Campionati di Seconda Categoria: a Bologna trionfano Speronello e Floris

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Campionati di Seconda Categoria: a Bologna trionfano Speronello e Floris

Si sono chiusi i Campionati Individuali di Seconda Categoria di scena nella città felsinea. Il titolo maschile è andato al trevigiano Marco Speronello, che ha battuto in una finale di ottima qualità l’ex n.2 d’Italia Stefano Galvani. Il trofeo femminile è stato invece sollevato dalla cagliaritana Anna Floris, che si è imposta in uno scontro tra grandi amiche sulla torinese Stefania Chieppa

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Stefano Galvani e Marco Speronello
 

In una eccezionale domenica di tennis a Bologna, si sono conclusi i Campionati Italiani Individuali di Seconda Categoria. I due protagonisti della giornata sono stati Marco Speronello e Anna Floris, trionfatori rispettivamente del singolare maschile e di quello femminile. Il 24enne Speronello, classificato 2.2 e testa di serie n.1, ha superato in un derby veneto l’ex n.148 del ranking ATP Stefano Galvani, con il punteggio di 6-1 7-6. La 33enne cagliaritana Floris, terza favorita del seeding, ha concluso la sua settimana perfetta sconfiggendo per 7-5 6-4 la torinese Stefania Chieppa.

Ed è stata proprio la finale femminile a disputarsi per prima in ordine cronologico sul campo in terra battuta “Orlando Sirola” della Virtus Tennis, in via Galimberti. Floris e Chieppa, coetanee e amiche da molto tempo, si sono affrontate in una mattinata uggiosa e umida, con tante nuvole a minacciare di rovinare la splendida festa di tennis nel capoluogo emiliano. Il primo set della sfida è stato caratterizzato da una miriade di break, ben 7 alla fine. Sul 4-2 la piemontese, testa di serie n.4, è sembrata in grado di conquistare il parziale, sfruttando i troppi errori della sua avversaria. Ma la Floris, ex n. 129 del ranking WTA è riuscita a raddrizzare la situazione riportandosi sotto. La maestra del TC Viterbo ha successivamente completato l’opera strappando in maniera decisiva il servizio alla sua avversaria nell’undicesimo gioco e tenendo il turno di servizio in quello successivo. Nel secondo set la Floris, dotata di una pesantezza di palla chiaramente superiore, è salita rapidamente sul 4-1. La partita a quel punto pareva compromessa per la Chieppa, che vedeva lo scudetto allontanarsi rapidamente. La bella torinese ha tuttavia continuato a remare da fondocampo con rimarchevole abnegazione e rimesso in discussione il parziale. La Floris però era determinata a non perdere proprio in finale il primo set del suo straordinario torneo. Perciò ha piazzato un altro break sul 4 pari e chiuso le ostilità alla terza occasione con uno smash a rimbalzo, al termine di un ultimo gioco molto avvincente.

Naturalmente la cagliaritana è apparsa estremamente soddisfatta dopo la canonica stretta di mano.È stata una settimana buona per me ma ci tenevo quindi ero tesa.” ci ha detto la Floris “Era una partita particolare: lei è un’amica, una giocatrice esperta e il suo tennis mi dà fastidio. Il primo set è stato difficile anche perché il campo era molto pesante. Poi dal 5 pari è svoltato il match.” La sconfitta invece ha avuto da recriminare per qualche occasione di troppo non capitalizzata nel primo parziale. “Mi sono mangiata il primo set.” ha affermato la Chieppa, “Dopo la partita era compromessa.”

