Australian Open interviste, Hewitt: “Il mio prossimo obiettivo è la Coppa Davis”

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Australian Open interviste, Hewitt: “Il mio prossimo obiettivo è la Coppa Davis”

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Australian Open: B. Becker b. L. Hewitt 2-6, 1-6, 6-3, 6-4, 6-2. L’intervista del dopo partita a Lleyton Hewitt

 Che cosa ha cambiato l’inerzia del match ?
Lui ha sicuramente alzato il suo livello di gioco. Nei primi due set sentivo che dettavo il gioco. Lui ovviamente ha eliminato alcuni dei suoi errori dal terzo set. Ha iniziato a servire molto meglio. Durante i suoi turni di servizio non riuscivo più a mettergli pressione. Ha servito e poi ha giocato un buon game e mi ha brekkato a metà del terzo set, così ha preso fiducia.

Quando hai lasciato il campo, ti sei preso un momento extra stasera?
Non proprio. Sai, succede tutto rapidamente quando esci. Ovviamente, una grande accoglienza. Ma probabilmente non la vivi come si dovrebbe.

Ho dato un’occhiata alle tue partite finite al quinto set. Ne hai perse cinque delle ultime sei . Ritieni che ciò ti abbia condizionato? Pensavi a questo?
Non ci penso quando sono in campo. Ovviamente ne sono a conoscenza. Ho perso contro Seppi lo scorso anno. Ho perso un duro match contro Janowicz a Wimbledon. Penso anche contro Simon al Roland Garros. Sono giocatori discreti. Ovviamente stasera è stato frustrante perché stavo giocando così bene durante i primi due set.

Ti aspettavi che la partita potesse cambiare così improvvisamente nel terzo?
Beh, non ho mai guardato avanti, questo è sicuro. Ero concentrato. Stavo cercando di tenere i miei turni di servizio nel terzo set, per poi trovare una opportunità di brekkarlo. Alla fine, come ho detto, lui ha giocato davvero bene. E’ stato aggressivo, con un paio di buone risposte sul 3-2 nel terzo set. Dopodiche’ non ha sbagliato più colpi facili, come è stato per i primi due set. Ha servito bene.

Hai detto che non ti sei guardato intorno quando hai lasciato il campo. Il replay televisivo ha mostrato che all’ultimo cambio di campo ti stavi guardando attorno, osservando tutto. Cosa è passato nella tua mente?
Lei ne sa più di me allora. Se mi guardo in TV, probabilmente faccio esattamente la stessa cosa ad ogni cambio di campo. Nulla di diverso mi è passato per la mente. Cercavo di risolvere la situazione. Stavo cercando di trovare il coraggio per ottenere i primi due punti, pressandolo. Nient’altro mi è passato per la testa.

Ci sono state delle fasi durante i primi due set in cui hai giocato superbamente. E’ più frustrante che il match giri quando si sta giocando così bene ?
Sì, le cose sono totalmente cambiate tra l’inizio della partita e la fine. Si inizia alla luce del giorno e si finisce in notturna. Alla fine le palle erano molto più pesanti ed è stato ovviamente più difficile dettare il gioco, in particolare per me da fondo campo.

Come al solito, ora ci saranno un sacco di ipotesi sul tuo futuro. Quali sono le tue prospettive?
Mi siederò a pensarci. Come ho sempre detto, non ho pensato a niente. Ma ovviamente la Coppa Davis è il prossimo evento importante. Ora, che abbiamo alcuni ragazzi che giocano davvero un buon tennis in questo momento, è stimolante. Sì, abbiamo una buona occasione per ottenere buoni risultati. Questo è il prossimo obiettivo .

Questo ti fa venir voglia di continuare ancora, di non pensare al tuo ritiro, ma …
No, non necessariamente. Ovviamente sarebbe bello giocare quando Nick, Bernie e Thanasi saranno dei forse dei top 10 o dei top 20, per delle cavalcate vincenti in Coppa Davis (sorride). Questo non succederà immediatamente. Ho sempre detto che per me restare in Coppa Davis significa aiutare questi ragazzi più come un mentore, insegnandogli tutto della Coppa Davis.

Come senti il tuo corpo dopo una partita di cinque set?
In questo momento mi sento bene.

Hai parlato delle condizioni mutevoli nel passaggio dalla luce al buio. Chi ci si adatta meglio tra i giocatori che ci sono qui?
E ‘ difficile da dire. Penso che Roger abbia sempre giocato molto bene in notturna perché non c’è tanto vento. All’inizio, nei primi due set, c’era in realtà un po ‘di brezza. Mi piace giocare in quelle condizioni. Al tramonto, poi, il vento è sparito. In queste condizioni, credo che Roger giochi bene, perché è difficile spostarlo dalla zona in cui colpisce.

Diciannove Australian Open consecutivi è un record incredibile. Venti avrebbero un aspetto piacevole. E’ un obiettivo?
Per alcuni sono sicuro che lo sia. Non so. Come ho sempre detto, non sto prendendo in giro nessuno, davvero non lo so. Ho solo cercato di concentrarmi su quello che ho voluto fare, per ottenere il meglio da me stesso quest’anno. Valuterò tutto dopo questo torneo.

 

Traduzione di Marco Zara

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