ATP Roma interviste, Federer: “Non sono il favorito, il mio obiettivo era vincere il primo match”

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ATP Roma interviste, Federer: “Non sono il favorito, il mio obiettivo era vincere il primo match”

ATP Roma: R. Federer b. P. Cuevas 7-6 6-4. L’intervista del dopo partita a Roger Federer

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Buonasera. Come ti senti dopo questa vittoria? Pensi di poter finalmente vincere questo torneo?
Ho sempre pensato di aver avuto una buona possibilità nel corso degli anni, questo non è il primo anno, quindi … So di non essere il favorito come lo sono stato in altri anni, ma a chi interessa veramente. Sono contento di aver vinto il mio primo match, che era il mio obiettivo, soprattutto dopo la scorsa settimana e lo scorso anno qui, ho perso entrambi i match dopo aver avuto dei match point, quindi è bello aver vinto stasera.

Roger, mi domandavo che cosa pensi del modo in cui la stagione su terra si sta evolvendo soprattutto nel maschile. Ci sono stati molti risultati interessanti, Murray che ha vinto a Madrid, Nadal che non ha vinto un titolo nella terra europea, è inusuale rispetto a quello a cui siamo abituati. Voglio dire, come pensi che andrà qui e a Parigi, è più aperta di quello che pensi di solito o è solo Novak l’uomo da battere?
Penso che l’hai riassunta tu. Ci sono due fattori: Andy ha vinto a Madrid e Rafa no. Ma Rafa era così lontano? No, quindi … forse è tutto un fatto di fiducia in un match come quello. Questo è il motivo per cui penso che non ci sia un grande cambiamento. Certo si può osservare e analizzare, e certamente quando Rafa non vince un torneo su terra è una grande sorpresa per tutti, ma lui ha vinto a Buenos Aires, è arrivato in semifinale a Monaco, è arrivato in finale a Madrid. Altri giocatori morirebbero per questi risultati, ma Rafa si aspetta molto da se stesso, quindi forse ha affrontato i giocatori sbagliati nel momento sbagliato per lui, e Andy sta giocando benissimo da due settimane, la terza a Roma, è molto ispirato e sostanzialmente penso che sia così. E gli Open di Francia, qualsiasi cosa accada qui, devono essere ancora giocati, è un torneo nuovo, nuove condizioni, nuove palle, che penso sia la differenza maggiore. Chi lo sa, è un grande cambiamento giocare al meglio dei cinque set, questo è il motivo per cui non ci penso molto. Ma i risultati di Andy sono straordinari, Novak sembra sul pezzo, Rafa è subito dietro, quindi è tutto normale per me.

Se avessi la possibilità, preferiresti vincere qui a Roma perché è l’unico grande torneo che manca al tuo palmares, o preferiresti vincere di nuovo al Roland Garros?
Probabilmente vincere di nuovo il Roland Garros, perché … non so il motivo.

È un record vincere tutto?
Sì, ma non mi interessa. Neanche un po’, sì. [risata]

Roger scusami se ti chiedo questo nel pieno della stagione su terra rossa.
Di che cosa stiamo per parlare, indoor, o …

Indovina, erba. Posso chiederti qual è il tuo ricordo preferito di Wimbledon?
Non è giusto. [risata] Qualsiasi cosa dirò, ci sono anche altre cose. Ho ottenuto molte belle vittorie là che è molto difficile rispondere. Primo, la vittoria … cioè, tutte le vittorie, chiaramente. La vittoria tra gli under 18, non lo so, anche le finali che ho perso contro Rafa, così epiche, possono far parte della lista. Le Olimpiadi, non so se valgono, ma è un ricordo speciale per me aver battuto Del Potro in quell’incontro, aver vinto una medaglia per la Svizzera, quindi … sì. Poi ci sono molti altri match che ho giocato e che mi hanno reso felice.

Ciao, vengo dall’Uruguay, quindi Roger, puoi dirmi qualcosa su Pablo. Cosa puoi dire su Pablo Cuevas oggi?
Cose che non sai? [risata] Non lo conosco molto bene, saremo professionali. Penso che sia un buon giocatore, non lo avevo mai affrontato fino a qualche settimana fa, quindi posso dire di più sul suo gioco e penso di vedere perché gioca così bene sulla terra, ha molto margine sulla palla, gioca con molto topspin, è forte di rovescio, è un giocatore potente, questo è il motivo per cui non sono sorpreso che sia così in alto in classifica e penso che abbia il potenziale per salire ancora ed è un buon giocatore. È venuto fuori molto forte, molto ispirato dopo il suo infortunio e sono sempre felice per i giocatori che ci riescono, come Murray dopo l’intervento alla schiena, o Rafa quando ritorna. Mi auguro che questi giocatori stiano tutti veramente bene ed è bello vedere Pablo avere una carriera migliore dopo l’infortunio. Attraverso gli incontri conosci meglio anche le altre persone, dentro e fuori dal campo, dentro il campo ci conosciamo a vicenda, e fuori dal campo siamo sempre molto socievoli l’un con l’altro e Pablo mi è sempre piaciuto, quindi è stato bello affrontarlo.

 

Chiara Nardi

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