ATP Indian Wells interviste, Federer: “Mi sto abituando alle condizioni di gioco”

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ATP Indian Wells interviste, Federer: “Mi sto abituando alle condizioni di gioco”

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ATP Indian Wells: Federer b. Sock 6-4 6-2. L’intervista del dopo partita a Roger Federer

Parlaci del match, in particolare del diritto di Sock: che tipo di colpo è, osservato dal tuo punto di vista? Che sensazioni avevi sul campo?
Sì, lo gioca con moltissimo spin. Devi abituarti un po’ a un colpo del genere perché la maggior parte dei giocatori non gioca in quel modo. Ma se affronti un giocatore come lui lo sai già che dispone di un colpo così. E, tra l’altro, lui lo nasconde molto bene. Penso di essere stato molto bravo nell’affrontare il suo diritto e neutralizzarlo. Nel primo set è stata una buona partita. Poi nel secondo set sono scappato via con il break. E per quanto mi riguarda, ho giocato un buon match. Ho servito alla grande, e ho risposto molto bene. Questo mi ha dato modo di rimanere nel match.

Com’è giocare contro qualcuno per la prima volta? Jack (Sock n.d.t.) ha detto chiaramente che c’era un po’ di soggezione nell’affrontare uno dei big four. Che sensazioni avevi tu? Non l’avevi mai incontrato prima.
Sì, è insidioso, non ci sono dubbi. È differente. Affronti questi match, e come ti ho detto pensi al suo dritto, al fatto che è giovane, che non ha niente da perdere, che viene da un infortunio e che ha giocato finora un torneo magnifico. Lui potrebbe giocarsela senza pressioni, tentare il tutto per tutto. Non conosco molto bene i suoi schemi neanche ora. Chiaramente non è che non mi interessi se perdo contro un ragazzo della mia età o uno di 25 anni, è che comunque cerchi di sconfiggere anche i ragazzi più giovani. Specialmente quando incontri qualcuno per la prima volta, c’è un extra che rende le cose un po’ più complesse. Non che io abbia cercato più oggi (di vincere) rispetto ad altre volte, io mi comporto sempre allo stesso modo. Però è vero, senti un po’ di più la pressione, anche se oggi non ero nervoso prima del match. Ma giocatori come Jack possono sorprenderti nel modo in cui colpiscono la palla, nella scelta dei colpi, e poi lui ha veramente un gran servizio. Lui è molto forte e lo è naturalmente. Tutto ciò può rendere le cose un po’ più difficili.

Passi dall’aver giocato contro un giocatore che non conoscevi affatto al giocare contro uno che conosci molto bene, di cui sai tutto. Cosa pensi del prossimo match contro Tomas (Berdych n.d.t.)?
Sì, be’, non so tutto, diciamo che lo conosco abbastanza (ridendo). Penso che abbiamo giocato molte volte e soprattutto molto nel corso degli anni. Non ricordo esattamente quando ci siamo incontrati per la prima volta, ma l’ho osservato, ho visto come si è evoluto il suo gioco. Ho potuto osservare come si è stabilito nei primi dieci del mondo. Probabilmente il nostro primo match risale ai giochi olimpici di Atene, dove lui mi ha sconfitto. Quindi lo incontro da più di dieci anni, è fantastico. È stato in grado di arrivare nei top ten e rimanerci in maniera costante senza fare eccessiva fatica. Ha quel gioco naturale, come dicevo di Jack prima. È nel tour da molto tempo, perciò sa qual è il suo potenziale. E sa molto bene anche che è importante conoscere i propri limiti in modo da non tirare colpi a casaccio o che non hanno molto senso. Penso che stia giocando molto bene, e probabilmente con il nuovo team che ha intorno a sé ora è più desideroso di provare cose nuove e forse questo gli dà quell’extra in termini di energia. Perciò penso che sarà un match interessante.

Bacsinszky ha detto di essere rimasta molto sorpresa dal fatto che tu sapevi della sua striscia di 14-15 vittorie consecutive. Quanto conosci realmente della sua storia e cosa pensi che sarà in grado di ottenere quest’anno?
Forse so qualcosa un po’ in più di voi perché ogni tanto leggo i giornali svizzeri, ed è lì che ho imparato la maggior parte delle cose che so di lei, e anche dagli altri giocatori svizzeri. Credo che il mio preparatore atletico o sua moglie lavorassero con lei. So quanto è stato difficile per lei. Ricordo il momento in cui si è ritirata. Pensavo qualcosa del tipo: fai sul serio? Ritiro a 22 anni? Questo gioco ci sta davvero sfuggendo di mano, incominciano a esserci molti ritiri così giovani. Così sono stato molto contento di sentire che stava provando a tornare in campo. Non pensavo che sarebbe risalita così tanto, ma lei ha un grandissimo potenziale, e ora sono molto felice per lei. Oggi lei ha come “premio” un match contro Serena (Williams n.d.t.) sul centrale, e sono sicuro che si prenderà tutto da questa partita perché lei è una capace di farlo. A lei piacciono queste occasioni. Le auguro il meglio per questa stagione, perché la scorsa ha terminato fuori dai 200 e l’anno prima era a ridosso delle top 20. È una storia incredibile.

Prima parlavi del tuo essere nervoso prima del match contro Sock. Che tipo di nervosismo è? Vuoi essere lasciato solo? Farfalle nello stomaco? Come si manifesta?
Per me, ora?

Sì.
Quando ero più giovane?

No, ora. Hai detto che eri un po’ nervoso prima del match contro Sock.
No, in realtà avrei potuto essere molto più nervoso. Ci sono quei momenti nel match in cui sei iper concentrato, iper teso. Ma normalmente io sono più sul tipo farfalle nello stomaco. Qualcosa del tipo: ok, questo è un grande momento o potrebbe essere un grande match. A me piace avere gente intorno. Non ho bisogno di chiudermi in un angolo, stare con me stesso, stile timeout. Non ho bisogno di questo.

C’è un area del tuo gioco che ti sta rendendo soddisfatto in questo torneo?
Be’, il fatto è che penso di aver lottato per acquisire un buon ritmo nei primi due match. L’ho già detto ieri, per me era difficile avere il controllo della palla. Seppi mi ha detto la stessa cosa a rete ieri. Normalmente capita di giocare con troppo spin e allora stecchi. A volte invece scappa. Penso sia stato un torneo difficile per molti giocatori perché più vinci più hai modo di stare sul campo e abituarti alle palle. Oggi è stata di gran lunga la mia miglior partita e sono molto contento di come ho servito, in particolare all’inizio dei game quando è un po’ più importante. Anche nei turni di risposta sono stato capace di giocare con lo slice e con la risposta d’incontro. Queste tre cose hanno funzionato molto bene, ed è tranquillizzante sapere che queste cose funzionano, che hai tutte le opzioni quando ne hai bisogno.

Cosa pensi della squalifica di Wayne Odesnik?
Be’, ho sentito la notizia questa mattina, proprio come voi. Cosa vuoi che ti dica? Penso che sia giusto che i giocatori che commettono illeciti vengano beccati. I giocatori e gli atleti devono sapere che se sbagli vieni preso. Penso che sia la morale della storia. Non lo conosco personalmente, a essere onesti. Ma sono per lo sport pulito ed è per questo che si devono squalificare i giocatori che fanno ciò che non dovrebbero.

 

Traduzione a cura di Maurizio Riguzzi

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