Roland Garros interviste, Monfils: "Il pubblico è stato pazzesco"

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Roland Garros interviste, Monfils: “Il pubblico è stato pazzesco”

Roland Garros 3° Turno : G. Monfils b P. Cuevas 4-6, 7-6, 3-6, 6-4, 6-3. Intervista a Gael Monfils

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Eri a un passo da uscire dal torneo e ora sei qui. Come ci sei riuscito?

Come dico sempre, Parigi è diverso, è magico. Quindi sono qui. Non so come, ma sono qui.

E come ho detto all’inizio, il ragazzo che mi batterà dovrà essere molto forte e sarà molto, molto difficile per lui. Può succedere di tutto qui. Tutto può accadere. Penso di far vivere delle emozioni, di far vedere del tennis, posso mostrare qualcosa di me che non conosco nemmeno io. Credo che la gente sulle tribune mi porti qualcos’altro, e penso che oggi ho fatto vedere un po’ di più.

Ora hai un record all’Open di Francia. Non so se lo sai, ma sei una delle due persone che hanno vinto dieci partite in cinque set al Roland Garros . Come ci si sente ad avere un record del genere?

Sono fortunato, credo. Per me, se potessi vincere in tre set, sarebbe molto miglio.

Il tuo prossimo avversario è Federer. Ci ha detto prima che per lui è sempre molto difficile giocare con te, soprattutto negli ultimi quattro, cinque anni. Come mai sei in grado di impensierire Roger a tal punto? Cosa fai e come ti senti in vista della prossima partita?

Onestamente, non lo so. Devo solo fare il mio gioco. Qualche volta, alcune partite contro Roger mi hanno ucciso. Devo trovare un paio di cose nel mio gioco per metterlo in difficoltà e riuscire a farlo muovere. Roger si trova perfettamente a suo agio con un paio di colpi e in una zona del campo, io devo riuscire a metterlo fuori da questa zona di comfort. E poi cercherò di trovare il ritmo giusto perché Roger vuole sempre dettare il match nel modo che preferisce, per farti aspettare o accelerare la partita, così lui può selezionare i suoi colpi. Io mi sforzo di cambiargli delle cose e qualche volta Roger s’inc…za un po’. E anche se so che lui rispetterà questo, in realtà, come si è visto agli US Open, a Roger da fastidio quando il pubblico non è con lui. Questo mi aiuterà molto, sicuro (sorride).

Quindi, se dico che il pubblico oggi ti ha fatto rinascere, sei d’accordo con me?

Sono sempre d’accordo con la gente (sorride). Non ho capito una parola.

Ho detto che grazie alla gente oggi sei risorto, è così?

È una parola che non capisco.

Risorto?

Sono una fenice (risate).

Credevi di poter vincere? Come hai fatto a far girare la partita? È stato incredibile.

Beh, sinceramente, quando mi sono trovato sul 4-1 non volevo perdere e ho pensato, va bene, gioca un punto alla volta e se riesci a riprendere solo un break, allora forse Pablo comincia a pensarci, a essere destabilizzato mentalmente. Non lo sentivo più forte come prima e poi, se ricordi, c’è stato lo scambio in cui ha giocato quel diritto. Lì mi sono detto, ok, c’è una cosa che si può fare. Ho iniziato a concentrarmi su questo e il pubblico mi spingeva, mi sosteneva e al 4 pari è stato pazzesco. A dire il vero, è stato pazzesco per tutto il set. Ero davvero concentrato su cose molto semplici. Sotto 1-4, mi sentivo come se fosse 4-1 per me. Ho visto che lui cominciava ad accorciare. Sai, ci sono cose che a volte puoi sentire. È successo anche a me di sentire quando il tuo avversario non sbaglierà più niente, non mancherà più i suoi colpi. È una specie di dolore al collo. Lo so bene quindi ho pensato, ok, lui sente che non sbaglio più. Questa cosa lo ha fatto arrabbiare, io ho iniziato a giocare più forte ed è andata bene.

