Cilic: “Alla fine tutto funzionava alla perfezione. E il servizio è tornato magico”

Flash

Cilic: “Alla fine tutto funzionava alla perfezione. E il servizio è tornato magico”

Marin Cilic arriva a New York e si trasforma: nonostante un leggero infortunio alla caviglia, nell’incontro contro Chardy pare aver ritrovato le armi che l’avevano fatto trionfare lo scorso anno. A partire dal servizio, tornato micidiale

Pubblicato

il

 

Ormai sembra diventata un abitudine: Marin Cilic arriva a New York e ad un certo punto si trasforma. Lo scorso anno è diventato ingiocabile a partire dalla quinto set del match degli ottavi di finale vinto contro Simon e, curiosamente, anche quest’anno il suo gioco ha subito un’impennata proprio nell’ultimo set del match degli ottavi, vinto con il punteggio di 6-3 2-6 7-6(2) 6-1 contro il francese Chardy.Sono molto contento di come ho giocato la parte finale del match. Alla fine del terzo set ho iniziato a sentire la pallina molto meglio, ho fatto “magie” con il servizio e tutto ha funzionato alla perfezione”, ha dichiarato Marin Cilic al termine dell’incontro.

Incontro che poteva mettersi male per il giocatore croato, dato che nel corso del secondo set su un recupero ha messo male il piede destro è si è fatto male alla caviglia. Fortunatamente non ci sono state conseguenze, anche se è in parte per questo motivo che il campione in carica degli US Open ha perso il secondo set. ”Ho giocato un po’ frenato nei giochi successivi, non ho voluto rischiare troppo. Ma poi la situazione è tornata alla normalità, non ho sentito dolore, né durante il gioco, né al termine della partita” ha detto il tennista di Medjugorje.

Le statistiche di fine match sembrano confermare le parole del n. 9 del mondo e quindi il fatto che pare stia ritrovando in campo le caratteristiche che lo avevano fatto trionfare un anno fa: l’aggressività (52 vincenti) e la potenza del servizio (23 ace).

Soprattutto il servizio pare tornato d’improvviso quello dello scorso anno, dopo che per tutta la stagione Cilic sembrava aver subito una involuzione nell’esecuzione del fondamentale di apertura. Anche in questo caso le considerazioni vengono supportate dalle statistiche. Prima di entrare in campo per il match d’esordio a Flushing Meadows contro Pella, Cilic aveva messo a segno 343 ace nei 31 incontri disputati nel 2015, quindi con una media di circa 11 ace a partita. Pur considerando il fatto che a New York si gioca al meglio dei 5 set (ma due dei suoi quattro match si sono conclusi in 3 set) balza all’occhio l’incremento di efficacia nei 4 match disputati sinora sui campi in cemento della “Grande Mela”: 82 ace, con una media superiore ai 20 ace a partita. Veramente una “magia”, parafrasando quanto detto dal tennista croato, che ha fine mese compirà 27 anni.

Ora ad attenderlo nei quarti di finale c’è Jo-Wilfried Tsonga, con il quale Cilic è in vantaggio 4-3 negli scontri diretti, ma soprattutto ha vinto gli ultimi 3 tre match (il francese non vince dalla sfida al Masters 1000 di Cincinnati 2011), l’ultimo dei quali disputato quest’anno a Montecarlo.

Che la “magia ” sia – ancora una volta – appena iniziata ?

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement