Australian Open interviste, Federer: ”Questa sconfitta mi delude molto”

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Australian Open interviste, Federer: ”Questa sconfitta mi delude molto”

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Australian Open: Seppi b. Federer 6-2 7-6 4-6 7-6. L’intervista del dopo partita a Roger Federer

Non sembravi molto a tuo agio oggi, specialmente nei primi due set. È successo qualcosa in particolare o è stata solo una brutta giornata?

No, solo una brutta giornata. Speravo di riuscire a giocare meglio, ma chiaramente è stata dura perdere i primi due set. Ho avuto la possibilità di rientrare in gioco, ma entrambe le volte me la sono lasciata sfuggire. Credo di aver vinto i punti sbagliati. Sapevo quanto fosse importante quel tiebreak del secondo set, ed in quel momento fa male perderlo. La fine del match non è stata affatto bella. Non è stato facile giocare con l’ombra, ma comunque era lo stesso per entrambi. È una sconfitta deludente.

Hai avuto la possibilità di fare una volée nell’ultimo punto?

Beh, credo che se lui avesse fatto un colpo normale, forse sì. Ma il modo in cui ha colpito mi ha fatto credere non potesse andare dentro la palla. Quando sei lì in quel momento pensi “devo lasciarla andare”. E mentre ti dici questo, ti guardi alle spalle e vedi che è fatta. Anche perché lui correva dalla parte del sole e io dovevo coprire il campo in cross. È così che tutti avrebbero fatto. Chiedetegli come si è sentito a colpire. Si è chiaramente alzata molto la palla, io in realtà ho colpito abbastanza bene di dritto.

Non avevi mai perso un set contro di lui. Ti ha sorpreso il modo in cui ha giocato? Credi che Seppi abbia giocato al suo miglior livello?

Intendi contro di me?

Sì.

Probabilmente. Abbiamo disputato qualche bella partita in passato. Ha colpito molto bene sia di dritto che di rovescio, quindi sapevo che in una superficie così veloce, dove sei aiutato nel servizio, sarebbe stato un po’ complicato. E ho sentito per qualche motivo sia ieri che questa mattina che non sarebbe stato semplice. Anche durante l’allenamento mi sentivo così. Speravo fosse solo una di quelle sensazioni che a volte senti e non sono totalmente vere,  e che in realtà andrai in campo e giocherai un match come gli altri. Beh, è stato un errore. E conosco le potenzialità di Seppi, specialmente dopo aver battuto Chardy, che so quanto possa giocare bene. Ero consapevole del test che mi aspettava ed ero ben preparato. Quindi nel complesso la sconfitta è scaturita in parte dall’ottimo gioco di Andreas.

Quali sono state le tue sensazioni durante l’allenamento di questa mattina?

Non lo so, forse mi mancava un po’ di ritmo. Ma credevo anche che in qualche modo sarei riuscito a giocare un buon match. A volte ti senti molto in forma e giochi un brutto match. E comunque per me l’allenamento non ha significato molto. Ma ero consapevole che sarebbe stato un match duro, quindi su questo non mi sbagliavo.

Cosa pensi ti abbia provocato più problemi? È stato il servizio o quelle palle break?

Credo sia stato un complesso generale di come mi sentivo oggi in campo, non sono riuscito a rendere il mio gioco scorrevole. Sai, non posso dire è stato il dritto, è stato il rovescio o il servizio. È stato un po’ tutto il complesso. E allo stesso tempo se non sbaglio sono riuscito a strappargli il servizio negli ultimi due set. Anche nel secondo set, l’ho brekkato una volta. Cercavo di aggrapparmi a questo. Quanto sono stato? 4-1 nel tiebreak? 3-1? Non ricordo bene. Ho servito bene e non avrei mai dovuto perdere quei punti. Quindi non è andato tutto male. Credo di aver sbagliato nei momenti che contano. E credo anche che fosse a causa del fatto che non mi sentissi del tutto a mio agio in campo. Ho giocato in modo un po’ passivo, quando di solito sono più aggressivo. Quindi per me è stata una partita molto complicata.

Se ci rifletti, credi sia stato difficile riprendersi dopo quella estenuante ed emozionante Coppa Davis alla fine dello scorso anno? Forse è successo tutto troppo velocemente.

No, non credo. Sono molto felice sia andata così, anche perché mi ha permesso di mantenere il ritmo e di potermi prendere una pausa dopo gli Australian Open. Mi sono allenato molto bene. Ho giocato bene a Brisbane. Ho giocato bene negli allenamenti di preparazione in vista del torneo. Quindi non posso dire di aver ripreso troppo presto, e sicuramente stavo giocando bene. Credo ancora che avrei potuto restare in gara, che avrei avuto delle possibilità di arrivare fino in fondo. Come ho già detto all’inizio del torneo. Ma come ho già detto, i margini sono molto sottili, e queste cose succedo a volte. Ovviamente cercherò di rivedere qualcosa, ma non credo di aver sbagliato nulla, onestamente. Volevo andare in India, volevo tornare in Svizzera per Natale. Mi sono allenato il più duramente possibile. Non potevo fare di più. Sicuramente per me l’anno si è concluso tardi, ma solo una settimana dopo del normale. Alla fine credo di essere abbastanza sicuro di aver fatto le cose nel modo giusto.

Nel primo set che hai giocato contro Bolelli c’era già stato un campanello d’allarme? Eri messo sotto pressione dal dritto di Bolelli, e forse oggi è successo questo durante tutto il match anziché durante un solo set?

Forse, non lo so. Credo di aver dato abbastanza spiegazioni. Speravo di vincere il primo set; le cose sarebbe potute andare diversamente. Ma volevo davvero entrare in partita, volevo giocare in modo aggressivo, nel modo giusto e alle mie condizioni, ma è stato difficile. E per qualche motivo ho avuto delle difficoltà. Come ho detto prima, c’erano delle cose che dovevo fare con il gioco di Andreas e con il mio. Poi metti queste cose insieme e all’improvviso stai giocando una partita che non vorresti giocare. E la partita va nella direzione sbagliata. E quando ho avuto più bisogno del mio servizio, non ha funzionato, cos come il mio gioco da fondo. Ho attraversato delle fasi. Alla fine sono stato in grado di migliorare il mio gioco e di renderlo più solido, ma perdere il secondo set mi ha abbattuto molto. E avrei dovuto vincere anche il quarto set. Ho perso due set molto male.

Eri sorpreso di giocare nella sessione diurna? Forse le condizioni potevano essere un po’ diverse.

Chi può dirlo. Voglio dire, questa non può essere una scusa. Ho giocato molte volte sia di giorno che nella sessione serale. Non importa. Io credo che lui abbia giocato bene. Io ho sbagliato e lui ne ha tratto vantaggio. Mi piacerebbe credere che se avessimo giocato di sera io sarei stato più a mio agio, ma a questo livello non conta. Insomma, come se io fossi su un aereo e lui no…

Cosa farai dopo?

Mi riposerò, poi riprenderò gli allenamenti.

Hai in programma qualche torneo a febbraio?

Il prossimo sarà Dubai.

Credi che queste giornate no siano più frequenti negli ultimi due anni?

Oh, no. È una cosa che succede da 15 anni. Non c’è niente sotto. Non è la sensazione migliore che ci sia. È una di quelle cose a cui guarderai indietro e ti dirai “non mi sentivo bene”, ma non sono sconvolto né ho giocato così male. Ma se vinci, non ti fai queste domande. Se fossi in te non ci vedrei altri se non questo.

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