WTA Cincinnati: Serena travolge la Knapp, si ritirano Bencic e Azarenka. Halep rimonta Petkovic

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WTA Cincinnati: Serena travolge la Knapp, si ritirano Bencic e Azarenka. Halep rimonta Petkovic

Belinda Bencic resiste un set contro Lucie Safarova, prima di ritirarsi per un infortunio al polso. Serena Williams lascia appena 2 giochi a Karin Knapp mentre Jelena Jankovic batte Karolina Pliskova rimontando uno svantaggio di 5-2 nel terzo e decisivo parziale. Ana Ivanovic supera in 3 set Sloane Stephens, Anastasia Pavlyuchenkova approfitta del ritiro di Victoria Azarenka. Elina Svitolina supera Caroline Garcia, Anna Schmiedlova batte Varvara Lepchenko, Simona Halep si impone in tre set su Andrea Petkovic

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[3] S. Halep b. [15] A. Petkovic 4-6 6-4 6-2 (Diego Serra)

Simona Halep prevale in tre combattuti set sulla Petkovic e accede ai quarti di finale di Cincinnati. Sul cemento americano si è ripetuta la finale del WTA di Norimberga del 2013, e anche allora vinse Halep. Primo set dove le due tenniste si scambiano immediatamente due break, ma con Petkovic che pare subito molto aggressiva e Halep con qualche difficoltà sui propri turni di servizio. Nel decimo e decisivo game alla prima palla break, nonché set point, Petkovic chiude per 6 a 4. Secondo set che inizia in maniera complicata per Halep, che si trova a dover difendersi da cinque palle break nel secondo game, con successo.  Le due tenniste si scambiano poi ancora il servizio, e nel settimo game Simona Halep riesce a brekkare l’avversaria alla terza break conquistata. La tennista rumena chiude per 6 a 4, utilizzando il terzo set point a disposizione. Un infinito primo game contraddistingue l’inizio del terzo set, Halep conquista il break sfruttando la quarta palla break, dopo che Petkovic si è dovuta difendere con i denti, costretta sempre ai vantaggi. Dopo essersi scambiate il servizio nuovamente, Petkovic ha la grande occasione di riaprire il match nel sesto game su battuta Halep, ma non sfrutta tre palle break. Simona Halep chiude poi nell’ottavo game al primo match point. Ora la Pavlyuchenkova.

A. Pavlyuchenkova b. V. Azarenka 1-6 3-0 rit. (Roberto Dell’Olivo)

La russa Pavlyuchenkova supera per la prima volta, dopo quattro sconfitte, Victoria Azarenka, costretta al ritiro all’inizio del secondo set. Troppo forte Victoria Azarenka all’inizio del match, per la russa Paclyuchenkova. L’ex numero uno al mondo, ora numero 21, ha dettato il suo gioco, fatto di grandi risposte al servizio, spesso di diritto incrociato, e di grande pressione da fondo campo. La bielorussa va avanti addirittura 5-0, per poi chiudere il set 6-1 in quaranta minuti. Risultato fin qui troppo severo per la numero 34 Wta, che parte col piede giusto nel secondo set (3-0). Azarenka gioca però con un’evidente fasciatura alla gamba sinistra e dopo una ventina di minuti si ritira, regalando così l’accesso ai quarti di finale alla sua avversaria.

[6] A. Ivanovic b. S. Stephens 2-6 6-4 6-1 (Giovanni Vianello)

Sul Court 3, sfida tra la promessa americana Sloane Stephens e la serba Ana Ivanovic, baciata più da Afrodite che dagli dei del tennis, Ana che è accreditata della testa di serie numero 6. Nel primo set la Stephens parte dominando un’avversaria che pare patire il clima dell’Ohio. La Ivanovic infatti arriva in ritardo su molte palle, stecca spesso e non riesce ad imbastire una difesa sufficiente contro una buona Stephens. La serba sembra per un attimo acclimatarsi, rimontando da 0-4 a 2-4, ma poi la statunitense opera un nuovo allungo di due game che le consegna la frazione. Secondo parziale molto più equilibrato, con la Stephens che sembra cominciare ad accusare lo sforzo, così la Ivanovic trova un maggior numero di vincenti e, nonostante la più che scadente percentuale nelle palle break, percentuale che le impedisce di togliere il servizio all’avversaria sul 4-3 in suo favore, riesce a portare il match al terzo, breakkando sul 5-4. Sul terzo set poco da dire, la Stephens ha cercato di spingere su tutte le palle ma è andata fuori giri praticamente in ogni occasione. Alla Ivanovic è bastato opporre una minima resistenza per vincere il terzo set 6-1 e così la partita.

