Agnieszka Radwanska non vince più. Colpa della Navratilova?

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Agnieszka Radwanska non vince più. Colpa della Navratilova?

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Periodo non positivo questo per Agnieszka Radwanska, che a Indian Wells non è riuscita a ripetere la finale dello scorso anno, perdendo contro la britannica Heather Watson, attuale numero 41 del ranking mondiale, con un doppio 6-4

Si tratta dell’ennesima battuta d’arresto per la polacca, che sta cercando in ogni modo di “sbloccarsi” e di fare il tanto atteso salto di qualità che le permetta di restare in pianta stabile ai vertici della classifica e di aggiungere in bacheca almeno un titolo dello Slam. E quest’ultimo sembra per lei, prima ancora che la classifica, l’obiettivo primario. Così mesi fa ha deciso di rivolgersi ad un’esperta del settore, a colei che ha all’attivo 59 tornei del Grande Slam vinti, 18 in singolare, 31 in doppio e 10 in doppio misto. Stiamo parlando di Martina Navratilova, l’atleta più anziana, sia a livello maschile che femminile, ad essersi aggiudicata una prova del Grande Slam.

Proprio qualche mese prima di entrare nel team Radwanska, Martina affermava: “Mi piacerebbe allenare. Non ho ancora avuto la chiamata giusta, amo entrare nei minimi dettagli del tennis e sono sicura che prima o poi accadrà”.

E devono essere state proprio queste affermazioni a spingere la polacca a chiederle aiuto: “Martina ha vinto così tanti tornei, così tanti  Slam. Penso che con la sua esperienza mi possa aiutare a vincere uno Slam. Ci sono andata vicino un paio di volte. Ma non ho mai vinto sette partite di fila. Naturalmente, è l’obiettivo di tutti. Anche per me. Questo è il motivo per cui ho cercato il suo aiuto”.

Agnieszka, attualmente n. 8 del mondo, vanta in carriera ben 14 titoli e 20 finali, tra cui quella a Wimbledon nel 2012 contro Serena, e la partecipazione per ben 6 volte alle WTA Finals. E’ una giocatrice che probabilmente avrebbe avuto il meritato successo se non avesse avuto la sfortuna di trovarsi nell’era delle donne super-power, capeggiate dall’inarrivabile Serena Williams. Aga infatti dispone di un gioco differente rispetto alle sue attuali colleghe, un gioco che punta più all’intelligenza tattica, alla geometria dei colpi, alle variazioni, e che fa perno sulla una sua innata sensibilità di mano, con dei tocchi che confondono, stravolgono, incantano. Non per niente tra i suoi soprannomi troviamo “la professoressa”, “la tessitrice”, “la maga”. Non solo, la polacca è dotata di grande elasticità e cordinazione, timing perfetto sulla palla, rapidità e leggerezza.

Sembrerebbe quindi che non le manchi nulla, che sia una giocatrice completa. Ma nel tennis di oggi tutte queste qualità non bastano; nel tennis moderno la potenza e la forza sono l’arma vincente, e Agnieszka fa ancora troppa fatica contro giocatrici più potenti, picchiatrici del calibro di Serena Williams e Maria Sharapova, per intenderci. Purtroppo il “deficit” di Radwanska non è facilmente colmabile, ma si può lavorare sui dettagli, e Martina proprio in questo potrebbe aiutarla: “Credo che le mie conoscenze tattiche e strategiche potrebbero aiutare una top-player in cerca di un piccolo dettaglio che può fare la differenza tra vittoria e sconfitta. Ad esempio, un rovescio in slice o una volée smorzata”.

Ed ecco quindi che dopo Becker-Djokovic, Edberg- Federer, Ivanisevic-Cilic, Chang-Nishikori, un’altra leggenda del tennis è corsa in aiuto di una top-player. E in che modo?

“Stiamo lavorando sui dettagli, sulle piccole cose. Molti possono giocare un tennis di livello ma se vuoi vincere realmente un torneo del Grande Slam devi fare tutto nel modo giusto. Ed è su questo che stiamo lavorando. Focalizzarci sulle cose importanti, parlare anche fuori dal campo e capire come vincere sette partite una dietro l’altra” afferma la polacca. Più facile a dirsi che a farsi, dato che i risultati deludono le aspettative, e dopo l’ennesima sconfitta, in un torneo che solo l’anno prima la vedeva protagonista, brucia e fa riflettere.

In questo 2014 Radwanska ha giocato cinque tornei, perdendo in tre ai sedicesimi di finale, e in uno ai trentaduesimi. Ha sempre perso da avversarie che le stavano dietro in classifica, e due volte contro Garbine Muguruza, numero 22 WTA. Solo in Australia ha vinto più di una partita nello stesso torneo, perdendo però al quarto turno da Venus Williams, di 9 anni più vecchia. A preoccupare maggiormente sono però le battute d’arresto arrivate contro giocatrici lontane anni luce dal suo gioco e dal suo ranking, lontane pure dal power tennis delle succitate Sharapova e Williams. E’ il peggior inizio di stagione di Radwanska dal 2007 a questa parte, quando ancora diciottenne e intorno alla 50esima posizione mondiale era in una fase evolutiva della sua carriera, che ora sembra essersi involuta.

“La stagione è ancora lunga, il che ti dà la possibilità di guardare avanti”, ha dichiarato Radwanska nella conferenza stampa post-sconfitta contro la Watson. E a voler guardare avanti la polacca difende circa 1135 punti da qui ai French Open, un numero sufficiente a richiedere un deciso cambio di marcia considerando che ne ha persi già 1330 da inizio stagione, scendendo dal sesto all’ottavo posto del ranking.

L’accoppiata che sembrava vincente per ora non ha dato i suoi frutti, ma è forse ancora presto per trarre conclusioni, e di certo Martina non è una che si arrende alla prime difficoltà. Basterà?

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