Intervista a Gianluigi Quinzi: "Non sto vincendo quanto dovrei e mi manca un po' di fiducia"

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Intervista a Gianluigi Quinzi: “Non sto vincendo quanto dovrei e mi manca un po’ di fiducia”

Roberto Dell’Olivo, inviato di Ubitennis a Cortina, intervista Gianluigi Quinzi, wild card scelta dall’organizzazione per questa seconda edizione del challenger ampezzano

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Che effetto fa sentirsi così “voluti”?
Innanzitutto è la prima volta per me a Cortina. Tutto molto bello, poi a me piace l’altura. Ho giocato abbastanza bene nei Futures in Sudamerica, come ad esempio a Bogotà, che è in altura. Mi piacciono le condizioni veloci che si creano. Poi ringrazio l’organizzazione del torneo, che mi ha dato questa opportunità di giocare nel tabellone principale. Ce la metterò tutta e spero di andare avanti.

A tale proposito affronterai al primo turno un qualificato, poi eventualmente il vincente tra Naso e Krajinovic, che qui ha vinto l’anno scorso ed è testa di serie numero 2.
Non guardo di solito il tabellone. Non mi piace guardarlo. Va beh ormai me l’hai detto. Prima comunque devo pensare al primo turno, poi semmai a quello successivo.

A Roma, in occasione della presentazione del suo libro, “Cambiare gioco”, Nick Bollettieri ha parlato molto di te in modo affettuoso, sottolineando che affinché tu possa fare un ulteriore salto di qualità è necessario che abbandoni il tuo gioco da fondo campo e ti avvicini sempre più e con maggior sicurezza a rete. Cosa ne pensi?
Nick mi ha aiutato molto, anche quando ero piccolo; sono andato in America la prima volta che avevo solo otto anni. Ed ancor oggi mi aiuta anche, se ora, pur avendo casa lì, a Bradenton riesco ad andare poco. Una volta da junior ci andavo più spesso soprattutto a preparare a giugno gli Us Open junior. Ha sicuramente ragione, perché in questo periodo non sto vincendo molte partite come dovrei e potrei, proprio perché sto giocando troppo difensivo. Scambi con tante palle da giocare ed io non sono al momento troppo in grado di farlo. Mi manca un po’ di fiducia e sono comunque un tennista da cinque sei palle così. Lui ha ragione, devo cercare di più di prendermi il punto e non difenderlo.

Un argomento sicuramente da discutere con un coach. A tale proposito ne hai cambiati diversi negli ultimi tempi. Adesso con chi lavori?
Ora mi sto affidando alla Break Point Gerry Weber Accademy ad Halle. L’allenatore base, standard non ce l’ho ancora, me lo devono trovare loro. Nel mentre mi muovo con il mio preparatore fisico e con Burghard che è l’head coach, dopo Jan De Witt, che segue Simon e Monfils. Altrimenti mi muovo anche da solo finché non trovo un allenatore per me, personale. (A Cortina Quinzi si sta allenando insieme a Andreij Kuznetsov sotto gli occhi vigili del coach Norman Buchter, ndr)

Obiettivo numero uno è quindi trovare il feeling giusto con un nuovo allenatore, per poi cercare un nuovo inizio di carriera?
Ovvio sicuro, ma intanto sto con loro, o viaggio da solo, o con gli altri giocatori ed il loro coach.

Buon torneo qui a Cortina. Non guardare più il tabellone tanto oramai te lo abbiamo raccontato noi.
Grazie mille .

Da Cortina d’Ampezzo, Roberto Dell’Olivo

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