J. Jankovic b. [8] K. Pliskova 6-2 3-6 7-5 (Ruggero Canevazzi)

Jelena Jankovic vince un match rocambolesco, dove le due giocatrici hanno alternato momenti di dominio ad altri di totale affanno. Ad un primo set dominato dalla serba ha fatto seguito un secondo parziale in cui le è bastato un game distratto per rimettere in pista un’avversaria che sembrava facilmente superabile. La Pliskova ha saputo approfittarne portando il match al parziale decisivo, dall’andamento a metà tra il thriller e il grottesco: la ceca è volata sul 5-2 e servizio, prima di cedere uno dei due break di vantaggio e fallire un match point nel gioco successivo. A quel punto si sono susseguite occasioni da una parte e dall’altra, ma la frustrazione per l’occasione persa e una maggiore solidità della Jankovic negli scambi prolungati (nonostante i sette anni in più della serba) hanno fatto la differenza.

Il match parte con la Pliskova che tiene a fatica il servizio dopo aver annullato 3 break point (peraltro brillantemente), ma le avvisaglie di un inizio negativo ci sono tutte, tanto è vero che poi perde i successivi 5 game, non facendo neanche un punto con la seconda di servizio e venendo dominata da una Jankovic ispiratissima, estremamente solida alla battuta, che chiude 6-2 dopo appena 29 minuti. Nel secondo set la Pliskova migliora nettamente il rendimento al servizio, ma la Jankovic è ingiocabile quando tocca a lei battere, così il break a sorpresa della ceca sul 3-2 per lei, figlio di un minimo passaggio a vuoto della serba, è talmente inatteso che ribalta le sorti del match: la Pliskova prende fiducia e conferma il break a 0 con ottime prime e seconde in kick che mettono in difficoltà l’avversaria. Senza accorgersene la serba, che stava dominando il match, si ritrova sotto 5 giochi a due 2, per esclusivo merito di un servizio, quello della ceca, affidabile e vario, con una prima molto solida e una seconda molto lavorata. Sul 5-3 Karolina serve serve per il set: il servizio e gli errori di Jelena chiudono il parziale sul 6-3.

Il set decisivo si apre con una Jankovic molto decisa, ma anche molto insicura, al punto da commettere 3 doppi falli e concedere 4 palle break, che la Pliskova non sfrutta mandando all’aria l’occasione di dare una mazzata psicologicamente pesantissima all’avversaria. Il match è gradevole per l’equilibrio in campo, ma non decolla in termini di qualità: si susseguono bei colpi a errori banali, come una volèe follemente sbagliata dalla Jankovic e diversi errori di misura dell’avversaria. Si arriva così al 2 pari, con la trentenne nata a Belgrado che cede il servizio a una più solida e serena Pliskova, che sale 3-2 e poi conferma il break nel gioco successivo: 4-2 per la ceca, che strappa una seconda volta il servizio a una Jelena sempre più in confusione. La n.7 del mondo serve per il match sul 5-2, ma trova una Jankovic non ancora doma, che recupera un primo break di svantaggio, prima di annullare sul 5-3 vantaggio Pliskova un match point per la ceca, con una prima solida.

