Fed Cup, semifinali: Repubblica Ceca e Russia sul 2-0, finale ad un passo

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Fed Cup, semifinali: Repubblica Ceca e Russia sul 2-0, finale ad un passo

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A Ostrava grandissima impresa di Lucie Safarova che nella semifinale di Fed Cup contro la Francia annulla ben 5 match point alla francese sul 4-5 del secondo set e poi chiude al terzo. La Kvitova liquida in due set la Mladenovic, ceche quasi in finale. A Sochi la Kuznetsova supera la Goerges in due set, la Pavlyuchenkova rimonta (annullando un match point) la Lisicki

FED CUP, semifinali
R.Ceca-Francia 2-0 (Raffaello Esposito)

L. Safarova b. C. Garcia 4-6 7-6(1) 6-1

Petr Pala, capitano del team ceco campione in carica punta sull’esperienza e lascia in panchina per la prima giornata la picchiatrice totale Pliskova preferendole Lucie Safarova, attuale n°13 del mondo e campionessa quest’anno a Doha, per il singolare d’apertura contro il talento di Caroline Garcia, attualmente n° 29 e in un buon momento di forma come dimostrano le finali di Acapulco e Monterrey di inizio stagione. Finora nessun precedente nel circuito fra la mancina di Brno e la giovane ventunenne francese.
Caroline non ha mezze misure nel suo gioco, sceglie di servire e fa due aces e un doppio fallo nei primi tre punti prima di vincere il game. Safarova replica da par suo tenendo a zero il suo turno complici anche tre colpi della francese fuori di metri. Garcia sembra decisa a picchiare tutto, è da subito molto efficace sia con la prima che con la seconda e spinge molto da entrambi i lati. Per contro Safarova imposta una tattica più manovriera cercando di aprirsi gli angoli con le sue traiettorie e rotazioni mancine. L’aggressività di Caroline dà frutti precoci già nel quarto game quando la tennista ceca, complice un doppio fallo, deve fronteggiare  tre palle break consecutive che è però brava ad annullare. Una prima al centro e una risposta in tribuna dell’avversaria la salvano. Garcia ha già cinque aces e numerosi servizi vincenti a metà del set e si porta facilmente sul tre a due. Da qui in poi entrambe difendono i propri turni di battuta senza concedere opportunità fino al nono game quando un doppio fallo e un rovescio semplice a mezza rete di Garcia danno la prima palla break alla ceca. Caroline la annulla con un ace e si porta sul 5-4. Lo schema del match è evidente con Safarova che tende a spostare l’avversaria e la ventunenne francese che, incitata anche dalla sua capitana, spinge tutto e sempre. Il decimo game è fatale alla Repubblica Ceca. Safarova serve e gioca anche bene ma Caroline, in un momento di trance agonistica, libera il braccio e con due risposte vincenti e un dritto piatto sulla riga (disperato challenge della ceca) ottiene il break e il set. 6-4 Francia e la sensazione chela sfrontatezza di Garcia possa anche dare il primo scossone alla sfida di Ostrava.
La francese conserva il piccolo vantaggio di iniziare per prima anche nel secondo set e prosegue nella sua tremenda efficacia con entrambe le palle di servizio.  La sensazione ora è che Garcia sia completamente in fiducia, colpisce sempre in modo fluido e pieno e i suoi colpi viaggiano il doppio di quelli dell’avversaria che non ha il tempo di fare altro che difendersi e cercare di arginare l’alluvione in attesa di tempi migliori. Il set, e quindi l’incontro, potrebbero già decidersi nel quarto game quando la francese si procura una palla break con una risposta sulle stringhe dell’avversaria. Una gran prima della ceca annulla l’occasione e subito dopo, sul 40 pari,  Garcia spara colpevolmente fuori un dritto solo da chiudere. Safarova accetta di buon grado i regali e vince il game. Caroline continua però ad essere ingiocabile sul suo servizio, brava anche nell’alternare prime piatte e in kick, e questa sicurezza rischia di minare la fiducia della ceca che inoltre deve sempre inseguire nel punteggio. Si giunge così senza break ancora sul 5-4 Francia e qui i fantasmi del primo set si impossessano della Safarova. La ceca va 30-0 ma un vincente e una risposta a tutto braccio portano Garcia sul 30-30. Lucie potrebbe crollare, Caroline  annusa l’aria e si procura cinque match point che sembrano decisivi. L’orgoglio della ceca è però quello di un’intera nazione, Lucie annulla tutte le opportunità all’avversaria con gran coraggio e bravura e, aiutata dalla francese che sbaglia qualcosa di troppo, pareggia a cinque esaltando la Cez Arena tutta in piedi.  Sarà il tie break a decidere il set e Safarova va subito avanti tre zero. Nella mente della francese si agitano sicuramente i rimpianti per  le occasioni sprecate, il suo braccio ha le prime esitazioni e quando si gioca a quelle velocità esitare è sbagliare. Il tre zero iniziale diventa in un amen il sette uno che consegna alla Repubblica Ceca un parziale insperato.
Apre Safarova nel terzo e Garcia spedisce fuori dal palazzo la prima risposta del parziale decisivo . La francese sembra in rottura prolungata nonostante Mauresmo l’abbia portata nello spogliatoio nell’intervallo per cercare di calmarla. Senza effetti significativi a giudicare dal fatto che Caroline cede per la prima volta il servizio nel secondo game del set e sembra uscire completamente dalla partita. Dal dodicesimo game del secondo set Garcia ha vinto solo tre punti. Adesso è Safarova in controllo pieno, difende il suo turno di battuta ai vantaggi e si stacca ancora sul 3-0. La francese ha smarrito totalmente la sua sicurezza al servizio, ha paura di spingere e la ceca non le dà scampo brekkandola anche nel quarto game e chiudendo di fatto l’incontro che solo per la cronaca termina dieci minuti dopo col punteggio di 6-1. Enorme occasione persa per le gallette e infinita iniezione di fiducia per le ceche.


