WTA Finals: i sortilegi della maga Radwanska eliminano Simona Halep

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WTA Finals: i sortilegi della maga Radwanska eliminano Simona Halep

Update: LEGGI LA NOTA DI UBALDO DA SINGAPORE
Fantastico crescendo di Agnieszka Radwanska che rimane in corsa per le semifinali. Eliminata Halep, a Flavia Pennetta basterebbe vincere un set per arrivare in semifinale

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A. Radwanska b. S. Halep 7-6(5) 6-1

Fantastica prestazione di Agnieszka Radwanska, che non aveva proprio voglia di abbandonare Singapore senza averle provate tutte. La polacca, già sconfitta due volte, era all’ultima spiaggia e per tentare di qualificarsi – cosa che rimane complicata – era obbligata a cercare la vittoria in due set. Agnieszka è riuscita a farcela con una prova che è stata, via via che passavano i minuti, un mini show, con una Halep del tutto impossibilitata a trovare contromisure adeguate.
Fin dall’inizio Aga appare contratta, forse non al massimo fisicamente, e subisce un break in apertura, poi confermato da Simona che si porta sul 2-0. Radwanska si scuote, tiene il servizio, la Halep fa altrettanto, e sul 3-1 ha altre palle break non consecutive che la porterebbero sul 4-1 e battuta. Simona fallisce la prima, si vede cancellata la seconda da un ace di Aga, e la polacca si salva restando in scia. E immediatamente dopo, è Radwanska a piazzare la zampata, strappando a 30 il servizio all’avversaria con un gran lob liftato. Siamo 3 pari, quella più propositiva è certamente Simona, che spinge con rischiose ed efficaci aperture lungolinea, ma come sempre avviene tra queste due giocatrici, Aga riesce a tenere molto bene con gran recuperi in diagonale, e contrattacchi di classe.
Si seguono i servizi fino al 4 pari, quando Radwanska si trova nuovamente ai vantaggi e ad affrontare successivamente tre palle break, ma alla fine tiene un game fondamentale portandosi avanti 5-4. Nel decimo gioco arrivano due set point consecutivi per la polacca.  Il primo svanisce con un dritto in rete (errore grave questo), il secondo lo annulla in modo fantastico la Halep chiudendo a rete alla fine di uno scambio in apnea, giocato in pressione dalla prima all’ultima palla. Sul 5 pari è nuovamente Aga al servizio a trovarsi nei guai, altri vantaggi e altre tre palle break annullate. Aga adesso sta spingendo al massimo, non è più lei quella che difende, e arriva il 6-5 in suo favore. Simona tiene bene per il 6 pari, ed è tie-break, giusto per quanto visto finora. Entrambe si possono rimproverare numerose occasioni mancate per staccare l’avversaria, forse un po’ più più colpevole e sprecona la rumena.
Giocando molto incisiva, e incassando tre errori di rovescio di Aga, Halep si porta avanti fino al 5-1, ma Radwanska reagisce con un paio di gran cose a rete, due risposte fulminanti, e completa l’ennesima rimonta di questo combattuto primo parziale chiudendo per 7-5. L’ultimo lottatissimo punto è giocato di tocco e intelligenza tattica, tra passanti, volée dorsali, smorzate e pallonetti. Bravissima Aga, imperdonabile Simona per non aver fatto la differenza quando ne aveva la possibilità.

Nel secondo set Aga vola via, continua a giocare come fosse in paradiso e per Simona non c’è più niente da fare. Già brava a portare a casa il primo game, la rumena non riesce più ad arginare il gioco di Agnieszka. La maga non corre più rischi sul proprio servizio e che dopo aver messo in mostra tutto il proprio incredibile bagaglio tecnico, fatto di smorzate, attacchi in controtempo, lob e tutto quello che riuscite a immaginare in un campo da tennis, brekka per ben tre volte una rumena ormai in confusione, chiudendo al primo match point.

Ancora in corsa dunque Agnieszka, eliminata Simona Halep, che aveva ceduto appena 3 game a Flavia Pennetta nel primo incontro del girone. Secoli fa.