Su Twitter un giornalista americano ha detto che sei un “must” nelle prime settimane dei Grandi Slam, perché a volte, in alcune partite ci si annoia, tu invece ci regali un sacco di emozioni. Ma non temi che tutta l’energia utilizzata in questa settimana potrà danneggiare le tue ambizioni per la prossima settimana?

Beh, ovviamente non mi mi aiuterà, però penso che sia un po’ più facile perché ho giocato contro dei buoni giocatori. Magari non famosi come dovrebbero essere, per esempio Schwartzman che ha giocato molto bene, o Cuevas che non è tanto conosciuto, ma stava per battere Rafa quest’anno sulla terra battuta. Devi riconoscere il valore degli avversari così puoi pensare che stai mettendo molta energia perché l’avversario lo richiede. Con la qualità dei suoi colpi oggi Cuevas ha dominato l’inizio del match, e io ho dato tutto perché voglio vincere, perché questo è il Roland Garros. Come ho già detto, il Roland Garros è qualcosa di totalmente diverso. Posso essere stanco, ma posso non sentirlo. Ho così tanta adrenalina…

Sul 4-1, hai infilato il costume da Superman, così per dire. Non c’è stato un momento in cui hai pensato : va bene, forse la partita è persa quindi nessuna pressione, e hai iniziato a giocare meglio? Lui è diventato nervoso come lo eri tu all’inizio.

Nervoso? Pensi che ero nervoso solo perché l’altro giocava molto bene. Ogni volta che cercavo di fare qualcosa lui giocava un vincente, non mi faceva giocare. Tutti puntano sul mio rovescio perché sanno che non è il mio colpo migliore. E lui l’ha fatto bene. L’inizio del match non è stato positivo per me. Non avevo un buon controllo delle gambe. Non riuscivo ad attuare il mio gioco. Lui invece ha iniziato al top quindi è facile per voi per dire che ero nervoso. Poi sul 4-1, certo, ho sentito meno pressione. Sono stato più solido e giocando contro vento in quel momento, ho scelto di mettere maggiore potenza per ottenere colpi più lunghi. Ma non ho tirato delle bombe. Ho semplicemente pensato che non potevo più fare errori.

Hai già vissuto molte altre emozioni. Cosa hanno di speciale le emozioni di oggi?

Tutte le partite sono diverse. Forse è diverso perché sono più vecchio. Sono maturato. È passato molto tempo dall’ultima volta che ho combattuto delle partite così lunghe qui a Parigi. È stato molto tempo fa’ quando sono riuscito a vincere dopo che il mio avversario conduceva per due set a zero. Ovvio che era diverso. Ma ho avuto altre partite molto difficili qui.

Roger, vedendoti sconfiggere Cuevas, sarà stato piuttosto felice?

Devi farla a lui questa domanda.

Giocherai contro Roger, che hai già sconfitto due volte sulla terra battuta. Roger ci ha detto di mettere da parte il match di Coppa Davis perché soffriva con la schiena e aveva paura di farsi più male. Qual è il tuo match di riferimento, la Coppa Davis o le partite più recenti?

Beh, non voglio prendere nessun riferimento. Mi concentrerò su me stesso, sul modo in cui vorrei iniziare la partita, sul modo in cui detterò il mio gioco e le risposte, perché Roger ti pone molti problemi e io dovrò trovare molte risposte. Se lo costringerò ad interrogarsi a sua volta allora vuol dire che starò facendo una buona partita. Qui, a Parigi, mi ha sempre sconfitto e questo può essere un vantaggio per lui. Ma ogni partita è diversa. L’unica cosa che spero è che non ci sia troppo vento. Sarebbe meglio per me.

C’è qualcuno (Jan de Witt) che è rimasto sette ore a vedervi giocare.

E ora e morto (risate).

No, ma parlerai con Gilles perché possiate concedergli un giorno di riposo?

Questa è la prima cosa che gli ho detto uscendo dal campo. E lui ha risposto : ca..o, Gaël, se continuate così tra due anni sarò morto. Ma onestamente, credo che ami questo. Era così felice, così orgoglioso quando Gilles ha vinto. E poi è venuto da me carico di motivazione e penso che domani alle 10:00 sarà di nuovo qui, pronto a sostenerci.

Traduzione di Maria Cristina Graziosi

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