ATP Montecarlo: nemmeno Nadal ferma Djokovic. Berdych travolge Monfils

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ATP Montecarlo: nemmeno Nadal ferma Djokovic. Berdych travolge Monfils

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Nella prima semifinale del Masters 1000 di Montecarlo, Gael Monfils sbatte contro l’ostacolo Tomas Berdych, 6-1 6-4. Gael: “L’ultima volta che ci ho vinto neppure ricordo come. Studierò il video”. Djokovic batte con un secco 6-3 6-3 il Re della terra rossa. Chi può fermarlo? Berdych sotto negli scontri diretti per 2-18

[1] N. Djokovic b. [3] R. Nadal 6-3 6-3 (da Montecarlo, Alberto Prestileo)

Tutti l’hanno definita come finale anticipata. Tutti hanno atteso questa partita, considerendola la più interessante dell’intera settimana. Djokovic contro Nadal è stata, per tutti, l’ultima possibilità di vedere un match vero, combattuto, con tanta carica agonistica. Nadal ha disputato un buon torneo, dando dei segnali di crescita, soprattutto dal punto di vista mentale. Mentre Nole, beh, è stato il solito schiacciasassi, contro chiunque, senza nessuna eccezione. Compreso oggi.

Il numero 1 al mondo, nonostante non abbia giocato il miglior match della settimana, ha comunque evidenziato una forma fisica e mentale decisamente migliore rispetto a quella dello spagnolo, ugualmente capace però, nel primo set, di mettere in difficoltà il serbo. Il 6-3 6-3 finale non deve infatti lasciar pensare che per Nole sia stata una partita semplice, anzi, Nadal è stato bravissimo, specialmente ad inizio partita, a variare molto le rotazioni delle palline, alzando la traiettoria e non consentendo a Djokovic di impostare il suo solito gioco.

La tattica di Rafa pare funzionare, come detto, nei primissimi game della partita: nel primo gioco arriva la palla break per lo spagnolo che con una splendida discesa a rete, conquista game e definitivamente il pubblico. Dalle tribune gremite del Centrale, il coro “Rafa Rafa” si fa infatti via via più insistente, specialmente nei giochi successivi. Sì perché Djokovic riesce finalmente a trovare un buon ritmo, e comincia così la propria rimonta, mettendo parecchia pressione sulle spalle del nipote di zio Toni. Nel quarto game arriva così il contro break in favore del serbo, che sfrutta un gratuito (saranno 23 alla fine della partita) dell’avversario e riporta la partita in parità.

Il pubblico capisce quindi la difficoltà per il proprio idolo e gli incitamenti si fanno sempre più “rumorosi”. Sul campo, d’altro canto, si gioca ad un livello davvero altissimo, come non lo si è raggiunto per tutta la settimana. Settimo ed ottavo gioco sono i due passaggi chiave del set: nel primo, il serbo è costretto ad annullare una palla break, andando a smacciare su un recupero di Nadal su di un pallonetto. Nel secondo, invece, il break arriva. Questa volta però a servire è Rafa, che viene colto di sorpresa dalla risposta un po’ fortunosa di Djokovic e manda il dritto in rete. Il serbo va così al comando della partita e saldamente chiude 6-3.

Nel secondo parziale, l’inizio set è il contrario di quanto accaduto nel primo. Nole ha subito due break point nel primo gioco, ma Nadal è bravo a non mollare e a tenere il servizio. La partita ha però ormai preso una piega totalmente differente: Rafa sbaglia tanto, soprattutto col dritto, 14 non forzati nella partita,contro i 6 vincenti, e non riesce più a mettere pressione a Djokovic nei suoi turni di battuta. Al contrario, il serbo non concede nulla allo spagnolo, aggredisce bene il servizio di Nadal e, alla fine, arriva il break. Nel settimo gioco, Rafa conduce per 40-0. Nole però non lascia andar via il game e riesce a rimontare, conquistandosi 3 palle break. La prima e la seconda vengono annullate bene da Nadal, ma alla terza arriva l’ennesimo gratuito del maiorchino. Ormai è quindi chiara la direzione della partita: il pallino del gioco lo ha Djokovic, che mai come in questo momento è solido al servizio e negli scambi. Anche Rafa pare capire che la partita è ormai persa. Nel gioco successivo, il nono, la partita si chiude. Nadal è bravo ad annullare il primo match point con una gran palla corta, ma il secondo, Novak lo gioca benissimo e porta a casa la partita.

