Rafa Nadal: un declino certificato dai numeri, saprà tornare grande?

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Rafa Nadal: un declino certificato dai numeri, saprà tornare grande?

Le statistiche mostrano come dall’annata magica 2013, il rendimento dello spagnolo ha continuato a calare in maniera progressiva fino ad arrivare alla difficilissima prima metà del 2015. La seconda parte dell’anno storicamente è sempre stata la più difficile per lo spagnolo. Saprà tornare ai vertici assoluti in tempi brevi?

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La carriera di Rafael Nadal è sempre stata molto ondeggiante tra periodi di forma strepitosa e periodi di buio o di assenza dal circuito fin dal 2009, tuttavia non si è mai trovato in una situazione come quella attuale da quando è ai vertici del tennis mondiale (stagione 2005): sceso al N.10 del ranking mondiale e con appena 2 titoli (minori) vinti nei primi 6 mesi dell’anno..

Ma è davvero un calo repentino oppure i segnali c’erano già da prima? Ebbene partendo dallo straordinario ritorno del Febbraio 2013 poi diventata con tutta la probabilità la stagione migliore della carriera (considerando il livello di Djokovic), il rendimento del maiorchino è andato in calando in maniera costante per poi precipitare nel primo semestre di questa stagione 2015. Per certificarlo abbiamo preso come riferimento la qualità degli avversari che l’hanno sconfitto nel 2013, 2014 e 2015 per capire meglio la situazione:

2013: 75-7, 10 titoli (2 Slam, 5 Masters 1000, 2 ATP 500, 1 ATP 250)
7 sconfitte, ranking medio: 31,4

N.73 (Zeballos)
N.1 (Djokovic)
N.135 (Darcis)
N.1 (Djokovic)
N.5 (Del Potro)
N.3 (Ferrer)
N.2 (Djokovic)

Una stagione magica per Rafa che ha chiuso l’anno con 10 titoli tra cui 7 di livello assoluto, incluso l’incredibile tris estivo negli Stati Uniti che non gli era mai riuscito in carriera. Una stagione in cui ha perso 3 volte da Novak Djokovic, una volta da David Ferrer (a Bercy) e Juan Martin Del Potro (a Shanghai) quindi 5 volte su 7 contro top 10. Le altre 2 sconfitte non fanno molto testo, soprattutto la prima nel primo torneo al rientro in finale a Vina Del Mar dove perse da Horacio Zebalos. Più grave la seconda sconfitta al primo turno a Wimbledon da Steve Darcis ma Nadal non giocava un match su erba da un anno ed era esausto dopo le enormi fatiche dei 4 mesi precedenti

2014: 48-11, 4 titoli  (1 Slam, 1 Masters 1000, 1 ATP 500, 1 ATP 250)
11 sconfitte ranking medio 45,3

N.8 (Wawrinka)
N.31 (Dolgopolov)
N.2 (Djokovic)
N.6 (Ferrer)
N.20 (Almagro)
N.2 (Djokovic)
N.85 (Brown)
N.144 (Kyrgios)
N.56 (Klizan)
N.21 (F. Lopez)
N.124 (Coric)

Nel 2014 la musica è già piuttosto diversa: dopo un ottimo inizio di stagione vincendo a Doha il primo torneo dell’anno, Nadal risente della grande delusione della sconfitta in finale in Australia battuto da Wawrinka con cui non aveva mai perso prima in carriera, anche a causa di problemi fisici. Raggiunge anche la finale a Miami battuto da Djokovic, prima di iniziare la stagione sul rosso durante la quale incappa in alcune sconfitte sorprendenti con Ferrer e Almagro oltre ad arrendersi ancora al serbo nella finale del Foro Italico. La settimana precedente conquista l’unico Masters 1000 stagionale a Madrid, favorito dall’infortunio a Kei Nishikori costretto al ritiro quando era in pieno controllo del match. Al Roland Garros trova lo spunto del campione conquistando il nono titolo a Parigi, battendo Djokovic in finale (4 set).

