“È un giocatore interessante da guardare, proprio perché non sai mai cosa aspettarti da lui”: queste le parole di Magnus norma per descrivere il suo pupillo Stan Wawrinka, fresco trionfatore a Parigi per il secondo titolo in uno Slam in carriera, dopo gli Australian Open 2014. Lo svizzero, trent’anni e numero 4 del ranking (ad un solo gradino dalla sua miglior posizione in carriera, ottenuta proprio dopo il successo di Melbourne) resta dunque un punto interrogativo anche per il proprio coach: “Nelle scorse settimane abbiamo visto quanto possa essere devastante, ma non mi sorprenderei se capitasse qualcosa di diverso nelle prossime”.
Norman, che al Roland Garros raggiunse una finale nel 2000, si è detto quanto mai soddisfatto del lavoro svolto da Wawrinka, sottolineando come l’aver superato la prima settimana a Porte d’Auteuil sia stato fondamentale, prima di superare Federer, Tsonga e Djokovic dai quarti in poi: “Era uno scoglio notevole, l’anno scorso Stan perse al primo turno e i fantasmi di quei ricordi avrebbero potuto pesare. Ogni giorno si è allenato al massimo, e ogni sera sono andato a dormire contento, ma solo dopo le prime vittorie mi sono convinto delle possibilità di Stan: ho iniziato a realizzare quanto fosse vicino al successo soltanto al primo matchpoint!”.