Tanta la gioia del serbo, che probabilmente sentiva questa partita più di tante altre. D’altronde, è soltanto la quinta volta che batte Rafa sulla terra. È l’unico ad averlo battuto così tante volte, Gaudio si è fermato a 3, Federer a 2.  Con questa vittoria, comunque, Nole arriva in finale per la terza volta al torneo di Montecarlo, e affronterà Tomas Berdych, con il quale è in vantaggio negli scontri diretti piuttosto nettamente: 18 vittorie a 2. Ultimo incontro la semifinale di Dubai, vinta da Djokovic in due set. Sulla terra, però, il confronto è pari: 1 a 1, con ultima partita risalente a Roma 2013, per 2-6 7-5 6-4, vinta dal ceco; Djokovic ha vinto invece in semifinale a Montecarlo 2012 per 4-6 6-3 6-2.‏

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[6] T. Berdych b. [14] G. Monfils 6-1 6-4 (da Montecarlo, Laura Guidobaldi)

ATP Montecarlo interviste, Berdych: “Non è giusto definire Nadal-Djokovic una finale anticipata”

Niente da fare per Gaël Monfils che, per la 6a volta su 7, dimostra di avere il complesso di Tomas Berdych non riuscendo minimamente a contrastarlo nella sua 1a semifinale al Montecarlo Rolex Masters. Tomas supera quindi il francese con un perentorio 6-1 6-4 in un ora e 7 minuti e approda alla sua 4a finale in un 1000.

Monfils segue il copione messo in scena da Cilic ieri contro Djokovic. Il tennista di Parigi sembra l’ombra di se stesso rispetto al giocatore dal tennis risolutivo e spumeggiante dei giorni passati. Senza energie, senza idee e senza incisività, il transalpino si fa travolgere dal ceco che mantiene grande solidità nel proprio gioco, ben piantato con i piedi dentro il campo per poter far schioccare i suoi poderosi dritti e rovesci. Insomma, in soli 24 minuti il n. 8 del mondo impartisce un severo 6-1 al povero Gaël.

Il pubblico non si dà pace, continuando ad incitare all’impazzata il francese urlando “Allé Gaël! Allez Gaël!” e sembra che il tifo abbia un effetto positivo su Monfils che pare fnalmente trovare la forza di reagire e imbastire scambi più solidi da fondo. Berdych sale comunque in vantaggio 3-1 ma Gaël tenta di restargli attaccato e si avvicina sul 2-3, ottenendo perfino 2 palle break. Ma non c’è niente da fare, Tomas le annulla tutte e si allontana ancora nello score sul 4-2.

Gli spettatori francesi fanno sentire tutta la loro delusione ma non per questo smettono di incoraggiare il loro beniamino. Gaël fa un ulteriore passo in avanti sul 3-4 e poi sul 4-5 ma, alla fine, dopo 1 ora e 7 minuti, Berdych accede alla sua quarta finale in carriera in un Masters 1000. Si tratta della sua 6a vittoria su Monfils in 7 precedenti. Nel torneo il ceco non ha ancora perso un set. Ora aspetta il vincente tra Djokovic e Nadal. Il serbo lo ha dominato 18 volte su 20 ma, attenzione, nel 2013 Berdych lo ha superato sulla terra di Roma nei quarti. Contro Nadal è riuscito ad ottenere solo 4 successi su 22 partite, di cui l’ultima quest’anno in Australia nei quarti. L’ultimo scontro tra i due sulla terra si è svolto l’anno scorso a Madrid, sempre nei quarti. In totale, con Djokovic e Nadal, il ceco ha subìto 36 sconfitte a fronte di 6 vittorie.

“Per ora non c’è niente da fare” ha dichiarato un rassegnato Monfils in conferenza stampa, “con lui non riesco proprio a trovare la chiave per imporre il mio gioco. Ho l’impressione che contro di me non faccia errori. Tira forte, certo, ma mi mette le palle in un modo da impedirmi totalmente di organizzarmi, mi rimanda tutto”. Eppure Gaël ha vinto una volta con il ceco sulla terra di Porte d’Auteuil nel 2013, al qunto set: “È stranissimo ma di quel match non ricordo praticamente nulla, non so proprio cosa sia successo, tant’è che con il mio coach abbiamo chiesto la registrazione dell’incontro”.

Con la sconfitta di Monfils, si prolunga l’astinenza di un tennista francese da una finale dal torneo di Montecarlo. L’ultimo finalista è stato Cedric Pioline, 15 anni fa, che riuscì anche a vincere il torneo contro Dominik Hrbatý per 6-4 7-6(3) 7-6(6).
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Dall’inizio del 2015, Tomas si issa quasi sempre in semifinale: disp 2 finali (Doha e Rotterdam), 3 semifinali (Australian Open, Dubai, e Miami) e 1 quarto (Indian Wells). Poi però alla fine perde sempre… Cosa gli manca ancora per diventare un vincente a tutti gli effetti?

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