Sul 5-4 la ventitreenne di Praga serve per la seconda volta per il match ma il braccino è inequivocabile e cede il servizio con due doppi falli emblematici dello stato confusionale in cui si ritrova (fino a quel momento ne aveva concesso uno solo in tutto il match!). La partita è ora del tutto indecifrabile, l’inerzia del match si è spostata sulla sponda serba, ma la Jankovic deve annullare altri 3 break-point prima di recuperare dal 5-2 sotto al 6-5 e servizio Pliskova. Qui la finalista di Stanford perde due scambi prolungati, esclusivo dominio della serba che non cede mai per prima, concedendo due match point: sul secondo la ceca si libera della fatica e della frustrazione sparando lunghissimo un dritto giocato dall’alto verso il basso. La Jankovic alza le braccia al cielo dopo 2 ore e 4 minuti di un match incerto fino alla fine, approdando ai quarti di finale dove affronterà la Schmiedlova.

[1] S. Williams b. K. Knapp 6-0 6-2  (Stefano Tarantino)

Karin Knapp è l’unica italiana rimasta in gara a Cincinnati, per premio le viene concesso l’onore di giocare sul Centrale, ma la sua avversaria è la più proibitiva del lotto, la nr.1 del mondo Serena Williams. Bastano pochi minuti a Karin per capire che sarà una giornata davvero difficile.

Inizia a servire Serena ed in poco più di 5 minuti e già avanti 3-0 con un parziale di 12 punti a 1. Karin ha due palle per conquistare il primo game nel quarto gioco, ma Serena non perdona, la travolge con le sue accelerazioni ed in appena 20 minuti chiude il primo set 6-0 con l’azzurra che nell’ultimo turno di battuta non sfrutta un 40-0. Serena alza un po’ il piede dall’acceleratore ma la sostanza non cambia, l’americana sale nuovamente sul 3-0, poi finalmente la Knapp rompe il ghiaccio e conquista il primo game della partita. Il resto della sfida è pura accademia, la Knapp tiene ancora la battuta nel sesto game ma poi Serena accelera e chiude 6-0 6-2 in 54 minuti. Per lei al prossimo turno la vincente del match tra la Stephens e la Ivanovic

[7] L. Safarova b. B. Bencic 6-2 rit. (Tommaso Voto)

La ceca Safarova interrompe la striscia di 8 vittorie consecutive di Belinda Bencic ed approda così ai quarti del WTA di Cincinnati. È stato un match durato appena un set, anche perché Belinda, fresca vincitrice del torneo di Toronto, è costretta a ritirarsi per un problema al polso. Belinda è al primo ritiro della sua giovane carriera, ma questo stop può solo essere salutare, dopo una settimana intensa sia dal punto di vista fisico che emozionale. Lucie, dal canto suo, si riprende da un periodo di appannamento, in cui ha perso partite “evitabili” e prova a ritrovare il “suo” miglior tennis, che, dopo l’exploit del Roland Garros, ha un po’ smarrito.

Ora passiamo alla cronaca del match, in cui Safarova ha praticamente sempre controllato lo scambio, riuscendo a resistere al rovescio lungolinea della Bencic, che oggi abbiamo potuto ammirare solo in due occasioni. Il primo set inizia con un break e controbreak dalla dinamica speculare, infatti entrambe commettono un doppio fallo che regala il game all’avversaria. Nel complesso già dai primi punti si nota una Belinda un po’ confusa nella tattica da seguire, mentre Lucie aumenta man mano la cilindrata dei suoi colpi ed ottiene molti punti facili al servizio. Sul 3-2 per la ceca, la svizzera chiede un medical time out per una fasciatura al polso, che sembra condizionare Belinda, che non solo subisce il break ma ha un vero e proprio crollo psicologico, infatti la regia televisiva cattura delle lacrime solcare il viso della giovane elvetica. Perso il primo set 6-2 Belinda Bencic si ritira e permette alla Safarova di accedere al turno successivo.

Risultati:

[7] L. Safarova b. B. Bencic 6-2 rit.
[1] S. Williams b. K. Knapp 6-0 6-2
J. Jankovic b. [8] K. Pliskova 6-2 3-6 7-5
[14] E. Svitolina b. C. Garcia 6-0 6-3
[3] S. Halep b. [15] A. Petkovic 4-6 6-4 6-2
[6] A. Ivanovic b. S. Stephens 2-6 6-4 6-1
A. Pavlyuchenkova b. V. Azarenka 1-6 3-0 rit.
[Q] A.K. Schmiedlova b. V. Lepchenko 6-3 3-6 6-4

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