US Open interviste, R. Federer: “Non conosco molto bene il servizio di John”

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US Open interviste, R. Federer: “Non conosco molto bene il servizio di John”

US Open terso turno, R. Federer b. P. Kohlschreiber 6-3 6-4 6-4. L’intervista del dopo partita a Roger Federer

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Nella tua intervista dopo il match hai parlato di cosa si prova a fronteggiare il servizio di John Isner. Come lo descrivi e qual’è la più grande sfida per te?

Per qualche ragione mi sembra di non conoscerlo molto bene, non so quante volte abbiamo giocato insieme. Ho giocato più con Karlovic e anche con Roddick e Raonic. Ma con John è una volta ogni due anni forse, usa molta forza e trova degli angoli che sono impossibili per noi e ha anche una buona seconda. Ovviamente al meglio dei 3 set è ancora più pericoloso, su 5 set senti di aver più tempo, sarà un match duro.

In che modo la forza influisce sulla tua nuova strategia e a che livello la potresti utilizzare?

Insomma, l’idea non è di utilizzarla in ogni match contro giocatori come lui. Ho giocato piuttosto bene negli anni contro dei gran servitori e non credo che sarà ciò che mi farà vincere il match. Prima mi devo assicurare di proteggere il mio servizio.

Stai riuscendo a tenere un equilibrio tra famiglia, social, e giocare dei match fantastici. Quanto rilassato ti senti?

Mi sento bene, ho avuto un buon calendario. Ho giocato presto il primo giorno ed è stato un match veloce, poi l’altro giorno quando ho giocato di notte ho giocato per primo ed è stato anche un match veloce. Non sono andato a letto troppo tardi, il che è un bene perché se finisci un match come quello tra Rafa e Fognini non riesci subito a dormire in più hai la conferenza e tutto il resto.

Stai servendo magnificamente, in che modo il tuo servizio può essere un’arma contro John?

Bisogna restare concentrati punto dopo punto e poi prendere le decisioni giuste e capire come muoversi durante il match. All’inizio cerchi di prendere il ritmo, una volta trovato inizi a mischiare velocità, slices e grandi servizi per tenere l’equilibrio. Alcune volte scelgo il servizio al corpo ma non so se con John può funzionare. Lui ha braccia molto lunghe e se sceglie il lato giusto crea molta potenza.

Puoi parlarci di come ti è venuta l’idea delle tue risposte correndo in avanti?

Allora, quando sono arrivato a Cincinnati era forse l’ora di pranzo e sono andato a fare due tiri con Benoit Paire. Lui aveva un problema all’orecchio e io ero stanco dal Jet lag, noi eravamo stanchi e ci allenavamo sul centrale ed era fantastico. L’anno scorso non avevo potuto allenarmi dul centrale prima del mio match, questa volta ne ho avuto tutto il tempo ma eravamo veramente stanchi e ci siamo detti giochiamo almeno qualche game, è la cosa giusta da fare. Alla fine ci stavamo solo divertendo e a quel punto mi son detto di fare dei chip and charge e tenere gli scambi brevi. Volevo finirla presto ed è per questo che mi ero messo a correre sulle risposte, ho fatto un paio di vincenti, erano ridicoli. Lui ha riso, io ho riso e Severin ha riso. Poi l’ho fatto ancora nell’allenamento successivo solo per vedere se davvero funzionava ed è qui che Severin ha detto, beh perché non usarlo durante il match? (Risate) Quindi mi ha spinto ad usarlo nei momenti importanti ed a non vergognarmi.

Non abbiamo parlato del match di oggi, dicci cosa hai migliorato oggi in campo contro di lui.

La scorsa volta era sull’erba ed è stato un match combattuto. Oggi sono partito bene e ho tenuto il servizio per tutto il primo set. Poi, non so, sono sceso un po’ col servizio e non riuscivo a giocare gli scambi come volevo soprattutto sulla risposta. Quando ho avuto le opportunità sono tornato ad essere di nuovo efficace.

Qui tu sei uno dei favoriti del pubblico, ma considerando il terribile stato dei tennisti americani, pensi che il supporto sarà alla pari?

È possibile, non vedo l’ora di scoprirlo. Ho giocato con John qui in passato, credo fosse il weekend del Labor Day, forse un terzo turno. Mi aspetto che il pubblico sia dalla sia parte, se saranno dalla mia, ovviamente ne sarei molto felice e lo apprezzerei.

Hai avuto modo di vedere il match tra Fognini e Nadal? La tua reazione ai 70 vincenti di Fabio? Tu sei 5 anni più giovane o più vecchio di Nadal?

Più il match è lungo, più possibilità hai di fare vincenti. Sono sicuro che ha fatto un ottimo lavoro, noi sappiamo che Fabio può colpire bene di dritto e di rovescio, soprattutto quando entra nel campo. Sono sicuro che ne ha fatti molti. Ero andato a vedere Hamilton e quando sono tornato ho visto parte del terzo e poi il break nel quarto, non ho visto molto. Quando sono andato a letto ho pensato che Rafa avrebbe portato a casa la vittoria, poi ho sentito la notizia quando mi sono svegliato. Magari avessi visto il match perché dev’esser stato avvincente, ma questo sarebbe stato negativo per la mia preparazione al match di oggi. Quindi alcune volte devi prendere queste decisioni, sai. (ride) Da quello che ho sentito è stato molto eccitante, un match duro per Rafa ma che vittoria per Fabio.

Quando hai battuto Darcis al secondo turno hai detto successivamente che hai raggiunto un livello molto alto. Cosa fai per continuare a metterti alla prova, migliorare e raggiungere quel livello?

Per me si tratta di variare il mio gioco e divertirmi, questo è molto importante per me. Vedere quanto aggressivamente riesco a giocare e poi lavorare sulla concentrazione. Grazie al calcolo del punteggio che c’è nel tennis, c’è sempre un reset alla fine di ogni set. Hai sempre la sensazione che qualcosa possa accadere e non sei al sicuro finche non superi il traguardo.

Traduzione di Paolo Di Lorito

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