 

La nota di Ubaldo

Questa formula del Masters ci costringe a diventare, due settimane l’anno, a diventare piccoli ragionieri.
La vittoria della Radwanska sulla Halep – che pure vinceva 5-1 nel tiebreak del primo set che forse ha deciso il match perchè la rumena è come se fosse stata travolta da un camion tant’è che nel secondo set non è esistita contro la polacca che l’aveva battuta una sola volta nelle ultime cinque sfide – ha comportato per Maria Sharapova la certezza di essersi qualificata per le semifinali a prescindere dal risultato del suo match con Flavia.
Lo avrà saputo? Qualcuno glielo avrà detto? Speriamo di sì! Perchè sebbene lei sia un caterpillar quando entra in campo, beh un pochino potrebbe essere condizionata dal fatto di saperlo.
Se Maria battesse Flavia in due set lei chiuderebbe il girone al primo posto e la Radwanska al secondo, con Flavia eliminata.
Ma in altri tre possibili risultati sarebbe invece Flavia passerebbe alle semifinali: a) vincendo in due set, b) vincendo in tre set, c) perdendo in tre set, cioè strappando a Maria almeno un set.
Lì per lì, parlando con il collega inviato dalla Gazzetta dello Sport Riccardo Crivelli, m’è scappato detto: “Speriamo che Flavia e Maria si parlino negli spogliatoi eh?”E lui: “Beh, forse non sarebbe nemmeno necessario…certe cose si possono intuire senza che nessuno chieda niente!”
Se il tennis fosse il calcio…beh il cosiddetto “biscotto” sarebbe, insomma, quasi scontato.
Ma noi tennis-addicted siamo spesso orgogliosi del fatto che il tennis non sia come il calcio e dobbiamo cercare di essere coerenti anche quando potrebbe far comodo essere invece opportunisti. I “biscotti” tipo quelli che perfino calciatori di due paesi seri come Svezia e Danimarca fecero agli Europei del 2004, non li abbiamo mai potuti mandare giù.
Resta il fatto, inoppugnabile, che alla “Penna” basterebbe conquistare adesso un set contro la Sharapova e niente cambierebbe per Maria, che chiuderebbe il suo girone rosso da prima (con la certezza di affrontare la n.2 del girone bianco).
Ma il tennis non è il calcio, Maria non è tipo che si lasci condizionare – ammesso e non concesso che lei o chi per lei abbia fatto i conti – e Flavia è tipo troppo orgoglioso per chiederle qualcosa del tipo “Ehi Maria, non farmi brutti scherzi, a me basta vincere un set!”. Non lo farebbe mai. E tantomeno con Maria, donna in gamba ma un tantino algida.
Fosse capitata, per intendersi, una situazione simile con una spagnola – Carla Suarez Navarro ad esempio, con la quale Flavia ha certo più confidenza anche perchè parla spagnolo bene quanto lei (forse meglio visto che ha l’accento di chi è nata nelle Canarie)  -forse una parolina o due sarebbe potuto scapparci negli spogliatoi. Fra le atlete stesse o, altrimenti, fra i loro coach ed accompagnatori (fisioterapisti etcetera).
Se Maria perdesse per la quarta volta in sei incontri da Flavia allora la “nostra” passerebbe addirittura come n.1 del gruppo rosso.
Adesso, fatti tutti questi calcoli, il vero pericolo è che li abbiano fatti anche Flavia o qualcuno del suo entourage (suo papà? Barazzutti?) condizionandone la prestazione.
Meglio sarebbe, forse, che almeno fino alla conclusione del primo set Flavia non sapesse nulla. E semmai, ove fosse demoralizzata per un eventuale primo set malauguratamente perso, allora sì che all’inizio del secondo set potrebbe essere utile che qualcuno le dicesse: “Dai Flavia, coraggio, lotta, ti basta vincere questo secondo set per qualificarti!”
Temo che non sapremo mai la verità su quanto sarà stato detto prima e durante la partita. In tanti Masters (maschili e femminili) che ho seguito in 40 anni di giornalismo, non si è quasi mai saputo in situazioni analoghe cosa si fossero detti i giocatori, le giocatrici fra loro, i loro coach. Ho sempre sentito dire: “No, non sapevo nulla, non volevo fare i conti, sono entrata in campo per vincere e basta”. Ma non è sempre stato vero.
Non vi illudete di sapere di più dalle interviste che seguiranno!

 

ATP WTA Official Live Scores Web Application ATP WTA Official Live Scores Web Application 2

(Luca Baldi, Chiara Bracco, Roberto Salerno)

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