Wimbledon interviste, Dimitrov: “Voglio dimostrare agli altri che si sbagliavano”

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Wimbledon interviste, Dimitrov: “Voglio dimostrare agli altri che si sbagliavano”

Wimbledon, secondo turno: G. Dimitrov b. S. Johnson 7‐6 6‐2 7‐6. L’intervista del dopo partita a Grigor Dimitrov

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Sono state due vittorie convincenti. Quanto ti senti vicino allo stato di forma dell’anno scorso?
Ci sono quasi. Sento che il mio gioco migliora partita dopo partita, ma ci sono ancora un paio di aspetti che devo affinare per il prossimo turno. Giocherò contro Gasquet e non sarà facile: devo essere pronto.

Quando è in forma, Gasquet è quasi ingiocabile.
Esatto. Ma questo fa parte del gioco: non sai mai in che giornata lo affronterai, o anche in che giornata sarò io. È una bella sfida. Sto alzando progressivamente il livello di gioco, spero di poter fare anche meglio di oggi.

Com’è tornare qui, dopo il bel torneo che hai disputato l’anno scorso? Finora, per te non è stata una stagione altrettanto convincente.
Ho avuto alti e bassi. Ho imparato molto dall’anno scorso, in cui tutto sembrava andarmi bene, ma a volte le partite si giocano su un paio di punti. Quest’anno, è vero, ho avuto risultati sia positivi che negativi. Wimbledon è un torneo molto speciale: tornare e mostrare più o meno lo stesso livello di gioco dell’anno scorso è grandioso.

Circa un anno e mezzo fa, Boris Becker mi ha detto che saresti stato tu il grande campione del futuro, a patto che non ti lasciassi distrarre. Pensi di esserti distratto, e che sia questo il motivo per cui non si è ancora avverata la sua profezia?
Dipende di che tipo di distrazioni stiamo parlando. Boris è un’ottima persona, abbiamo un bel rapporto: capisco cosa vuol dire e apprezzo le sue parole. Spero che quel momento arrivi, in modo da dimostrare agli altri che si sbagliavano e a me stesso che posso raggiungere tutto il mio potenziale.

Non hai ancora mai battuto Richard. Cosa ti dà fastidio del suo gioco? E quanto pensi alle tue sconfitte contro di lui, adesso che devi incontrarlo di nuovo?
Non ci penso molto perché ormai sono due anni che non giochiamo l’uno contro l’altro; ora sono un giocatore diverso. Credo di entrare in campo da favorito, ma al tempo stesso non ho niente da perdere.

Parlaci di questa nuova racchetta nera. È un prototipo?
È un work­in­progress. Credo che sarà presto disponibile in tutti i colori.

È lo stesso modello di Roger?
No.

Cerchi qualcosa di specifico con una nuova racchetta?
Sì, ci sono degli aspetti importanti che ricerco. Adesso stiamo apportando le ultime modifiche: dopo tutti potranno vederla e comprarla.

Come è stato il caldo oggi? Come può influenzare i giocatori?
Oggi non è stato particolarmente caldo: per me è una bellissima giornata. La temperatura ovviamente può essere un fattore: l’erba è più secca, le palline viaggiano più veloci, si perde tensione sulla racchetta. La sera prima degli incontri controllo sempre le previsioni del tempo e aggiusto la tensione di conseguenza. Tutto questo è normale: la differenza la fa il fatto che le condizioni possono variare molto da un giorno all’altro.


Traduzione di Gaia Dedola

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