Italia, trasferta in Russia. Barazzutti: "E' un'incognita" (Nigro)

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Italia, trasferta in Russia. Barazzutti: “E’ un’incognita” (Nigro)

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Italia, trasferta in Russia. Barazzutti: “E’ un’incognita” (Giuseppe Nigro, Gazzetta dello Sport)

Dopo la debacle di marzo col Kazakistan, l’esame di riparazione in Russia. L’urna di Londra ha deciso ieri che la conferma per il quinto anno di fila del tennis maschile azzurro tra le migliori 16 di Davis passa dallo spareggio del 18-20 settembre con i russi: è la nazionale del 17enne meraviglia Andrey Rublev, fresca della rimonta che nel weekend ha spinto la Spagna sull’orlo della C. Se i tarli del Kazakistan non hanno corroso le certezze di chi un anno fa era arrivato a un incontro dalla finale di Davis, l’Italia resta favorita. Ma, complice il fatto che si giocherà fuori casa, poteva andare meglio.

L’AVVERSARIA «La Russia è un’avversaria difficile – dice senza retorica Corrado Barazzutti, capitano dell’Italia – non solo perché lo è sempre in Coppa Davis, e gli exploit di Australia e Kazakistan dicono che le classifiche contano poco. Ma è difficile anche visti i risultati – hanno appena battuto la Spagna -, perché siamo fuori casa, perché non sappiamo su che superficie si gioca… Hanno una squadra di giocatori giovani, Rublev ha giocato molto bene». Il numero 190 al mondo, vincitore un anno fa del Roland Garros junior, ha vinto il match decisivo con Andujar, che ci arrivava da numero 32 del ranking: «È un ragazzo giovane, in crescita, pub avere alti e bassi: magari non ha esperienza di Davis, ma ha grande potenziale. Ed Evgeny Donskoy ha giocato molto bene (in doppio e in singolo ha conquistato i punti da 0-2 a 2-2, ndr): è il numero 176 al mondo ma è uno di quei giocatori che in Davis possono rendere moltissimo. Sulla carta la classifica ci vede favoriti, ma troviamo una squadra di giocatori estremamente motivati. Questa è la squadra che ha vinto con la Spagna, immagino che rischieranno ancora su questi. Ma onestamente non sono molto interessato a chi ci sarà tra loro, mi interessa l’Italia». Unici precedenti, quelli tra Donskoy e Bolelli, al Roland Garros 2011 e Braunschweig 2012, entrambi su term, entrambi vinti dal bolognese. Il miglior russo, Mikhail Youzhny, 33 anni, numero 90 al mondo, nel 2011 ha annunciato l’addio alla Davis, anche se il suo ultimo match con la Russia è del 2012, l’anno della caduta nel Gruppo 1 da cui i russi provano a risalire ora.

LE VARIABILI rutto lascia pensare che la Russia scelga il veloce indoor. «Presumo di sì – dice anche Barazzutti -, lo hanno fatto adesso con la Spagna a Vladivostok, immagino che per settembre possano fare la stessa scelta. Ma dipende da loro». In un contesto del genere le scelte naturali per l’Italia potrebbero portare a Seppi e Bolelli per i due singolari: «1 nostri sono giocatori che si adattano, che giocano bene su tutte le superfici – dice il capitano -, magari vediamo le condizioni del campo quando siamo lì: se è veloce o lento, se la palla rimbalza alta o bassa… Intanto andiamo con una squadra che potrebbe essere in linea di massima quella che ha sfidato il Kazakistan a marzo: Fognini, Seppi e Bolelli, poi vediamo il quarto chi sarà (…)

 

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