P. Kvitova b. K. Mladenovic 6-3 6-4

Dopo lo svolgimento-thrilling del primo incontro scendono in campo per il secondo singolare di giornata la regina di Wimbledon 2014 Petra Kvitova e Kristina Mladenovic, che ha assestato due colpi decisivi per eliminare l’Italia a Genova nei quarti di finale.
La numero uno ceca è la logica favorita ma non gioca da qualche tempo e lo dimostra subito, apre l’incontro al servizio e fatica a tenerlo dovendo annullare subito un’occasione di break alla francese. Dal canto suo Mladenovic non ha nulla da perdere, può giocare a mente libera e questa serenità le è subito utile per annullare tre palle break nel secondo game. I due mesi di inattività si fanno sentire per Kvitova che appare arrugginita e non devastante come al solito nel suo gioco picchiato ma il suo carisma intimidisce la francese che sbaglia colpi facili in palleggio e nel quarto game concede altre due occasioni alla ceca che non si distrae e strappa il servizio all’avversaria con un vincente di dritto in avanzamento.  Petra  accelera quando serve e conferma senza problemi portandosi sul 4-1 in pochi minuti. Da qui in poi la campionessa ceca si concentra esclusivamente sulla difesa della propria battuta dove concede solo le briciole ad una spaesata Mladenovic, fino a chiudere il parziale col punteggio di 6-3. La francese sbaglia troppo e non ha la regolarità di gioco né la mobilità adatte per scardinare la potenza di Kvitova che adesso si è sciolta e disegna il campo a suo piacimento.
Nel secondo set Mladaenovic getta alle ortiche una preziosa palla break nel secondo game e viene immediatamente punita dalla ceca che le strappa il servizio chiamando un falco provvidenziale che innervosisce l’avversaria spingendola al doppio fallo. 2-1 Kvitova che non si fa pregare e dopo il cambio campo conferma il break d’autorità con quattro aces che rendono vane due buone risposte dell’avversaria. Mladenovic continua ad essere troppo tesa e discontinua per impensierire oltre il trenta pari una Kvitova che gioca con attenzione e affonda appena può. Si seguono i servizi fino all’ottavo game quando inaspettatamente la francese sfrutta un doppio fallo e un appannamento dell’avversaria per portarsi  sullo 0-40 con tre occasioni per il pareggio. La terza e quella buona e grazie ad un grande passante incrociato di dritto su schiaffo al volo  dell’avversaria Kristina pareggia a quattro e serve con l’0biettivo di portarsi avanti per la prima volta nel match. La francese va 30-0 ma si inceppa sul più bello, commette un doppio fallo seguito da una sciagurata smorzata in rete e perde battuta e incontro perché Kvitova tiene la sua battuta a 30 portando la Repubblica ceca sul 2-0 su una risposta out dell’avversaria. Ora è durissima per le transalpine che hanno però, ahinoi, già a Genova sono riuscite nell’impresa…..ma stavolta appare molto più difficile.