Una vittoria che paradossalmente segnerà l’inizio del vortice negativo: una stagione su erba ancora pessima con sconfitte subite da Dustin Brown all’esordio ad Halle e dal giovanissimo Nick Kyrgios a Wimbledon negli ottavi. Salterà poi tutta l’estate americana per poi rientrare in autunno in Cina battuto da Martin Klizan a Pechino e nel Masters 1000 di Shanghai da Feliciano Lopez. Il problema di appendicite lo costringe a una sola comparsata nella stagione indoor a Basilea superato dal giovanissimo croato Borna Coric e poi rinuncia dunque anche al Masters di Londra. Il ranking medio degli avversari con cui ha perso si alza in maniera netta 45,3 rispetto al 31, 4 dell’anno precedente.

Primo semestre 2015: 33-11, 2 titoli (2 ATP 250)
11 sconfitte ranking medio: 29,5

N.127 (Berrer)
N.7 (Berdych)
N.28 (Fognini)
N.6 (Raonic)
N.34 (Verdasco)
N.1 (Djokovic)
N.30 (Fognini)
N.3 (Murray)
N.9 (Wawrinka)
N.1 (Djokovic)
N.79 (Dolgopolov)

L’inizio della stagione 2015 non fa presagire nulla di buono. Al rientro in campo perde all’esordio a Doha, da campione in carica, contro il veterano tedesco Michael Berrer. Gioca comunque un discreto Australian Open cedendo però di schianto a Tomas Berdych nei quarti di finale. Gioca il torneo 500 di Rio e perde dal nostro Fabio Fognini che 2 mesi dopo si ripeterà a Barcellona sempre sulla sua amata terra battuta. In mezzo ci sono le 2 sconfitte subite sul cemento americano da Milos Raonic a Indian Wells ma soprattutto quella più grave subita da Fernando Verdasco a Miami.

A Montecarlo dimostra di non essere pronto ad affrontare Novak Djokovic che lo batte in 2 set senza appello. Nei 2 Masters 1000 di Maggio è battuto in maniera sorprendente da Andy Murray nella finale di Madrid sempre in 2 set dominati dal britannico. A Roma riceve un’anteprima di quello che sarà lo Stan Wawrinka campione del Roland Garros. Proprio a Parigi abdica a favore di Novak Djokovic in 3 set in quello che sembrava il più classico dei passaggi di consegne, se non fosse stato appunto per l’incredibile Wawrinka visto in finale. Comincia la stagione su erba a Stoccarda vincendo la prima edizione del torneo tedesco ATP 250 mentre al Queen’s è sconfitto all’esordio da Alex Dolgopolov dopo aver sprecato un break di vantaggio nel terzo set.

Il ranking medio degli avversari che lo hanno sconfitto si abbassa molto rispetto al 2014 ed è anche più basso del 2013 ma ciò non è affatto una contraddizione rispetto alla nostra tesi di partenza: il calo in classifica di Rafa (attualmente N.10 ATP) fa sì che lo spagnolo incontri giocatori di alto livello fin dai primi turni. Nel primo semestre dell’anno in corso dunque Nadal ha eguagliato il totale delle sconfitte dell’anno scorso (11).

I due tornei ATP 250 vinti a Buenos Aires sul rosso e a Stoccarda sull’erba non sono abbastanza per raddrizzare una stagione anche perché il campo di partecipazione dei due eventi era piuttosto limitato come possiamo vedere da questi numeri:

2 tornei vinti (Buenos Aires, Stoccarda):
Ranking medio avversari: 58,8

N.146 (Arguello)
N.59 (Delbonis)
N.74 (Berlocq)
N.60 (Monaco)

N.63 (Baghdatis)
N.24 (Tomic)
N.16 (Monfils)
N.28 (Troicki)

Nadal ha battuto 4 giocatori argentini di bassa classifica a Buenos Aires mentre a Stoccarda ha superato solamente un giocatore compreso nei primi 20, Gael Monfils, tra l’altro sulla superficie meno gradita al francese.

La seconda parte del 2015 ci dirà molto sul futuro di Rafa, fermo restando che è sempre molto rischioso scommettere contro di lui. Certo erba, cemento veloce e cemento indoor non sono mai stati i suoi terreni preferiti ma forse il fatto di non avere più nulla da difendere, con conseguente riduzione della pressione, potrebbe aiutarlo a ritrovare sé stesso magari partendo dal divertirsi di più in campo.

Il dubbio però resta: parentesi negativa o inesorabile declino irreversibile?

Non manca poi molto per scoprire la soluzione del giallo…

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