, è un obiettivo”.
Di sicuro, e scusate l’argomento frivolo a conclusione di un articolo poco interessante come questo, la mamma di Camila – se è vero che disegna lei i suoi abitini – è invece un vero fenomeno. Quello verdolino di oggi, con pantaloncini aderenti e un foulard verde “ton sur ton” a far da cintura, era spettacolare. Così come la “mise” rosa con la quale si è presentata in sala stampa. Adidas o Nike dovrebbero assumere mamma Giorgi prima di pensare a sponsorizzare la figlia investendo le centinaia di migliaia di dollari che papà Giorgi di sicuro chiederà appena Camila avrà raggiunto la classifica cui aspira. Quale? Non ce lo dirà mai. La ragazza dagli occhi verdi, anche essi “ton sur ton” è troppo timida ed introversa per lasciarsi andare. Basta vedere come guarda ancora papà Sergio se appena appena uno le chiede se c’è qualche sponsor in coda per lei. “Ci pensa papà” sussurra arrossendo.

La sua prossima avversaria la ceca Tereza Smitkova, n.68 Wta, ha dato una lezione alla Lucic-Baroni, 61 61. “Non la conosco, non l’ho mai vista giocare”. Papà Sergio aveva però già in mano le statistiche del match vinto dalla ragazza ceca, 20 anni. Di sicuro si informerà, ma se anche non lo fa cambia poco. Tanto Camila gioca sempre allo stesso modo, spara a tutta randa, dalla prima palla all’ultima – oggi non è stata la primissima palla perchè era un po’ tesa – e non si scoraggia nemmeno se fa 16 doppi falli, anche in momenti importanti. Suo padre le griderà “metti la prima!”, consigliandole a momenti un atteggiamento prudente, lei non gli darà retta e tirerà sempre più forte che può, anche se ultimamente un po’ di kick al servizio ha imparato a darlo per scavalcare la rete con minori probabilità di …sfondarla.
“Ha fatto 16 doppi falli oggi? Beh è migliorata, l’altro giorno ne aveva fatti 23…Ci stiamo lavorando…”. Come ci stiano lavorando l’ho chiesto ripetutamente, ma non sono riuscito ad avere una risposta precisa e circostanziata. Ma alla fine Camila ha battuto in Flavia una tennista che è oggi n.12 del mondo. E se batte anche la Smitkova sarà capacissima di bombardare a fuoco anche Venus Williams. Ad maiora.

P.S. Eh sì in un pezzo così malmesso ci sta anche un p.s.: che brutta giornata per la “coppia” Fognini-Pennetta. Ma quando perdono tutti e due nella stessa giornata almeno possono consolarsi come si deve. Quindi mi spiace perché hanno perso e tuttavia un po’ li invidio!

 

Pennetta: “Abbiamo giocato male, è stato un brutto match”

 

 

Pennetta: “Camila è già una giocatrice evoluta, ha battuto Wozniacki e Sharapova”

 

 

Giorgi: “Potevamo giocare meglio, io devo migliorare in tutto”

 

 

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