Russia-Germania 1-0
(Diego Serra)

S. Kuznetsova b. J. Goerges 6-4 6-4

Da pronostico il primo singolare dello scontro di semifinale di play off, vince Svetlana Kuznetsova in due set regolari e in nemmeno due ore. Adler Arena di Sochi a fare da sfondo, spalti non gremitissimi ma pronti a sostenere l’impresa della favorita Russia.
Primo set regolare fino al settimo game quando dopo un gioco lunghissimo la tedesca perde il servizio. L’emozione di vestire i colori della Nazionale giocano un brutto scherzo a Svetlana, che perde poi il successivo game ed il punteggio ritorna in parità. Ma qui Julia Goerges mostra la sua fragilità da fondo campo e riperde il servizio in un game giocato malissimo. Primo set chiuso sul 6-4.
Secondo set che si apre con un break della russa e con il più spettacolare dei game in partita, il secondo. La Kuznetsova tiene il servizio ma solo dopo una vera e propria battaglia, che tiene l’Adller Arena inchiodata ai seggiolini. La fatica costa a Svetlana il quarto game e un break, ma poi è la stessa atleta di casa a imporre la sua maggior classe nel nono game, dove strappa definitivamente servizio e match alla più esperta atleta tedesca. Primo punto per la Russia.

A. Pavlyuchenkova b. S. Lisicki 4-6 7-6(4) 6-3

Se a tradire le speranze tedesche è anche Sabine Lisicki allora davvero sarà dura che la Germania possa centrare la finale, espugnando l’Adler Arena di Sochi. Il primo giorno si chiude con un secco due a zero per le russe, che domani avranno tre match point.
Solo nel primo set Sabine ha tenuto fede al suo soprannome “bum bum bine”riuscendo a unire alla proverbiale potenza anche una certa precisione. Le due giocatrici si sono scambiate il servizio nel ottavo e nono game, poi la Lisicki riesce a chiudere il decimo game, a strappare il servizio alla russa, e a portarsi a casa il set, dopo un interminabile passaggio ai vantaggi.
Il secondo set per la numero diciannove del mondo parte in salita, con un break della giovane tennista russa, che sa stringere i denti, subisce un controbreak della Lisicki, ma la trascina al tiebreak annullandole un match point sul 5-6. Nemmeno il più ottimista dei sostenitori presenti a Sochi poteva sperare da lì in poi (4-3 per lei) che la Lisicki andasse totalmente fuori giri al servizio, incappasse in ben quattro gratuiti e finisse col perdere il set.
A quel punto c’era solo la Pavlyuchenkova, che saliva fino al 4-0 nel terzo set.  Perdeva anche due volte il servizio, ma trascinata dal pubblico sapeva chiudere per 6 a 3 e portare la Russia ad un passo dalla finale. Per quello visto in questi due match questa sarebbe la logica conseguenza dei valori in campo a Sochi.

 

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