WTA Finals, A. Radwanska: "Ora la qualificazione non dipende più da me"

Interviste

WTA Finals, A. Radwanska: “Ora la qualificazione non dipende più da me”

WTA Finals, F. Pennetta b. A. Radwanska 7-6(5) 6-4. L’intervista del dopo partita ad Agnieszka Radwanska

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Nel primo set sei stata due volte in vantaggio di un break. Cosa pensi sia cambiato dopo?
Sicuramente avrei potuto vincere il primo set, non sono riuscita ad approfittare di un paio di occasioni. Forse non sono riuscita a rimanere abbastanza concentrata e all’improvviso mi sono trovata sotto di un set. Anche nel secondo set non sono riuscita a fare il mio gioco, è stato un set molto tirato. Decisamente, oggi non è stata la mia giornata.

È stato un bel momento tra te e Flavia quando vi siete salutate a rete. Le hai detto qualcosa riguardo al fatto che questo è il suo ultimo torneo e l’ultima volta che giochi con lei?
Oggi abbiamo solo giocato a tennis. Se abbiamo voglia di parlare lo facciamo fuori dal campo. È già successo e probabilmente succederà ancora.

Non è la prima volta che partecipi a questo torneo. Ora sei nella situazione in cui il tuo destino è nelle mani di un’altra persona. Cosa farai nelle prossime ore?
Come hai detto tu, ormai non dipende più da me, ma dal risultato di un’altra giocatrice. L’unica cosa che posso fare è stare a guardare.

Ubaldo Scanagatta: Secondo te qual è stata la chiave del match? Qual è stata la cosa che, più delle altre, ha determinato il risultato finale?
Direi che oggi la partita è stata molto tirata e si è decisa su pochissimi punti, sia nel primo che nel secondo set. Sono un po’ stanca e credo di non essere riuscita a rimanere concentrata nei punti importanti. A volte capita che, se non riesco a concretizzare l’unica occasione che ho, questo mi si ritorce contro. Direi che è quello che è successo in queste due partite.

Hai appena detto di essere stanca. Ieri Steve Simon ci ha detto che una delle prime voci all’ordine del giorno come nuovo amministratore delegato della WTA è ridurre il calendario, soprattutto dagli US Open a questo torneo. Cosa ne pensi?
Penso che ogni giocatrice si trovi in una situazione diversa. A volte ci si qualifica con molte settimane di anticipo, in altri casi solo all’ultimo momento, e questo fa una gran differenza. Io ho giocato sempre nelle ultime settimane e ho disputato molte partite, ma questa è stata una mia scelta perché ho voluto fortemente essere qui. Da un altro punto di vista in effetti può essere troppo. Ovviamente sarei d’accordo a ridurre un po’ il calendario, così potremmo avere più tempo per riposare, anche tra un torneo e l’altro.

Ubaldo Scanagatta: Pensi che ci sia stato un momento in cui la partita è girata? Forse l’ultima palla corta che ha fatto Flavia nel primo set? Qualche suo passante di rovescio che forse non ti aspettavi, oppure qualche diritto sbagliato da parte tua?
Non credo che ci sia stato un punto in particolare. Sono andata a servire per il primo set, e quella è stata una grande occasione che però non sono riuscita a sfruttare.

Come riesci a programmare tutto in una stagione così lunga e impegnativa? Come riesci a programmarti in modo da cercare di rimanere in forma per dieci mesi?
Non è facile, ovviamente dipende da come si gioca. A volte giochi solo una partita, altre volte giochi cinque match in una settimana. È difficile programmare una stagione intera, perché non sai mai come giocherai o dove ti porteranno i tuoi risultati, come ad esempio è successo a me per riuscire a qualificarmi per Singapore. Inoltre non si ringiovanisce, quindi ogni anno devi avere ben chiaro in mente dove vuoi giocare e fare tesoro delle esperienze precedenti per capire come ti potrai sentire giocando tutti i tornei oppure scegliendo di giocarne meno. È una valutazione individuale. Alcune giocatrici si trovano meglio giocando tanti tornei, altre invece preferiscono giocarne meno.

Qual è la soluzione migliore per te?
Al momento credo che la cosa migliore sia giocare di meno. Il mio calendario è sempre piuttosto simile a quello dell’anno precedente, forse differisce solo in due o tre tornei. Per me è molto importante riuscire a tornare a casa, soprattutto dopo lunghi periodi in cui sono fuori. Cerco sempre di tornare a casa, anche solo per un paio di giorni, perché mi aiuta a recuperare le energie per ricominciare a giocare.

La tua programmazione del prossimo anno sarà condizionata dalle Olimpiadi?
In realtà non ci avevo ancora pensato. Vedremo di pensarci quando sarà finito questo torneo anche se, naturalmente, essendoci anche le Olimpiadi, il calendario sarà più compresso del solito.

Ubaldo Scanagatta: Il tuo sponsor, Lotto, è italiano. Continuerai a essere testimonial Lotto anche in futuro?
Questo lo posso dire. Sicuramente sarò testimonial Lotto anche il prossimo anno.

traduzione a cura di Alessia Gentile

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