ATP Indian Wells interviste, Murray: “Il problema non sono soltanto le palle”

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ATP Indian Wells interviste, Murray: “Il problema non sono soltanto le palle”

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ATP Indian Wells: A. Murray b. P. Kohlschreiber 61 36 61. L’intervista del dopo partita a Andy Murray

Hai giocato bene, complimenti!

Grazie.

Stavi andando alla grande e poi hai affrontato alcuni ostacoli e ne sei uscito fuori con successo. Che cosa è successo nella parte centrale del match?

Penso che abbia certamente iniziato a rispondere meglio. Nel game in cui sono stato brekkato ho giocato anche dei colpi scarsi. Lui ne ha ovviamente approfittato. Può succedere di arrivare fuori tempo su qualche palla in queste condizioni in cui è così vivace. Se il tuo lavoro di piedi e i tuoi spostamenti non sono tranquilli come dovrebbero essere, puoi sbagliare alcuni colpi. Ma a parte questo, penso di aver giocato un buon match contro un avversario tosto che penso giochi bene in queste condizioni, ed è stata una buona vittoria per me.

Che cosa sai sul tuo prossimo avversario, Mannarino?

L’ho visto giocare qualche volta. Non mi sono mai allenato con lui e non l’ho mai affrontato, ma so come gioca. Ho un’idea su quali siano i suoi punti di forza, ma ovviamente il modo in cui gioca contro gli altri può essere diverso dal modo in cui giocherà contro di me. Quando scenderò in campo dovrò lavorare su alcune aspetti da solo. Dovrei dire che conosco il suo gioco abbastanza bene.

Dove pensi di poter arrivare in questo torneo?

Onestamente non lo so. Provo a vincere ogni incontro che gioco. Ho iniziato bene il torneo contro due avversari tosti. Secondo me Kohlschreiber e Pospisil sono buoni giocatori e penso che gli piacciano queste condizioni. È stato un buon inizio, ma non lo faccio più. Non guardo avanti o non penso alla vittoria di un torneo mentre sono al terzo o al quarto turno. Mi devo concentrare solo sul prossimo match e cercare di battere chiunque debba affrontare quel giorno.

Che cosa si deve fare per fare bene qui? Abbiamo sentito parlare molto di “condizioni difficili”, il modo in cui si presenta il campo, e come controbilancia l’aria secca e la velocità della palla quando attraversa l’aria. Che cosa si deve fare per far bene in questo torneo?

Non sono stato molto bravo, quindi forse non sono la persona migliore a cui chiederlo. (Sorridendo). Ma penso, vedo, che possa essere difficile. Le condizioni dalle 11.00 di mattina sono diverse rispetto a quelle delle 14.00. Poi alle 17.00 e alle 18.00, le condizioni sono di nuovo completamente diverse. Penso che la maggior parte dei giocatori abbiano parlato di quanto sia vivace e veloce la parte centrale del giorno. Ed è così. Ma poi la sera la palla rimbalza molto più in basso. Anche quando mi stavo riscaldando per il mio match di oggi alle 9.30-10.00, è molto, molto più facile giocare. È più lento. Il campo non è molto caldo ed è più facile controllare la palla. Quindi penso che quando si gioca durante le ore più calde della giornata, si debba essere in fiducia con i colpi. Bisogna seguirli, perché se indietreggi e provi a guidare la palla in queste condizioni, non funziona. Quindi devi cercare di essere in fiducia con i colpi il più possibile. E continui ad accelerare sulla palla, perché ti dà più controllo e più rotazione.

Ha qualcosa a che fare con le palle? Rafa ha detto che l’altro giorno ha criticato le palle che vengono usate qui. Ha qualcosa a che fare con la vivacità?

Non so se è colpa solo delle palle. Penso che sia una combinazione di alcuni fattori. A me le palle non sembrano tanto vivaci. Come ho detto, quando gioco alle 9.30 di mattina o la sera non sembrano molto vivaci, ma poi durante il giorno è ridicolo quanto rimbalzano in alto e quanto veloce attraversino l’aria e schizzino fuori dal campo. Quindi non lo so se c’entrano solo le palle. Penso che sia una combinazioni di cose. So che hanno provato a cambiare con le Head o le Penn. Non so quanta differenza abbiano fatto.

Hai menzionato molte volte le condizioni. Anche nel tuo incontro verso la fine hai avuto il vento. Ho notato che una volta ha soffiato sul microfono del giudice di sedia. È stata una situazione strana per un po’ con il vento che vorticava e il caldo, vero?

Sì, questo è il punto. Tutte le volte che si gioca in un grande impianto, quando c’è un po’ di vento, è più difficile che appaia. Quindi se lo aggiungi alle condizioni rende le palle ancora più difficili da controllare. Sono piuttosto felice di come ho colpito la palla. L’ho colpita in modo molto pulito considerando che sono i miei primi due match, che è un buon segno.

Traduzione di Chiara Nardi

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