Nel pomeriggio il sole si è affacciato sulla città delle due torri, regalando un tepore quasi estivo ai numerosi spettatori assiepati sulle tribune del centrale del CT Bologna – esclusivo circolo collocato nei Giardini Margherita – per assistere alla attesa finale maschile tra Stefano Galvani e Marco Speronello. “La finale migliore possibile” ci viene assicurato da un compiaciuto Andrea Canossi, presidente del Circolo Tennis Bologna. Prima però del big match c’è stato il tempo per un fugace tuffo nel passato per un revival della finale dei Campionati di Seconda Categoria del 1973 tra Marco Consolini e Mario Piuk, disputatasi proprio su quello stesso campo in terra rossa. I due attempati giocatori, entrambi bolognesi, muniti di racchetta in legno e vestiti in un rigorosissimo completo all white, si sono sfidati in un long tiebreak ai 12 punti. Come 42 anni fa ha prevalso Consolini per il divertimento del pubblico. Ma immediatamente dopo questo piacevole aperitivo, si è passati al piatto forte. Entrambi i contendenti arrivavano all’atto conclusivo della competizione in grande forma: Galvani non aveva ancora perso un set e in semifinale aveva dominato il giovane romano Lorenzo Abbruciati mentre Speronello aveva surclassato il torinese Tommaso Roggero. Dopo un paio di game interlocutori, è stato proprio quest’ultimo, nativo di Montebelluna e portacolori del TC Cà del Moro di Venezia, a prendere largo. Nel primo set Speronello ha servito bene dall’alto dei suoi quasi due metri di altezza e ha spezzato il ritmo ad uno spento Galvani con micidiali palle corte. Il padovano di nascita e riminese d’adozione, dopo aver perso nettamente il primo parziale per 6-1, ha messo la testa avanti nel secondo. Speronello ha rischiato di sprofondare 4 giochi a 0 ma si è ripreso ed ha agganciato il suo più esperto avversario sul 3 pari. Da lì in poi si sono susseguiti break e controbreak, con l’estroverso e tatuatissimo tennista di Montebelluna che ha sprecato per ben due volte l’occasione di servire per il match. Al tiebreak però il suo braccio non ha tremato, permettendogli di conquistare meritatamente il match e il titolo nazionale.

Lo abbiamo incontrato, emozionatissimo, dopo quella che è a tutti gli effetti una delle affermazioni più importanti della sua carriera. Era ancora infuriato per un warning dell’arbitro nel primo set a causa di una sua parolaccia. “Ma se quella parola è stata pure inserita nel vocabolario un anno fa” si lamentava. “Sì è il mio primo scudetto” ha affermato l’estroso Speronello. Prossimo traugardo? “Boh non lo so”. Uno spettacolo di genuinità. “Una delle mie migliori partite in carriera. Ma se fossimo andati al terzo sarebbe stato un casino. Il primo set ho messo tante prime. Non l’ho fatto giocare di ritmo altrimenti era finita. Ero molto teso ma mi è andata bene” ci ha confidato. Da giovane eri una promessa. Poi cosa è successo? “Fino al under 16 ero forte. Quando sei piccolo vincere è semplice. Poi ti ritrovi ad essere uno tra i tanti tra i professionisti e cominci a perdere tante partite. Ora però non sono un tennista a tempo e accetto meglio la situazione. Alleno, faccio lo sparring partner e altro ancora”. Passioni e interessi oltre al tennis? “La musica. Adoro il punk-rock e l’hardcore. Ma non suono nessun strumento. Canto ma sono scarso. Però organizzo concerti dove ci si diverte si beve molto”. Hai tanti tatuaggi. Ne farai uno nuovo per celebrare il trionfo? “Di sicuro. Appena ho un po’ di soldi li spendo subito lì”. Insomma un tipo decisamente fuori dagli schemi, in campo e fuori.

In conclusione, Bologna ha fatto da cornice ad una grande settimana di tennis di alto livello, terminata con due finali combattute ed emozionanti. La manifestazione si è rivelata un successo grazie al grande impegno della città e dei due circoli coinvolti. Ci si augura che presto sotto le due torri si possano rivedere competizioni tennistiche di questa qualità e prestigio. E, perché no, ancora più importanti.

 

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