Recensione e test di Artengo TR960: racchetta profilata ma che vuole il controllo

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Recensione e test di Artengo TR960: racchetta profilata ma che vuole il controllo

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Artengo ha scoperto che il controllo di palla è ciò che gli agonisti cercano maggiormente in un telaio. Per loro, quindi, offre sul mercato la TR960, una racchetta profilata orientato però al controllo

Artengo è un marchio francese distribuito in Italia da Decathlon, sempre di più la casa dello sportivo. Oltre ad ospitare nei suoi ampi scaffali racchette delle marche più famose, la casa francese mette a disposizione degli appassionati di ogni livello una sua linea di telai. La racchetta che abbiamo preso in esame è la TR960, un attrezzo destinato ai giocatori in possesso di una discreta tecnica esecutiva, necessaria per sfruttare al meglio le caratteristiche di peso e rigidità del modello in questione. A dare il via libera alla realizzazione di questo telaio sono stati Nicolas Escudé, ex N° 17 ATP e Jerome Haehnel, ex N°78 ATP, partner tecnici di Artengo. Vediamo quindi le caratteristiche di questo telaio. Partiamo dal piatto corde, grande 645 centimetri quadrati, che consente di avere una zona d’impatto utile ampia per favorire il risultato di colpi anche non perfettamente centrati. Notevole poi il valore di rigidità, dichiarato a 73 RA da Artengo, altro elemento che spinge in favore del controllo di palla a discapito della potenza. Le tecnologie usate comprendono la Soft Feel, ovvero una struttura del taleio che, comprendendo un 20% di balsa, attutisce vibrazioni durante l’impatto. Il peso del telaio si assesta attorno ai 305 grammi, un valore che fa riferimento ai tennisti dal braccio abbastanza allenato e già in possesso di una discreta tecnica esecutiva. Quello che sorprende è il bilanciamento della racchetta a 32 centimetri, più dei valori che vanno per la maggiore (anche se di pochissimo) e che conferisce al telaio una buona maneggevolezza.

Test sul campo
Nonostante sia un “profile” questo telaio è dotato di un buon controllo, complice l’elevato indice di rigidità, ovvero meno flessione durante l’impatto e pallina che rimane meno sul piatto corde. La palla non cammina molto, e ce ne accorgiamo non appena carichiamo i primi diritti e rovesci. La racchetta ci è stata data già incordata – con un monofilamento con molta probabilità – e la tensione sembra essere stata scelta per favorire ulteriormente il controllo. Di fatto, per far camminare la pallina bisogna spingere con decisione, di qui l’indirizzamento verso quei tennisti già in possesso di buona tecnica esecutiva. Abbiamo provato anche a far girare la palla in top spin, anche esasperando, convenendo infine che la migliore soluzione esecutiva è far partire il colpo con un leggero spin di chiusura per quanto riguarda la profondità di palla – almeno per quanto riguarda questo set-up telaio-corde-tensione. Buona anche sotto rete dove la maneggevolezza si fa sentire, non eccezionale invece al servizio nonostante il bilanciamento a 32cm dal manico: colpendo di piatto la palla non cammina molto, mentre si riescono ad imprimere buone rotazioni.

Conclusioni
La TR960 è una racchetta abbastanza esigente. Un telaio profilato che però è stato concepito per favorire il controllo di palla e la maneggevolezza nei pressi della rete. I giocatori che cercano un telaio con queste caratteristiche senza avere troppe pretese possono ricorrere alla TR960, magari investendo qualcosa su una corda buona e abbastanza morbida.

Caratteristiche tecniche:
Ovale: 645cm²
Lunghezza: 68,7cm
Peso non incordata: 305 grammi
Bilanciamento non incordata: 32cm
Materiale: 80% grafite e fibra di vetro 20% di balsa.
Schema corde: 16 x 19
Manico: taglia 2 e 3
Rigidità: 73
Prezzo: € 79,95

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